Aldo Bianchini
SALERNO – Questa volta il mio articolo per competenza territoriale parte da Salerno perché la notizia che sto per darvi proviene appunto da Salerno, addirittura dall’interno del palazzo Pedale-Cortese (dal nome dell’ideatore e del progettista) dove ha sede il presidio provinciale della Banca d’Italia. Non c’è alcuna certezza sull’attendibilità della notizia, per il momento si tratterebbe soltanto di una indiscrezione filtrata dal silenzio ovattato imposto a tutti dal governo provinciale della banca. Insomma, per farla breve, la Banca d’Italia avrebbe già benedetto la fusione tra la Bcc Cilento e Lucania Sud (meglio nota come la Banca del Cilento) retta da Francesco Castiello e la Bcc Sassano retta da Rosa Lefante (che ha sostituito il dimissionario Antonio Calandriello, storico presidente della banca sassanese). Se la notizia dovesse essere veritiera ci troveremmo di fronte ad un colpo da manuale messo a segno dalla governance della Banca del Cilento che nel giro di un anno e mezzo avrebbe recuperato il gap finanziario ed organizzativo, segnalato dagli ispettori dell’ OdV di Bankitalia nel 2013; avrebbe ridimensionato se non annullato le pesanti sanzioni comminate in seguito all’ispezione e si sarebbe, quindi, ripresentata come nuova di zecca e senza macchie agli inizi del 2015. Un “miracolo economico e organizzativo”, come ho già scritto, che avrebbe sorpreso gli stessi ispettori dell’ OdV quando agli inizi di quest’anno si sono nuovamente recati nelle sedi della Cilento per prendere atto dell’inversione di rotta praticato dalla governance cilentana che in otto mesi (dal maggio 2014 al gennaio 2015) avrebbe praticamente ribaltato quanto notificato da Bankitalia in data 13.05.14 con la notifica delle sanzioni, per un totale complessivo di circa 290mila euro, scaturite dall’ispezione del 2013. Una cifra da capogiro per una buona governance che non solo avrebbe rimesso in linea il proprio modello organizzativo ma avrebbe anche ridotto di moltissimo, se non azzerato, le sanzioni ricevute. All’inizio del 2015, quindi, gli ispettori dell’ OdV (Organo di Vigilanza) avrebbero soltanto ratificato in positivo le ultime operazioni della banca cilentana, da qui la presunta decisa benedizione alla fusione con la Bcc Sassano. Un miracolo realizzato soltanto dalla governance vallese o costruito con un pesante aiuto della politica ? Le correnti di pensiero, al riguardo, sarebbero diverse, tutte praticabili e tutte ancora da dimostrare per non cadere nella trappola della fantapolitica o, peggio, della dietrologia politica; difatti nulla vieta di pensare che la politica cilentana (dagli Alfieri ai Valiante) potrebbe sedersi al tavolo delle trattative con il governatore De Luca portando in dote addirittura una “Banca del Sud”. La realtà è un’altra cosa, e la realtà dice che la Banca del Cilento ha risolto tutti i suoi presunti problemi e si avvia verso la costruzione proprio della Banca del Sud, un sogno che i cilentani inseguono da tempo e che l’arrivo della Bcc Sassano potrebbe sospingere verso il traguardo. Ma la governance della Bcc Sassano ha fiutato il momento giusto per reinserirsi nella trattativa con la Cilento o è stata semplicemente trascinata ? Anche qui le ipotesi sono almeno due; resta però il fatto che la scelta sembra orientata verso una soluzione positiva e non negativa come più di qualcuno aveva cercato di dipingere la rottura delle trattative con la Bcc Monte Pruno e la ripartenza di quelle con la Bcc Cilento. E il Comitato coordinato da Nicola Femminella ? Beh!!, sembra che il Comitato l’altra sera (giovedì 15 ottobre) abbia battuto il primo colpo a vuoto dopo l’entusiasmante escalation delle ultime settimane. Giovedì sera doveva essere il giorno della conta o il momento della verità; non è stato né l’uno e né l’altro. E perché ? Perche alla riunione, convocata senza un