PADULA – La famosa “Città Vallo” o meglio ancora “Comune Unico del Vallo di Diano”, se ne parla sempre e da sempre, ovunque e comunque; ma l’unico in fondo che ci crede veramente è sicuramente lui “Carmelo Bufano”, cittadino di Polla, del Vallo e del mondo; ha speso buona parte della sua vita, ha sacrificato affetti familiari, si è immolato per un credo che dovrebbe appartenere a tutti, almeno a quelli che vivono e frequentano il territorio del Vallo di Diano. Carmelo Bufano, cittadino qualunque, desideroso di mettersi a disposizione degli altri per gli altri, un personaggio eclettico che non si ferma davanti a nessuna difficoltà; va avanti da anni, ha il suo progetto, riesce a modellarlo a seconda delle necessità amministrativo-burocratiche, supera ogni ostacolo, arriva finanche nei cassetti spesso misteriosi e insondabili della burocrazia, dal territorio valdianese alle stanze dei bottoni della Regione Campania. Ha smosso e scosso personaggi politici importanti, ha mandato in tilt diverse istituzioni, è riuscito a raccogliere oltre cinquemila firme in giro per il Vallo, ha ricevuto e riceve il conforto e il sostegno della gente; ma alla fine, da sempre, il suo progetto e la sua iniziativa si ferma, inspiegabilmente, senza ragioni specifiche, senza motivazioni particolari e lui, comunque, insiste. E’ divenuto suo malgrado un personaggio che spesso la politica, quella politicante, insegue e corteggia disegnando per lui scenari importanti, una politica che alle sue spalle invece trama e cerca di mantenerlo fermo sulla linea di partenza. Lui, però, è sereno, non fa quello che fa per la politica o per conquistare una candidatura vincente, lo fa perché è socialista fin dentro i capelli, insomma Carmelo è uno che si inebria al solo profumo delle idee socialiste; non appartiene a quella schiera di politici, anche socialisti, che si ubriacano all’odore delle poltrone da occupare in ogni terra e in ogni luogo. Per questo, per tutto questo, Carmelo Bufano resiste ed è sempre lì, pronto ad organizzare un nuovo convegno sulle possibilità di far arrivare alla meta il suo sogno di una Città Vallo o di un Comune del Vallo di Diano, cose che vorrebbero dire semplicemente tanti posti e posticini in meno, tanti orticelli da abbandonare per sempre, tanti gettoni a cui rinunciare: un solo sindaco, una sola giunta, un solo consiglio comunale, uffici accentrati e decentrati, radici naturalmente da preservare, economia – lavoro e sviluppo da rilanciare. L’ultima prova di forza, in ordine di tempo, Carmelo Bufano l’ha celebrata in quel di Padula, nell’auditorium della parrocchia di Sant’Alfonso, dove sono accorsi tutti: don Vincenzo Federico, Gherardo Cappelli, Giuseppe Perruolo, Paolo Imparato, Tommaso Amabile, Enzo Maraio, Simone Valiante, Francesco Cavallone, Antonio D’Amato e Mimmo Cartolano, tra quelli che ricordo, ci mancava soltanto il Vescovo ed qualche altro sindaco per completare l’operetta. Le voci dell’avv. Sebastiano Tanzola e del moderatore Marco Mea hanno cercato di ridare un tocco ed un tono di credibilità all’evento e, forse, in parte ci sono anche riusciti; li ho ascoltati tutti ed anche attentamente, non ricordo cosa hanno detto, i loro discorsi mi sono scivolati addosso perché pensavo alla “fiera della vanità” che stava andando in scena grazie alla loro presenza. Una vanità da intendere in senso lato, forse anche giusta e positiva, ma perfettamente inutile perché nessuno di quelli che sono saliti alla sbarra ci crede nell’unione dei Comuni del Vallo, almeno nessuno di loro ci crede quanto Carmelo Bufano che nel suo genere resta unico ed inavvicinabile per chiunque. Mi fa specie pensare che Carmelo non riesca a percepire quel senso di inutilità e di spocchioso presenzialismo che promana da quasi tutti quei personaggi, sia a Padula che nelle tantissime altre occasioni organizzate tenacemente da Bufano. Ho seguito molti di questi incontri quasi surreali, ogni volta è la stessa storia, ogni volta sento dire che qualcosa è stato sbagliato in passato e che da domani tutto si correggerà e presto si arriverà al traguardo; insomma come a dire che la colpa è sempre di quelli che li hanno preceduti nei Comuni e in Regione. Il bello, cioè il brutto, è che i personaggi chiamati di volta in volta alla tribuna dicono queste cose con una seraficità che ha dell’incredibile e con uno sguardo ieratico ed inesplorabile che fa venire da pensare se veramente riflettono su quello che dicono. Negli ultimi anni per gli incontri di Carmelo Bufano sono passati molti consiglieri e assessori regionali che fortunatamente sono stati spazzati via dalla storia; a Padula ha avuto inizio una nuova sfilata, una nuova passerella di volti soltanto apparentemente nuovi ma già vecchi dentro. Della prima proposta di legge popolare, formalizzata da Bufano, in Regione si sono da tempo perse le tracce. Sul tappeto ora rimane forse una richiesta di “referendum” tra la popolazione del Vallo che dovrà esprimersi sulla possibilità di avviare l’iter per un “Comune Unico del Vallo di Diano” sempre che le varie Amministrazioni Comunali, poi, deliberino in tal senso. Come vedete la strada è ancora molto lunga, e sullo sfondo rimane integra la figura del primo firmatario della “proposta di legge” Carmelo Bufano.
direttore: Aldo Bianchini