SALERNO – Pur turandomi il naso, come giornalista che rispetta il senso del’etica, non posso non parlare del ritorno dell’A.C.S. (Associazione Costruttori Salernitani) che seppure a sorpresa, nei fatti era stato annunciato da tempo. Da quando, cioè, era nata l’U.C.S. (Unione Costruttori Salernitani) di Pietro Andreozzi che aveva dato la prima seria spallata alla mega Ance di Antonio Lombardi. Con la lite Lombardi – Andreozzi iniziava una battaglia senza esclusione di colpi per la guida della sezione provinciale Ance di Salerno, una specie di rivolta di pochi pretoriani contro l’esercito di Cesare. Nell’aria, però, si notavano i bagliori della guerra che avrebbe presto portato alla scissione traumatica dell’ Ance che è avvenuta poi con l’irrruzione sulla scena di Vincenzo Russo, sfidante ufficiale di Lombardi nelle ultime elezioni della storia dell’Ance salernitana, che aveva già dato vita all’AIES (Associazione Imprenditori Edili Salernitani) e che vedeva nell’imprenditrice Rosaria Chechile una forte sostenitrice. Insomma, per dirla tutta, era in atto una vera e propria “guerra senza esclusione di colpi” come quella già registrata nella storia dell’Ance sul finire degli anni ’80 tra il gruppo Del Mese e quello facente capo ai Citarella. E i colpi, bassi e furiosi, non sono mancati, né dall’una e né dall’altra parte, fino al punto che l’organismo romano di Ance ha scomunicato il “prode Antonio” estromettendolo dalla confederazione dei costruttori edili. Ma la vendetta di Lombardi non si è fatta aspettare più di tanto ed è arrivata con due mosse strategiche importanti; in primo luogo non ha lasciato la sede di Via Galloppo che non è mai stata proprietà diretta dell’Ance ma del grosso gruppo di imprenditori edili che capeggiati da un illuminato Lombardi acquistarono lo stabile e lo ristrutturarono per la bisogna; in secondo luogo ha capito che doveva lasciare la sigla Ance e riportare in auge quella sicuramente più gloriosa di ACS. Tutto ciò è stato possibile, bisogna riconoscerlo, grazie alle indiscusse capacità imprenditoriali (non umane !!) del sempre discusso Antonio Lombardi che ha avuto nella sua disponibilità, da sempre,una schiacciante maggioranza di iscritti all’associazione che, sempre in verità, lui ha riportato in auge dal baratro totale. Ma c’è di più, nel corso della lunghissima diaspora interna ha dovuto anche affrontare la grande battaglia per rimanere, non riuscendoci, nelle grazie del kaimano-De Luca ed affrontando i cruenti e continui duelli con la RCM-Costruzioni della “Rainone family”; una sceneggiata guerreggiata che, nel tempo, ha fatto il pari a quella politica tra De Luca e Cirielli, anche con un ultimo strano tentativo di Lombardi di ingraziarsi il governatore attraverso il figlio Roberto con l’organizzazione del convegno dal titolo “I nuovi Finanziamenti europei diretti e indiretti 2014/2020 per la Campania”, un momento di grande importanza per l’economia del territorio; un convegno, però, che non è mai stato celebrato. Questi in sintesi gli accadimenti che hanno riportato alla luce la prestigiosa associazione dei costruttori salernitani che la squadra (un po’ traballante !!) del presidente Antonio Lombardi ha pubblicamente presentato con il seguente comunicato all’esito della riunione del consiglio direttivo ex Ance del 20 novembre 2015: –La più antica e rappresentativa associazione di costruttori salernitana torna alle origini e recupera la sua denominazione “storica”: il Consiglio direttivo della – ormai ex – ANCE Salerno, riunitosi ieri pomeriggio nella sede di via Galloppa, dando seguito alle delibere assembleari del 30 luglio scorso, ha deciso di modificare la denominazione sociale dell’Associazione da ANCE Salerno a A.C.S., Associazione Costruttori Salernitani. A.C.S. fu costituita il 27 novembre del 1944 presso l’Ordine degli Ingegneri di Salerno: era l’anno di “Salerno capitale” (la nostra città, com’è noto, fu sede provvisoria del governo nazionale da febbraio ad agosto del 1944): i costruttori salernitani decidevano di associarsi per creare un organismo che fosse in grado di formulare proposte, gestire e risolvere problemi, diventare volano rispetto alla forte domanda di ricostruzione pubblica e privata che veniva dai dolori e dalle sofferenze legate ai difficili giorni del post-sbarco e dei bombardamenti. Salerno era un grande immenso cantiere di idee, di proposte, ma anche di opere: il raddoppio del lungomare, tanto per citare l’intervento più rilevante e rappresentativo di quegli anni. Renato Caputo fu il presidente del Comitato Provvisorio: un anno dopo, nel novembre del 1945, fu perfezionata l’adesione all’Associazione degli Industriali. La prima Assemblea degli associati si svolse nella sede storica di Palazzo Centola il 9 gennaio 1946 ed elesse primo presidente il commendator Giovanni Coraggio. “Da allora -commenta emozionato il presidente Antonio Lombardi- l’Associazione ha sempre rappresentato un costante punto di riferimento, concreto, efficiente, efficace, per le imprese, accompagnandole e sostenendole nei momenti di difficoltà ed indicando opportunità e sbocchi di un mercato in costante, incessante evoluzione. È tempo di rinvigorire e qualificare ulteriormente quell’impegno, riscoprendo un associazionismo slegato da vecchie logiche, meno attento ad etichette, poltrone e commissioni, e decisamente più forte sul fronte della rappresentatività e dell’efficacia dell’impegno. Lo stiamo facendo e lo faremo ancor di più nelle prossime settimane”. Negli anni l’Associazione ha perfezionato e qualificato competenze e attribuzioni associative, integrandole con un efficiente servizio di supporto e accompagnamento anche alle funzioni di progettazione di enti ed amministrazioni, per rendere sempre più concrete e tangibili le opportunità lavorative per le imprese del comparto. “Continueremo lungo queste direttrici e lungo l’impegno tracciato da quanti ci hanno preceduto – aggiunge ancora il presidente Lombardi – l’edilizia è un settore di enorme valenza strategica per l’economia provinciale e sono ancora tante le opportunità latenti che stentano ad essere intercettate e sfruttate dagli organi decisori e dalle amministrazioni locali. A.C.S. accompagnerà le istituzioni, a partire dai piccoli Comuni che mancano di strutture e professionalità adeguate, nelle attività di progettazione e formulazione delle proposte, affinché le imprese edili salernitane e la comunità tutta di questo territorio, possano sfruttare al meglio le opportunità di rilancio, riqualificazione e messa in sicurezza del territorio e delle strutture pubbliche, a partire dalle scuole, che pure esistono ma che inefficienza, impreparazione e burocrazia lasciano nei cassetti della mala politica”–.
direttore: Aldo Bianchini
La verità forse è un’altra: Lombardi non può usare la sigla ANCE perchè è stato interdetto dall’Associazione Nazionale. Quello che – abilmente – viene presentato come un recupero della storia, in realtà è un ripiego.