Aldo Bianchini
NAPOLI – Quando De Luca ha ragione bisogna avere il coraggio di riconoscere che ha ragione. Punto. La polemica incresciosa e fuori luogo che sta montando in questi giorni in seguito alla nomina di Monica Paolino alla carica di presidente della “commissione regionale anticamorra e beni confiscati” è assolutamente pretestuosa e fuorviante; è vero che Monica Paolino è consigliere regionale di Forza Italia ed è la moglie del potente sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, ma questo non capisco proprio cosa c’entri con la nomina della signora Paolino all’anticamorra. Non solo certe presidenze spettano di diritto alle opposizioni ma bisogna riconoscere che Vincenzo De Luca (il kaimano !!) ha avuto una certa dose di coraggio nello sponsorizzare la nomina ben sapendo le polemiche inutili che avrebbe innescato. Non ho mai conosciuto Rosaria Capacchione ma so che da cronista de Il Mattino fu catapultata dentro palazzo Madama per una sorta di grazia ricevuta dopo aver scritto cose già arcinote contro la camorra partenopea e casertana. A mio avviso non può permettersi il lusso di dichiarare (fonte Il Mattino del 7 agosto 2015) che: “La nomina appare quanto meno surreale. E’ un po’ come mettere un piromane a capo dei vigili del fuoco. Ora attendiamo Dracula a presidente dell’ AVIS”. Dichiarazione, questa sì, almeno surreale per non dire altro; probabilmente la Capacchione sull’onda mediatica della sua “eroicità anticamorrista” crede di poter bacchettare tutto e tutti. Fortunatamente dall’altra parte c’è un De Luca che, primo, non la pensa proprio e, secondo, non gliele manderà certo a dire. Ora, però, tutti i politologi di giornata sono pronti a fare le ricostruzioni sempre più fantasiose; e si ricomincia a parlare della dichiarazione della Paolino nei riguardi di De Luca a poche ore dal suo insediamento, quando disse che aveva apprezzato il discorso programmatico del neo governatore. Parole inaccettabili per chi vuole fare opposizione tout-court senza guardare alla praticità delle cose, perché anche in politica esiste la praticità, e se si vuole andare avanti in maniera costruttiva bisogna coglierla sempre all’istante. La Paolino è una signora, anche una bella signora, che ha un proprio cervello pensante che va ben oltre le scelte politiche del marito Pasquale Aliberti con il quale, comunque, condivide un certo percorso in Forza Italia; due personaggi con tanto di cervello che possono fare anche scelte diverse al di là degli affetti e degli interessi familiari che non c’entrano affatto con la vicinanza dello stesso Aliberti con il deputato PD dissidente on. Guglielmo Vaccaro. Insorgono tutti, a vuoto e senza un minimo di ragionamento; cosa dire, ad esempio, dei coniugi Francesco Boccia (PD) e Nunzia De Girolamo (ex F.I. e attuale CND, addirittura giù ministro) che continuano a fare politica su due sponde completamente diverse. Nella città di Scafati c’è qualcuno che si interroga su eventuali accordi trasversali tra De Luca – Paolino – Aliberti che consentirebbe ancora una proiezione dei “cosentiniani” all’interno del Consiglio regionale; per carità smettiamola con queste fregnacce che fanno soltanto ridere. Quella di Nicola Cosentino è una stagione finita con tanto di manette ai polsi. A tutti ha risposto benissimo la Paolino: “Ci attende un lavoro di grande responsabilità su temi importati. E’ il mio impegno per contribuire al riscatto della Campania. La nomina è un riconoscimento che condivido con il mio partito e con il leader Mara Carfagna e con quanti hanno contribuito a mantenere alta la bandiera di Forza Italia. Uomini e donne che da sempre si impegnano sui temi della legalità. Della camorra. E sull’utilizzo dei beni confiscati”. Buon lavoro signora on. Monica Paolino, non pensi alle squallide battute della Capacchione e, soprattutto, non perda tempo in inutili battaglie legali contro le sue affermazioni. Il lavoro che l’attende è davvero molto impegnativo e presuppone una sua assoluta libertà di pensiero e di azione.
direttore: Aldo Bianchini