SALERNO – Continua l’azione di controllo delle forze dell’ordine per contrastare il lavoro nero e il caporalato nelle campagne della provincia di Salerno, e in modo particolare, della Piana del Sele.
I controlli, che hanno visto impegnati centinaia di militari, hanno evidenziato quanto siano estese le irregolarità nella nostra provincia.
Sono state comminate sanzioni nei confronti di numerose aziende, molte delle quali perché impiegavano forza lavoro a nero procurata da caporali.
È significativo che ciò sia avvenuto all’indomani dell’incontro delle Organizzazioni Sindacali con i ministri Martina e Poletti, teso a mettere in campo un piano di contrasto al caporalato che parte proprio da un incremento delle azioni ispettive come strumento di prevenzione.
Uno dei punti del piano prevede la confisca dei beni alle imprese che si macchiano di caporalato.
Si ipotizza, inoltre, una forma di assistenza per i braccianti che denunciano il caporalato.
Tra le proposte c’è anche il cavallo di battaglia della CGIL che chiede da tempo l’istituzione di un bollino etico per le aziende virtuose e l’estensione del sistema sanzionatorio, previsto per i caporali, anche alle aziende che ne fanno uso.
Non c’è da parte nostra alcun accanimento nei confronti dell’intero sistema delle aziende agricole della nostra provincia, nel quale sappiamo esserci imprenditori onesti e rispettosi delle normative, ma riscontriamo, dalle indagini, che al loro fianco c’è una stragrande maggioranza di aziende che operano nella illegalità.
Queste vanno combattute e colpite, anche per salvaguardare l’operato delle aziende “sane”.
Abbiamo proposto, inoltre, al governo la riduzione di un euro a giornata dei contributi previdenziali per le aziende che risulteranno rispettose della normativa e dei contratti di lavoro.
Salerno, 28/08/2015
Segretario CGIL Salerno Segretario Generale Flai-Cgil Salerno
Anselmo Botte Giovanna Basile
non si sconfigge il caporalato se non se ne debellano le cause scatenanti.