Da Lucia Gallotta
EBOLI – In occasione del decennale dalla sua nascita, l’associazione Sassolini Bianchi – Comitato 1 Hospice per Eboli e amici dell’Ospedale Maria Santissima Addolorata Onlus il prossimo 15 novembre, in via Apollo XI, apre le porte della sua sede. Il taglio del nastro si terrà alle ore 19 in presenza di autorità civili e religiose oltre che dei numerosi volontari che collaborano alla onlus.
Presieduto dal dottor Armando De Martino, dal 2005 il comitato promuove sul territorio la cultura delle cure palliative concentrando le proprie azioni sulle esigenze del malato che attraversa il delicato periodo del fine vita e dando sostegno pratico oltre che psicologico alle famiglie. Sin dall’inizio la volontà è stata quella di creare una rete capillare sul territorio che rispondesse ai bisogni dei tanti malati terminali e dei familiari che purtroppo non ricevevano, e ancora non ricevono, cure adeguate. Sintesi di questo obiettivo, insieme alle altre iniziative promosse dal comitato, c’è l’attivazione del Centro di Ascolto “Ti ascoltiAmo”, il primo in provincia di Salerno, volto a migliorare il sistema di relazione con le diverse tipologie di utenti che necessitano di cure palliative, terapia del dolore cronico, assistenza domiciliare o negli Hospices ma anche a dialogare e interagire con la più ampia comunità sociale, con i servizi socio-sanitari del territorio compreso il privato sociale.
“Nonostante siano passati cinque anni dalla promulgazione della Legge 38 non tutti i malati affetti da malattie cronico degenerative inguaribili (malattie oncologiche, demenza, SLA, Alzheimer) ricevono cure e assistenza adeguate assicurate da equipes di cure palliative qualificate -afferma il dottor Armando De Martino-. Con il centro di ascolto vogliamo assicurare a questi malati e alle loro famiglie accoglienza e assistenza rispetto ai loro molteplici bisogni oltre che orientamento qualificato che aiuti nelle decisioni importanti, anche riguardanti il fine vita, supporto psicologico offerto da professionisti iscritti all’albo per sostenere empaticamente la persona per aiutarla ad affrontare i momenti di difficoltà legati alla malattia, gestendo al meglio il proprio disagio e facilitando il ricorso alle risorse personali ed esterne. Ci siamo battuti, e ci battiamo ancora, perché il bisogno di cura e assistenza di questi malati venga riconosciuto e rispettato come diritto inalienabile. La legge 38 ha sancito questo diritto ma occorre mettere insieme le forze per cercare modi e mezzi per attenuare il disagio dei malati, delle famiglie e degli operatori”.
Oggi si celebra la XVI giornata nazionale delle cure palliative, in Italia si registra ancora, purtroppo, una scarsa omogeneità nella distribuzione delle reti legate a questa branca della medicina. Ciò impedisce alla maggior parte dei malati inguaribili di accedere all’assistenza. Dal 2013 l’associazione ebolitana ha sottoscritto una collaborazione con Antea Onlus che nel Lazio garantisce assistenza gratuita a domicilio ai malati in fase avanzata. Allo stesso modo il comitato presieduto dal dottor De Martino prende in carico l’ammalato avendo cura della persona in maniera globale, con la volontà di rendere dignitosa la sua vita nella fase terminale della patologia.
Approvato ieri dal coordinamento dei sindaci del Piano Sociale di Zona, Ambito S3, il Piano di Programmazione 2015 che prevede fondi dedicati sia per l’assistenza diretta ai bambini e agli ammalati oncologici sia per i servizi legati alle cure palliative tra cui l’orientamento l’ascolto. Si tratta di 200 mila euro complessivi nei quali rientrano anche misure legate al mondo delle persone con disabilità, azioni per contrastare la micro-criminalità e la dispersione scolastica oltre che il progetto pilota relativo alle cure palliative. “Con non pochi sforzi siamo riusciti a recuperare queste somme -afferma l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza-. Il Piano di zona non può sostituirsi all’Asl e al comparto sanitario ma può intercettare i bisogni derivanti anche dai deficit di quest’ultimo. La Campania, in particolare la provincia di Salerno, ha sofferto molto la riorganizzazione del comparto sanitario. L’area oncologica e delle cure palliative ha subìto uno vero e proprio stop. Oggi a Salerno centri di riferimento in questo settore ce ne sono pochi, uno è l’Hospice di Eboli, il primo nel Centro Sud aperto grazie al dottore De Martino. Parlo nella doppia veste di assessore e medico di famiglia, posso testimoniare lo sforzo immane per dare risposte alle innumerevole richieste che emergono, spesso i pazienti sono costretti a emigrare in altre regioni. Il centro di ascolto è un servizio che dà un valore aggiunto considerato il vasto ambito di popolazione cui si rivolge e la prevalenza di questo tipo di patologie sul territorio”.
Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, portando la sua personale esperienza, ha sottolineato l’importanza del supporto dato da quest’associazione non solo alla persona affetta da patologia ma anche al nucleo familiare: “Vivo personalmente un caso di Alzheimer in famiglia e il sostegno dato ai parenti dell’ammalato è fondamentale per creare anche un clima di serenità che, in un momento di grande dolore, dà sollievo sia a chi vive direttamente la patologia ma anche a coloro che lo seguono da vicino. Il centro di ascolto ha una valenza sociale importantissima, il percorso di accompagnamento e di supporto psicologico sono aspetti estremamente rilevanti. Ho vissuto anche tante esperienze di persone che hanno dovuto affidarsi all’Hospice e tutti hanno poi dato riscontro di aver percepito come fondamentali questi servizi. In alcuni casi si è dato anche un aiuto economico, quando purtroppo non si riesce a sopperire a questo aspetto fortunatamente c’è la solidarietà. Viviamo in un territorio in cui l’incidenza di mortalità per tumore sta aumentando progressivamente. Eboli negli anni ’80 è stata riempita di discariche non bonificate a dovere. A Coda di Volpe abbiamo ancora 8 mila tonnellate di ecoballe da smaltire, un terzo della città è coperta da tetti di amianto. Ci stiamo muovendo su tutti questi fronti nei quali le istituzioni possono e devono incidere. Le cure palliative devono essere una leva strategica nelle politiche sociali, non solo sanitarie ed è quello che vogliamo fare”.
In dieci anni il comitato ha promosso l’apertura a Eboli, nel 2007, dell’Hospice “Il Giardino dei Girasoli”, il primo nel salernitano, ha donato diverse attrezzature al locale ospedale e organizzato corsi di formazione per volontari in cure palliative, assistenza ai malati terminali e ai suoi familiari. Diverse iniziative sono state realizzate in ambito culturale, da mostre a spettacoli teatrali, per sostenere le attività del comitato. Attraverso il contenitore “Sassolini Bianchi”, in cui rientrano tutte le attività dell’associazione, mette in campo laboratori occupazionali, gruppi di Auto Muto Aiuto, scrittura creativa, supporto medico e psicologico per i malati terminali seguendo la famiglia anche nell’elaborazione del lutto. Focus dei laboratori creativi, inoltre, non è tanto il prodotto artistico finale quanto il processo creativo in sé che consente all’ammalato non solo di sentirsi utile ma soprattutto di predisporre l’animo a sentimenti ed emozioni positive. Gli oggetti realizzati vengono poi proposti dall’associazione come articoli solidali per eventi e cerimonie.