Aldo Bianchini
SALERNO – A poche ore dalla conclusione del suo mandato di “direttore generale” dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Salerno non poteva mancare un nuovo “colpettino giudiziario” contro un personaggio che ha rappresentato (secondo me bene !!) il centro destra salernitano nel mondo della sanità pubblica che, a detta di tutti, fa acqua da tutte le parti. A conti fatti, però, è doveroso dire che sotto questo profilo gli è andata anche abbastanza bene; appena agli inizi del 2014, per come si erano messe le cose, sembrava imminente un coinvolgimento clamoroso di Antonio Squillante nelle travolgenti inchieste del pm antimafia Vincenzo Montemurro che aveva cercato in tutti i modi di incastrarlo, senza riuscirci. Squillante era stato coinvolto nella storia della convenzione fatta in favore di Antonio Iannone (prima che questi diventasse presidente della Provincia), e nella vicenda del tesseramento PdL in cui Edmondo Cirielli e Mara Carfagna se le suonarono di santa ragione. Eppure quella vicenda impallidiva ed impallidisce al cospetto del tesseramento PD-2012 (inchiesta sempre nelle mani di Montemurro), ma quando un partito non è unito è più facile per i magistrati affondare la lama nella ferita. Ma la cosa più fastidiosa, secondo me, che Antonio Squillante ha dovuto subire in questi anni di mandato direttoriale è stata la vicenda di questi ultimi giorni (quella degli “scarichi fuorilegge” dell’ospedale di Eboli) che dimostra senza mezzi termini come può essere ficcante la magistratura quando si accanisce contro un esponente politico, soprattutto se esso è del centro destra. Perché quella degli “scarichi fuorilegge” è la stessa vicenda per la quale Squillante finì sotto il tiro della stessa pm Mariacarmela Polito e dello stesso gip Vincenzo Di Florio e, badate bene, anche dello stesso capitano dei carabinieri del “nucleo di tutela ambientale” Giuseppe Ambrosone. Difatti per la prima volta la bufera scoppiò nel corso delle festività natalizie del 2013 con sequestri e notifica di avvisi di garanzia a diversi personaggi, tra i quali anche il nostro Antonio Squillante. Capisco che i giornalisti addetti alla cronaca giudiziaria qualche volta possono anche dimenticare i precedenti del personaggio su cui scrivono, ma in questo caso dare solo la notizia di oggi senza alcun richiamo al passato mi sembra davvero poco informativo. Ma naturalmente il bravo Antonio Squillante se la caverà anche adesso e questa mattina, 3 agosto, potrà salutare in allegria tutti i suoi collaboratori che lo hanno accompagnato nel difficile lavoro di manager della sanità pubblica fino alla scadenza del suo mandato concretizzatosi ieri domenica 2 agosto 2015. Tutto sommato, come dicevo all’inizio, gli è andata abbastanza bene rispetto alle previsioni della vigilia, quando cioè assunse il difficilissimo incarico. Della vicenda di Eboli del dicembre 2013 ne parlai il 28 di quel mese con un articolo dal titolo “Squillante: adesso anche i rifiuti”, e lo feci in maniera abbastanza sarcastica e surreale inventandomi una favoletta che piacque allo stesso direttore generale che io trasformai in “operaio specializzato” alle prese con lo scavo delle fogne dell’ospedale di Eboli. Da oggi, lunedì 3 agosto, probabilmente tutto cambierà, anzi sicuramente tutto cambierà; la nomina del nuovo direttore generale la deve fare, per la prima volta nella sua vita, il neo governatore Vincenzo De Luca e vedrete che anche le fogne dell’ospedale ritorneranno, come d’incanto, ad essere perfettamente funzionanti e senza pericolo di inquinamento per l’ambiente. Per buona pace di Ambrosone, della Polito e di Di Florio. Ma cosa lascia Antonio Squillante dopo gli anni di duro lavoro al governo dell’ASL-Salerno ? Premesso che quella di Salerno è una delle Aziende Sanitarie Locali tra le più ambite non si deve dimenticare che è anche una delle più difficili da gestire; quantomeno lo è stato in questi ultimi vent’anni in cui l’attuale governatore De Luca non è mai riuscito a gestire manco un pezzettino di essa. Oggi tutti dimenticano gli attacchi brutali e sconsiderati lanciati via etere da De Luca contro ogni commissario o direttore generale, sia della ASL che della AOU (ospedale in San Leonardo), per la rabbia di non poter gestire lui direttamente la sanità pubblica salernitana a causa dei trabocchetti tesigli, di volta in volta, da Antonio Valiante, Paolo del Mese, Clemente Mastella, ecc. Ora siamo all’epilogo di una lunga battaglia e finalmente il mitico “kaimano” potrà gestire tutto da solo il grande business della sanità regionale nella sua totalità. Ebbene in questo clima rovente, e non solo per il caldo estivo, Antonio Squillante lascia di se un’immagine perfetta, quella che lo vede insieme ad Enrico Coscioni (consigliere di De Luca per la sanità) nella riapertura dello PSAUT di Agropoli; quasi come a dire che il problema della sanità non sarà mai risolto se lo si gestisce da soli. Una sola raccomandazione al rampante Enrico Coscioni: cerchi sempre di rimanere con i piedi per terra e non si faccia prendere troppo dall’ansia di conquistare il primariato della cardiochirurgia (dopo il pensionamento di Di Benedetto) o la direzione generale della Asl; con De Luca questi stati di attesa spasmodica non hanno mai portato bene, e dato che Coscioni è un eccellente professionista della sanità non vorrei che venisse in fretta scaricato dal “grande capo” che non accetta e non consente a nessuno la benché minima fuga in avanti. Ecco, quello tra Squillante e Coscioni, potrebbe essere “l’incontro del futuro” nell’ottica di come la sanità dovrebbe essere gestita nei prossimi anni.
direttore: Aldo Bianchini