senso logico della comunicazione, si sarebbero presentati pochi soci e comunque in un numero lontanissimo dal quorum necessario (fissato in un decimo delle deleghe) per richiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria in seno alla quale discutere i problemi della fusione. Il Comitato se vorrà sopravvivere dovrà essere capace di mettere in moto un meccanismo di comunicazione che ancora non funziona per la sensibilizzazione delle coscienze dei singoli soci, moltissimi dei quali si lamentano di non essere stati neppure contattati; inutile ribadire che la comunicazione è uno strumento difficilissimo che spesso si ritorce contro; sembra strano, che un uomo esperto di comunicazione come Nicola Femminella si sia lasciato intruppare in una vicenda che, al momento, appare senza sbocchi. Ma Nicola è assolutamente “un puro” e non gli mancheranno le mosse per una successiva conquista dei consensi che oggi sembrano sfuggirgli. Cosa accadrà adesso ? Se l’indiscrezione proveniente da Bankitalia è vera si andrà rapidamente alla conclusione delle trattative tra la Bcc Sassano e la Cilento per arrivare nel giro di alcuni mesi alla fusione. Sull’aspetto della comunicazione sbaglia anche la governance della Bcc Sassano che continua a non dialogare con i soci attraverso una convocazione straordinaria dell’assemblea per tagliare la testa al toro delle inutili polemiche; so perfettamente che il nuovo CdA non ha l’obbligo di convocare un’assemblea ad ogni stornire di fronde, ma in questo caso la situazione di incertezza imporrebbe un’azione più significativa sotto il profilo della comunicazione interna ed esterna. Ma il CdA sassanese sbaglia davvero a tenere un simile atteggiamento ? Non credo; appare chiaro, difatti, anche alla luce degli esiti della riunione indetta dal Comitato che la stragrande maggioranza dei soci è ancora tutta saldamente nelle mani del presidente f.f. Rosa Lefante che si muove con discrezione e con fermezza, e bene farebbe a convocare l’assemblea. Intanto il Comitato ha diffuso alla stampa un comunicato molto articolato e preciso in merito a quanto accaduto ed a quanto lo stesso Comitato si propone di fare nell’immediato futuro, non esclusa la sensibilizzazione personale dei soci, uno per uno. L’altra sera qualche socio si sarebbe lamentato del fatto che della vicenda ne parlano solo io e Uno/Tv, quasi come se qualcuno ci avvantaggiasse. Premesso che a parlare e scrivere di queste cose non si guadagna nulla, anzi si perde qualcosa, non è affar mio se oltre ilquotidianodisalerno.it ne parla soltanto Uno Tv; potrebbe voler dire che tutte le altre testate giornalistiche o non hanno interesse a farlo o non possono farlo per ragioni legate ai loro rapporti pubblicitari e commerciali. Non conosco le motivazioni che muovono Uno/Tv nel seguire la vicenda; per quanto mi riguarda posso nuovamente affermare che questo è il mio modello giornalistico, che sicuramente non piace a tutti ma che riesce a dare ai miei scritti il crisma dell’indipendenza, e questo è già tanto. Qui nessuno ha scucito una velina segreta, non ce ne sono; tutta l’inchiesta (almeno questa !!) è stata portata avanti sull’abbrivio delle tre lettere di Vincenzo Cammarano (assolutamente pubbliche), di quelle diffuse dall’ex presidente e delle notizie reperite da tutti i soggetti in campo. C’è di più, e l’ho anche scritto; chi vuole realmente condurre un’inchiesta giornalistica è sufficiente che legga gli atti e cerchi di incontrare tutti i personaggi di cui parla, ed io, lo ripeto, ho incontrato quasi tutti: Antonio Calandriello, Vincenzo Cammarano, Tommaso Pellegrino, Mimmo Cartolano, Rosa Lefante, Giuseppe Calabrò, Nicola Femminella, Vito Trotta, Giuseppe Cavallone, Giuseppe Colucci, Michela Russo e Francesco Chirico. Spero di incontrare presto anche Francesco Castiello, presidente della Banca del Cilento. Alla prossima.
