Da Comitato No Petrolio
SALA C. – L’inchiesta condotta dai pm Francesco Basentini e Laura Triassi parte dai reflui di produzione ovvero RIFIUTI PETROLIFERI.
Sotto accusa è il trattamento delle acque che non si riescono a smaltire per reiniezione nel pozzo Costa Molina 2, in località Montemurro e vengono inviate all’impianto di depurazione di Pisticci per poi finire nel Basento e nel Mar Ionio. Il sospetto degli investigatori del Noe è che per anni questa componente sia stata trattata in maniera scorretta, alterando i codici Cer dei rifiuti per far passare le autobotti indenni dai controlli, trascurando così la presenza di elementi tossici non trattati che esponevano al rischio di contaminazione l’ambiente e i lavoratori del Tecnoparco Valbasento, la società mista pubbico-privata incaricata della depurazione delle acque.
Il Fatto Quotidiano in un articolo della scorsa settimana recita: “I Criscuolo sono una fiorente dinastia di imprenditori campani che hanno trovato il loro personale Texas in Basilicata. Pasquale Criscuolo, 57 anni e vari incarichi in Confindustria, detiene una galassia di imprese operanti nel settore (F.lli Criscuolo, Criscuolo Eco- Petrol service, ConsorzioMiva, Tesal, Outsourcing, Tecnologia & Ambiente, Cori). La stampa locale si è sbizzarrita a passare in rassegna le curiose partecipazioni in alcune delle società del gruppo, dove comparivano la moglie del direttore generale del dipartimento ambiente della Regione, quella del presidente nazionale di Assomineraria beni e servizi, e i figli del sindaco di Corleto e di un consigliere regionale del Pd. Ebbene i Criscuolo – la sorella di Pasquale, Carmela, e l’anziano Giuseppe – sono tra i 37 indagati dai pm di Potenza.
Il Comitato No al Petrolio nel Vallo di Diano, invita, pertanto, il Comune di Polla e i cittadini a esprimersi in merito.
Il Comitato No al Petrolio Vallo di Diano esprime una fortissima preoccupazione per il costruendo impianto di Stoccaggio di Prodotti Petroliferi che si sta già realizzando nell’Area Industriale di Polla.
Il Comitato chiede al Comune di Polla di sospendere i lavori fino a quando le vicende giudiziarie non avranno chiarito il ruolo della Famiglia Criscuolo sui presunti illeciti collegati allo smaltimento di reflui petroliferi.
Abbiamo il dovere morale di tutelare l’acqua che beviamo e la nostra terra e di tutelare tutti i cittadini e la loro salute.