SALERNO – E’ stato un convegno ben calibrato quello svoltosi nei saloni del Mediterranea Hotel il giorno 20 novembre scorso e molto bene organizzato dal Comitato Scientifico (Francesca Fasano – Federico Tempesta e Marco Travascio) della Segreteria Organizzativa dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Salerno. E non poteva essere diversamente quando si ha la possibilità di avere come presidente il cav. rag. Alberico Capaldo che guida l’Ordine con immutata saggezza e professionalità da oltre trent’anni. In un salone gremito di professionisti (consulenti del lavoro) il presidente Capaldo ha aperto i lavori facendo leva sulla serietà degli iscritti che negli ultimi anni stanno dimostrando sempre di più il loro ruolo di professionisti in grado di fungere da collante tra la pubblica amministrazione e i datori di lavoro in un momento di grande difficoltà economica e di enorme confusione legislativa. Il tema del convegno “Legge di stabilità: prospettive per il mondo del lavoro” era tra i più intricanti dal punto di vista della strada da seguire e consigliare alla marea di utenza datrice ed al mondo dei lavoratori dipendenti; ed è stato un successo dovuto indubbiamente anche, se non soprattutto, alla capacità oratoria molto accessibile dei relatori ed alla loro indiscussa professionalità che deve correre costantemente sul filo del rasoio dei cambiamenti legislativi improvvisi e, spesso, anche contraddittori rispetto a quelli precedenti. Ma per capirne di più sul delicato tema del convegno dobbiamo andare con ordine e seguire i vari interventi.
Giuseppe Lodato:
Il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro dopo i saluti di rito ha annunciato la imminente partenza della famosa Agenzia Nazionale che dovrebbe raccogliere tutte la branche degli uffici ispettivi, a cominciare dall’ex Ispettorato del Lavoro per finire agli Enti Previdenziali Inps e Inail. Un antico e storico disegno avanzato, per la prima volta, negli anni 70 dall’allora ministro del lavoro Luigi Bertoldi durante il IV e V “Governo Rumor”. All’epoca esisteva ancora l’ ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni) che poco dopo fu accorpato alle nascenti USL sulla base della prima grande riforma sanitaria. Per questo motivo le attuali ASL hanno il dipartimento prevenzione. Ma il dr. Lodato ha anche annunciato un’altra cosa molto importante: la reintroduzione del potere di diffida. In pratica un tempo gli Ispettori del Lavoro (e soltanto loro !!) potevano esercitare il potere della diffida, vale a dire che dopo un’ispezione, a conclusione del primo accesso, diffidavano i datori di lavoro a risistemare la propria azienda sotto il profilo della prevenzione. Era un modo molto serio di fare anche “educazione alla prevenzione” e non soltanto repressione delle violazioni; ma la cosa fece insorgere la magistratura che volle ed ottenne di avocare a se ogni potere in materia di diffida. Ora quel potere ritorna e, se davvero nasce l’Agenzia, vorrà dire che quel potere potrà essere esercitato correttamente da tutti gli ispettori dell’Agenzia. Insomma se son rose fioriranno.
Mario Moioli:
Il Coordinatore Nazionale Promozione e Sviluppo Fondo FonARCom ha parlato ovviamente della FonARCom ed anche dei fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua. Quello trattato dal dr. Moioli è un argomento complesso ed articolato che spesso sfugge alla normale percezione anche degli addetti ai lavori (consulenti). La formazione continua, e in molti casi obbligatoria, offre la possibilità di utilizzare lo 0,30% del monte contributivo obbligatorio versato all’Inps per realizzare “piani formativi” diretti in favore dello sviluppo aziendale e delle risorse umane che non bisogna mai smettere di tenere in grande considerazione. L’ottenimento di tali agevolazioni è possibile, in maniera più semplice e diretta, aderendo gratuitamente a FonARCom che non solo spiana la strada per l’utilizzo dei fondi ma riesce a confezionare su misura le procedure idonee a tutti i contesti aziendali attraverso gli strumenti essenziali quali: avviso generale, avviso telematico, ed altri differenti iniziative. Naturalmente la FonARCom, con sede nazionale a Roma in Via Barberini n. 29, nel campo complesso del mondo del lavoro offre numerosi altri servizi anche attraverso due partner importanti: “Sfide” (con sede in battipaglia) in materia di sicurezza – qualità e ambiente, e “Formamentisnet” più specializzata in “garanzia giovani” e tutte le sue sfaccettature mirate alla migliore assistenza dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni per lo sviluppo del NEET.