Comunicato stampa sul contenuto dell’incontro tenuto a Sala Consilina dal “Comitato per la Valorizzazione del risparmio popolare a sostegno dell’economia locale del Vallo di Diano”
I componenti la delegazione, incaricata di organizzare gli incontri con le BCC di Sassano, Monte Pruno di Roscigno, Buonabitacolo e Cilento-Lucania sud, hanno esposto una relazione ai soci presenti, comunicando ogni elemento di contenuto dei colloqui avuti con i dirigenti dei suddetti istituti bancari, precisando che gli incontri si sono svolti in un clima di assoluta cordialità ed evidente predisposizione al dialogo costruttivo. Non ha accettato il nostro invito il Presidente della BCC di Buonabitacolo, prof. Rinaldi Giovanni, a tale atto determinato da una indicazione data dal Consiglio di Amministrazione che presiede.
Si ritiene che l’iniziativa abbia fornito elementi utili, perché ciascun socio possa costruire più agevolmente una propria opinione e giungere all’Assemblea, nella quale dovrà essere deliberata la soluzione finale concernente la fusione da farsi e proposta dalla Banca d’Italia, con una unità di intenti meditati e consapevoli. Una conoscenza dei dati a fondamento della scelta finale, l’attaccamento di ciascuno alla Banca che tutti insieme abbiamo fatto vivere di luce propria per trenta anni, un atteggiamento responsabile, costruttivo e libero da appartenenze di parte, potranno determinare un’assemblea capace di adottare il deliberato più giusto, rispettoso dei convincimenti dei soci. Del resto era questo l’obiettivo che si era posto il Comitato, avendo constatato la mancanza di una qualsiasi nota informativa sulla delicata fase in corso da parte del C.d.A. della BCC di Sassano, dopo le interrotte trattative con i dirigenti della Banca di Monte Pruno di Roscigno.
Siamo tutti consapevoli che sarà la Banca d’Italia, dall’alto della sua funzione e responsabilità istituzionale, a dover individuare la soluzione più opportuna e rispondente alle esigenze e alla situazione in cui si è venuta a trovare la nostra BCC, che, si è ribadito, detiene una solido patrimonio, neppure lambito dalle vicende che tutti ormai conoscono. Per tale Istituzione noi nutriamo una fiducia al massimo grado.
Si auspica che in un clima di ritrovata volontà a rinnovare i nobili motivi fondativi che diedero vita al nostro sodalizio, possa avere luogo un’assemblea, convocata dal nostro C.d.A o dalla quota di soci stabilita dal regolamento, che fornisca ulteriori elementi di conoscenza, perché possa essere utilmente propedeutica all’assemblea finale.
Perché questo percorso virtuoso e indispensabile, volto a raccogliere risultati positivi, possa procedere e giungere alla meta da tutti desiderata, è opportuno che ciascuno di noi resti vicino alla Banca e sia protagonista attento.
I componenti la delegazione che si sono prodigati per portare a termine il compito ricevuto, ringraziano i soci per la stima dimostrata verso le loro persone.
Con uguale passione e impegno parteciperanno alle iniziative decise dai soci che hanno operato per la costituzione del Comitato. Questo dovrà essere legittimato ulteriormente con le modalità previste da norme e regolamenti e organizzare contatti proficui con tutti i soci come è stato deciso al termine dell’incontro da tutti i presenti.
Sala C. 15.10.2015 I componenti la delegazione
Nicola Femmimella, De Luca Francesco, Colucci Giuseppe, Pernetti Pietro