SALERNO – Dobbiamo prenderla con la poesia e con le rime, altrimenti c’è davvero da meravigliarsi dell’atteggiamento sempre sopra le righe del nuovo governatore della Campania Vincenzo De Luca che, comunque sia, non finisce mai di sorprendere. Non so se siamo di fronte ad un caso antropologico più che patologico; me lo auguro, almeno così scongiuriamo altre ipotesi. Sta di fatto che il “kaimano” non si perde d’animo davanti a niente ed anzi parte al contrattacco affermando “Sono parte lesa” nel corso della conferenza stampa di mercoledì mattina 11 novembre e, in effetti, in termini squisitamente linguistici (per non dire giuridici !!) potrebbe anche avere ragione a patto, però, che nell’immaginario dei magistrati passi per buono il concetto che “poteva non sapere” e che tutto (se il tutto esiste) sia stato architettato dal fedelissimo Nello Mastursi che almeno fino al 29 ottobre 2015 deve essere stato la sua ombra e la sua mente (non so se pensante o solo esecutrice !!), perché stando alla comunicazione diffusa ieri pomeriggio (11.11.15) dal suo ufficio stampa (un ufficio che altro non è se non la fotocopia delle sue disposizioni !!) il Governatore avrebbe chiesto giovedì 29 ottobre alla Procura di Roma di essere ascoltato: Napoli ore 14.58 dell’ 11.11.15 “”A integrazione delle dichiarazioni di questa mattina, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha pubblicato sul sito istituzionale della Regione Campania la richiesta, datata 29 ottobre 2015, di essere ascoltato dalla competente Autorità giudiziaria. Tanto a conferma della riservatezza osservata rispetto all’indagine in corso, per la quale si ribadisce la completa estraneità””. Per la cronaca giovedì 29 ottobre De Luca si trovava a Paestum per il taglio del nastro della BMTA tra un codazzo di gente osannante nei confronti del capo supremo. Quindi il kaimano sapeva benissimo quello che sarebbe esploso da lì a qualche giorno se non a qualche ora di distanza. La fiera delle bugie, questa è la sintesi di quanto accaduto in questi ultimi giorni, bugie che lo stesso governatore è costretto a smentire come se non stesse parlando di se stesso ma di un cittadino della Luna. Altro che dieci secondi, quanti lui aveva indicato di poter perdere per queste baggianate, qui sta meditando da oltre una settimana su quanto stava accadendo, altro che storielle inventate per i bambini delle elementari. Dunque, riprendiamo il discorso per dire che De Luca non solo è “parte lesa” ma è stato anche così ossequioso verso la legge da aver saputo mantenere il segreto assoluto e la riservatezza rispetto alle indagini in corso; sinceramente mi auguro che sia proprio così. Intanto Lui, il capo, ha bruscamente liquidato il suo fedele scudiero con un laconico “Mastursi ? Manco fosse Churchill”; purtroppo per “Nello” è proprio vero che il kaimano non si smentisce mai. Dalla ricostruzione del caso, e non ricostruzioni fantastiche, è emerso inconfutabilmente che la Polizia di Stato si è presentata a casa Mastursi nella mattinata del 19 ottobre 2015 (un maledetto lunedì) per iniziare la sua indagine a tutto campo, nella stessa mattinata Mastursi sarebbe stato portato dalla Polizia nel suo ufficio di Palazzo Santa Lucia mentre De Luca e molti altri si trovavano all’Expo di Milano. Stranamente il governatore lascia Milano con un giorno d’anticipo, c’è l’alluvione a Benevento e lui deve essere sul campo; una verità o una scusa. Beh !! con tutte le bugie dette in poche ore è presumibile che Lui avesse saputo subito del blitz della Polizia, è una semplice favoletta (che tutti hanno fatto diventare realtà) che Mastursi avesse tenuto nascosto il gravissimo episodio anche perché se De Luca è indagato avrebbero dovuto avvertire anche lui. Per questo il ritorno precipitoso da Milano ? Ma c’è’ un particolare che non mi convince affatto, ed è un particolare sul quale nessuna testata giornalistica si è soffermata più di tanto. La domanda logica che tutti dovrebbero porsi scaturisce da uno dei principi fondanti del giornalismo d’inchiesta, la cosiddetta Regola delle cinque W: WHO? («Chi?»), WHAT (Che cosa ?), WHEN? («Quando?»), WHERE? («Dove?»), WHY? («Perché?»). Una domanda che è interamente riferita alla famigerata o alle famigerate intercettazioni telefoniche tra le utenze esistenti nella disponibilità di Nello Mastursi e di Guglielmo Manna (i due capri espiatori dell’intera vicenda ?); probabilmente è soltanto una mia teoria ma se si risolvono queste domande si riuscirà anche a capire se dietro l’apparente “turbativa telefonica” tra il capo della segreteria politica di De Luca e il marito (ormai separato) della giudice Scognamiglio (che proprio ieri ha ribadito la sua assoluta estraneità ai fatti) ci sia dell’altro. Perchè sembra che sulla scena sia transitato anche un “corvo molto pericoloso”. Ma per saperne di più è necessario attendere domani.
direttore: Aldo Bianchini
Illustre Direttore,
penso di conoscere troppo bene il Suo modo di vedere e scrivere di certe cose (o spero), per ritenere che Lei non si unirà ai cori del dagli a “De Luca”.
Conosco bene il Suo “garantismo”, non di facciata.
Diverso è criticare a viso aperto l’operato del suo “caro Kaimano”, cosa che ha fatto sempre senza se e senza ma, dal fare di ogni erba un fascio.