Immacolata Stizzo:
La responsabile progettazione Formamentis soc.coop. ha illustrato tutta la lunga e non facile procedura per la cosiddetta “garanzia giovani” finalizzata a garantire la prima occupazione giovanile anche se a tempo determinato e per avviare gli stessi ad una eventuale “ricollocazione lavorativa” attraverso appositi bandi. Formamentis opera alla stregua di una “agenzia per il lavoro” e riesce a misurare attentamente, come un termometro, le esigenze aziendali e le aspirazioni lavorative; e lo fa con gli strumenti della ricerca, della selezione, dei ricollocamento e della valutazione delle risorse umane. Cura anche i tirocini extracurriculari per il completamento della formazione attraverso un’esperienza di lavoro suddividendo gli interventi in tirocini formativi e di orientamento, tirocini di inserimento e reinserimento, tirocini rivolti a disabili, svantaggiati e particolarmente svantaggiati. Si interessa, infine, dei colloqui di orientamento sia individuali che collettivi della durata di otto ore per avviare i destinatari prima nella ricerca del lavoro e poi nella progressione interna. In pratica Formamentis agevola il cosiddetto “matching” tra domanda e offerta. L’adesione è gratuita.
Lorenzo Ioele:
Il docente ordinario di diritto del lavoro e della previdenza sociale, presso l’università di Fisciano, ha parlato dell’autonomia e subordinazione nel nuovo diritto del lavoro. Con la sua solita e convincente dialettica il prof. Ioele ha sminuzzato quelli che sono storicamente i due cardini del mondo del lavoro: “Autonomia e subordinazione”; cardini che restano da tempo immemore quasi immobili nel mercato del lavoro a disdoro delle tantissime, pregresse e recenti, variazioni legislative che spesso cozzano tra loro senza intaccare il “concetto storico”. Ad ingarbugliare la matassa ci ha pensato il decreto legge n. 81 del 2015 (ex art. 2094 c.c.) introducendo dei distinguo praticamente inutili tra subordinazione (rapporto di lavoro diretto ed a tempo determinato o indeterminato in cui il D.L. è titolare e responsabile di tutto il modello organizzativo aziendale), parasubordinazione coordinata (rapporto di lavoro con caratteristiche simili alla subordinazione ma con molte incertezze operative in materia di responsabilità nell’organizzazione) e parasubordinazione organizzata (rapporto di lavoro che esulano dalla subordinazione e dalla parasubordinazione assegnando al lavoratore la titolarità dell’organizzazione del suo lavoro, anche quello da svolgere nel contesto dell’organizzazione aziendale). Una confusione sulla genesi del concetto di rapporto di lavoro che anche se introduce il concetto di “dipendenza allargata” al fine di bilanciare le tutele crescenti -molto care al premier Matteo Renzi- metterà le aziende datrici di lavoro in uno stato di soggezione interpretativa sulla quale, probabilmente, si avventeranno gli organi di controllo dello Stato, attraverso l’agenzia nazionale ispettiva di nuova generazione, per dare vita ad una serie incredibili di riconoscimenti di rapporti di lavoro completo e continuativo in danno delle aziende. Questo, in sintesi, il pensiero dell’avv. prof. Lorenzo Ioele, un pensiero assolutamente condivisibile.
Giovanni Ambrosio:
Specializzato in diritto del lavoro, sindacale e della previdenza sociale presso l’università “Sapienza” di Roma, l’avv. Ambrosio si è intrattenuto sulle tipologie contrattuali e soprattutto sulla “jobs rotation” che è una forma più ampia della “jobs act” subentrando alla stessa una volta che il lavoratore ha ottenuto l’occupazione e si è formato. In pratica la “jobs rotation” introduce il concetto di modifica orizzontale delle mansioni nel settore pubblico (assoluta novità) ed in quello privato (più o meno già applicato) secondo il principio dell’equivalenza, al di là dei contenuti di esperienza dei singoli lavoratori. In effetti viene smantellato il principio storicamente consolidato secondo cui era sacrosanta l’inamovibilità del lavoratore soprattutto se pubblico. Questo in teoria, bisognerà vedere se questo passaggio epocale si calerà pari pari nella realtà quotidiana. Si parte, comunque, dal principio di equivalenza per entrare nell’autonomo e insindacabile giudizio del D.L. per l’organizzazione del suo lavoro in una specie di “new manager” sul cui concetto dovrà essere incardinato il futuro concetto del lavoro se vogliamo sopravvivere nel mondo globale che corre alla velocità della luce, anche per quanto riguarda i processi produttivi aziendali. Ovviamente questa innovazione potrebbe scontrarsi con il giudizio dei giudici che da oggi in poi dovrebbero badare soltanto all’inamovibilità della retribuzione. Sarà veramente così ? Ne sapremo di più nei prossimi mesi.
