Aldo Bianchini
SALERNO – A sette mesi dalla competizione elettorale della primavera del 2016 si affilano le armi e scivolano i nomi con una facilità ed una semplicità quasi disarmante. Le bruciature, ovviamente, si susseguono alle bruciature e la nebulosa sui veri nomi dei candidati a sindaco ed anche per il consiglio non si dissolve; insomma il sole non splende ancora per nessuno. Ma la cronaca impone di seguire, passo dopo passo, chi entra e chi esce, chi cade e chi si rialza e chi sprofonda definitivamente. Ci sono anche i cosiddetti “figli del sistema nell’antisistema”; niente da vedere con i famosi “figli delle chiancarelle” che vengono da ben altri assestamenti familiari e casati. Obiettivamente c’è, comunque, uno spauracchio per tutti rappresentato dal “Movimento Cinque Stelle” che a Salerno nel 2011 ha registrato una profonda debacle e che per le Comunali 2016 si presenta, invece, molto ben agguerrito. Tra i nomi illustri che si affacciano nella costruenda lista dei cinque stelle, spicca quello di Nicola Provenza, valente gastroenterologo dell’Asl di Salerno e allenatore professionista di calcio; sicuramente “figlio del sistema nell’antisistema”. Sulla persona nulla da eccepire, men che meno dal punto professionale nell’ambito medico che del calcio professionistico; ma sulla credibilità politica del personaggio più di qualche dubbio affiora nella mente di chi come me, vecchio giornalista da svariati anni, ha memoria delle famiglie politiche salernitane. Mi chiedo infatti come può il figlio dell’ex sindaco democristiano, Vittorio provenza, sconfessare questo sistema, di cui il padre è stato protagonista indiscusso negli anni 70/80; il mitico professore Vittorio Provenza fu sindaco della Città due volte, dal 9 marzo 1977 al 24 marzo 1978 e dal 6 marzo 1985 al 12 settembre 1985 (un anno9 e mezzo in tutto di sindacato, ma allora fare il sindaco non era impresa molto facile !!). Come può Nicola Povenza dimenticare quell’operazione di perfetto ”nepotismo” attraverso la quale, suo fratello, l’avv. Luigi Provenza, entrò in consiglio comunale non appena il padre Vittorio decise di deporre le armi; un po’ come vorrebbe fare l’ex sindaco Vincenzo De Luca con uno dei suoi figli; anche se mentre Luigi fu votato, nel caso di un De Luca junior si dovrebbe arrivare addirittura alla proclamazione ad honorem. Dimentica Nicola Provenza che suo fratello Luigi è segretario cittadino dell’U.D.C o ancora che sua sorella Rosa si è presentata nel partito di De Mita alle elezioni comunali del 2011. Inoltre il cugino , l’avv. Luciano Provenza, è tra i consiglieri comunali nella lista Campania Libera, creata appositamente da Vincenzo De Luca. Capisco che un fratello ed una sorella, o peggio ancora un cugino, possono e devono avere opinioni politiche diverse; ma obiettivamente provo un certo imbarazzo rispetto a questa candidatura, che sinceramente risulta difficile da comprendere. Mi chiedo chi ha votato Nicola Provenza fino a ieri? Nel riflettere su questo cognome e spulciando tra i miei innumerevoli ricordi, mi ritorna in mente il duro attacco dell’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, allora giovanissimo, nei confronti del papà Vittorio Provenza, prestigioso professore di matematica nella facoltà di economia e commercio, per la durezza e la severità che l’interessato poneva nell’esaminare i suoi allievi che spesso dovevano ripetere l’esame anche sei-sette volte. Secondo l’ex ministro Pecoraro era forse proprio la severità e la durezza degli esami a procurare al professore vantaggi elettorali per via della sua specchiata serietà nel mondo esterno grazie all’università; insomma quasi come a dire che Vittorio Provenza non doveva candidarsi. Un’accusa che non reggeva e faceva acqua da tutte le parti, che cadde rumorosamente e che non scalfì minimamente l’immagine politica dell’ottimo docente che diede prova anche di grande equilibrio politico e di sacrificio per la comunità andando a tamponare delle falle vistosissime nel sistema politico del tempo. Naturalmente, per concludere, la discesa in campo di Nicola Provenza è assolutamente più che legittima; anche se, per quanto mi riguarda, è assai poco comprensibile, la sua scelta di presentarsi nei 5 stelle !!!!!
direttore: Aldo Bianchini