Ma non si preoccupi , sicuramente e nostante che non appartiene al Suo DNA ci sarà chi non perderà l’occassione per fare “ammuina”.
Dai politici “sinistrati” c’è da aspettarsi di tutto. In realtà Renzi è stato costretto ad accettare De Luca come candidato a Governatore per il favore dei sondaggi. Infatti Renzi durante la campagna elettorale elogiò l’operato di Stefano Caldoro , positivo, vistoi i frutti.Purtroppo,come credo,così come per Ignazio Marino vista la parabola discendente il partito scaricherà anche De Luca.Ci metto la firma.Non tutti hanno la serietà professionale che pone Lei ,quando si affrontano questioni “spinose”…..anzi “cavillose”.
Concordo perfattamente con il signor Alberto….il Direttore di questo Giornale non è un pennivendolo e non cavalcherà quella che ha tutto il contorno di esere un enorme “bufala” (per la grandezza, non per i probabili e da dimostrare contenuti.)….almeno fin quando non ci saranno solo………… illazioni……….. ma prove.
Certo il carattere “ruvido” del Governatore lo conosciamo tutti : guascone,insofferente alle regole,qualche volte sopra le righe, ma da questo a dipengerlo come “induttore” di corruzione a Giudici c’è ne passa.
Ma l’Italia ormai è fatta così, il metodo “Boffo”….la macchina del “fango” non si ferma ….impasta tutti i gioni, niente è servito a diffondere il verbo della “maggiore moderazione”.Per la verità, con questo, non si vuol minamente auspicare un “bavaglio” alla Stampa (mai)……….ma almeno di rendere le cose per quello che sono allo stato…..indagini (non sappiamo confortate da quali prove)…..non un rinvio a giudizio e condanna definitiva.
Illustre Direttore, non la leggono.
Renzi per il momento tace sulla vicenda De Luca, che vede i giudici contestare al governatore e allo staff un’intesa con il giudice Anna Scognamiglio – e il marito Guglielmo Manna – relatore della sentenza con cui il 22 luglio scorso De Luca è stato confermato alla guida della regione Campania nonostante la legge Severino. De Luca dice di esser semmai la parte lesa, minacciato, ma l’ipotesi investigativa è che Manna abbia contattato il capo della segreteria di De Luca Carmelo Mastursi per garantire l’intervento positivo in favore del governatore della moglie giudice, in cambio di una nomina in Sanità. E che De Luca non abbia denunciato la cosa.
Ma è una ipotesi investigativa (sicuramente da valutare,soppesare….una ipotesi….non una verità.
Fossi stato Carmelo Masturzo, non mi sarei dimesso.Con il suo comportamento ha dato adito ad altre inutili illazioni.Rispetto però il fatto che ogn’ uno deve rispondere prima di tutto alla sua coscienzae,certamente alla Giustizia se ci sono estremi di reato…..non ipotesi investigative.
Se il solo sentirsi sfiorato da fatti non rispondenti a verità ha suggerito queste drastiche decisioni non si può che prendere atto che in un Italia dove l’istituto delle dimissioni è andato in quiescenza da diversi anni esistono ancora uomini che sono capaci di fare un passo in dietro.Questa vicenda di cui veramente non si comprendono i contorni fornirà sicuramente nuovo materiale al buon Crozza e al suo paese delle meraviglie.
Lo sapevano tutti, pure i bambini, che scendere a Napoli non sarebbe stata una passeggiata a Possilipo.
Le hanno provate tutte per farlo desistere a candidarsi. Provinciale……Cafone di montagna……Impresentabile, ma non bastava.
Ma Lui è “capatosta ” e si sa……….può piacere o non piacere…….. ha però delle idee, cerca di portarle avanti con programmi, condivisibili o meno, e ci mancherebbe, ma è innegabile,ha il coraggio di “fare” ( non dico che a volte non si spinge oltre….e chi lo nega). Ha voluto sfidare tutto e tutti.Ha vinto. Anatema.
E all’ora che si fa? facciamolo diventare il novello “Razzi” d’Italia e giù con la satira (Crozza) che non guasta, anzi è il sale della vita, ma se non da tregua ,tra una risata e l’altra qualche problema pure lo crea.
Posso anche sbagliarmi….anzi sicuramente mi sbaglio,Lei Direttore, forse e sicuramente più di me è nella condizione di poter esprimere un giudizio da esperto, ma i “poteri forti” napoletani non potevano passare indifferenti su questo affronto subito.Il Partito Romano nicchiava ma aspettava il momento opportuno per fare un’altra rottamazione “serena”. Mi sbaglierò,ma quale occasione più ghiotta. Non è importante quella che è o sarà la verità, è importante mandarlo a casa.Istigazione alla corruzione in atti giudiziari non denunciata. Che fantasia.Per quanto, non sia assolutamente una De Luchiana,anzi, certi metodi mi indignano e penso che indignano anche Lei,Direttore.Buon lavoro.
A proposito delle imitazioni di Crozza, proprio stamani ad Omnibus ho sentito le affermazioni di qualcuno secondo cui De Luca, in quanto Presidente di una importante Regione italiana, ha dato adito al comico genovese di mettere alla berlina gli stessi territori da lui amministrati.
Che dire allora delle numerose imitazioni di Crozza del Presidente Napolitano che … agiva alle dipendenze di un corazziere, perché quasi incapace di intendere e di volere?
Con lo stesso metro, si direbbe che quello era un vilipendio alla Repubblica!!