Pasquale Visconti:
Il consigliere dell’ordine degli avvocati di Salerno è intervenuto, come sempre, con una dialettica molto comprensibile su un argomento di difficile interpretazione e catalogazione quale il controllo a distanza dopo il “jobs act”. Detto controllo, un tempo impensabile neppure a livello concettuale, è divenuto una esigenza della modernità e di internet. Naturalmente l’attuazione del controllo a distanza deve essere attuato con strumenti non diretti allo stretto controllo del lavoro ma destinati al controllo dell’organizzazione lavorativa nell’ambito del processo produttivo diretto alla conservazione del patrimonio aziendale. Per attuarli, detti mezzi, necessita l’accordo all’unanimità con i lavoratori; accordo diretto in caso di aziende non sindacalizzate; accordo con i sindacati negli altri casi. Non solo, al lavoratore va consegnato un documento esplicativo sulla tipologia dei mezzi installati; in mancanza la legge prevede sanzioni pesantissime che vanno dall’ammenda all’arresto del D.L.. E qui fioccheranno, come ha detto l’avv. Visconti, i molteplici tipi di vertenze di lavoro; la legge non è chiara e lascia al giudice tutte le possibilità interpretative per sfociare dalla giustizia commutativa (applicazione del codice e determinazione della pena) a quella distributiva (applicazione del codice in sintonia con l’andamento dello “stato sociale” prima di arrivare alla pena). Sempre in presenza di un danno sicuro al patrimonio aziendale il D.L. potrà avvalersi delle immegini registrate da telecamere non forzatamente installate nella sua azienda; e qui immaginate cosa potrebbe accadere; l’Italia continua, quindi, ad essere il Paese dell’incertezza e della no n chiarezza del diritto, dopo essere stata la “culla del diritto”. L’avv. Visconti ha raccontato il caso di un lavoratore sorpreso e registrato a chattare costantemente su FaceBook attraverso la sua pagina personale. Licenziato, il lavoratore si è rivollto al tribunale ordinario che lo ha mandato assolto; il D.L. ha interposto appello e la Corte di Appello ha dato ragione al D.L., ma la Cassazxione ha ribaltato la decisione assegnando la ragione al lavoratore che con il suo modo di agire aveva si distratto qualche minuto di lavoro ma non aveva in alcun modo danneggiato il patrimonio aziendale né alterato l’organizzazione lavorativa.
Filomena Foccillo:
La professoressa a contratto di diritto del lavoro presso l’università di Fisciano ha chiuso l’ordine degli interventi intrattenendo l’attento uditorio sul “nuovo regime delle contrattazioni – aspetti sanzionatori e presunzioni di subordinazione”. La professoressa prima del suo intervento aveva scambiato con i colleghi che l’avevano preceduta una serie di riflessioni, molto significative, sia sull’autonomia e subordinazione (prof. Ioele) che sulle tipologie contrattuali (avv. Ambrosio) e sui controlli a distanza (avv. Visconti). La Foccillo, con molta chiarezza dialettica, ha esternato tutti i suoi dubbi sull’efficiente efficacia delle nuove norme introdotte dalle recenti disposizioni attraverso una caterva di decreti legge emanati dal governo centrale per irrobustire il concetto del “jobs act”; molto condivisibili le osservazioni della professoressa. Nel merito specifico del suo intervento, forzatamente ridotto per via dell’orario inoltrato, ha rimarcato la confusione e la contraddiorietà delle norme anche nella loro struttura grammaticale; insomma come a dire che le leggi per decreto non riescono più a superare il banco di prova della loro pratica applicazione. Per la Foccillo tutto questo annunciato cambiamento in materia di lavoro ed organizzazione aziendale non è altro che un’operazione di facciata dell’attuale governo del Paese in linea con il raggiungimento degli obiettivi richiesti dalla U.E.; un giudizio davvero tranchant che andrà approfondito in uno dei prossimi convegni.
Conclusioni:
Alla chiusura dei lavori, coordinati dal prof. avv. Armando Lamberti –ordinario di diritto costituzionale presso l’università di Salerno-, tra gli applausi dei numerosi presenti, il presidente dell’ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Salerno, cav. Rag. Alberico Capaldo,
ha consegnato un segno di omaggio (una pergamena con tanto di cornice) a tutti i relatori che hanno con la loro professionalità conquistato l’attenzione dei tantissimi Consulenti del Lavoro.