Aldo Bianchini
SALERNO/PADULA – Nelle prime quattro puntate di questa che, forse ambiziosamente, definisco “inchiesta giornalistica” ho descritto in maniera più o meno realistica quello che è lo stato dei fatti che hanno portato alla rottura dei rapporti piuttosto corposi e consolidati nel tempo tra l’Amministrazione Comunale di Padula e il sig. Carmine Giannella (definitosi “direttore artistico del Festival Luci della Ribalta di Padula” come da firma in calce alla prima pagina del voluminoso dossier contro il Comune di Padula, distribuito alla stampa la mattina del 22 luglio scorso a Salerno ed anche perché unico proprietario del marchio “Luci della ribalta – Certosa di Padula” registrato presso la Camera di Commercio). Ma la versione dei fatti potrebbe avere un’altra spiegazione, molto più convincente di quelle che appaiono ad una prima ricognizione dei fatti in causa; una spiegazione che se suffragata da fatti successivi e inevitabili potrebbe fare giustizia di ogni altra ipotesi su cosa sia realmente accaduto tra il Comune e Giannella che, probabilmente, conosce anche questa spiegazione e che, per convenienza e opportunità, non l’ha esposta nel dossier così come il sindaco Imparato e l’assessore Bove ferrigno non l’hanno resa di dominio pubblico nel corso delle due conferenze stampa (Salerno-EPT e Padula). Dobbiamo partire da lontano e andare a rivedere la storia della prima conferenza stampa di Salerno cui ha fatto seguito, nei minuti successivi, anche la conferenza stampa per la presentazione di un evento che, se non più qualificato di quello di Padula, è certamente più ricco (alludo all’impegno di fondi europei !!); parlo dell’evento “La Campania di notte del grand tour” e della presenza presso l’EPT di Maurizio Di Stefano, presidente della Soc. SCABEC. Questa coincidenza delle due conferenze, comunicata soltanto poche ore prima, è sfuggita ai giornalisti presenti, purtroppo. E cos’è la Scabec si chiederà qualcuno dei non addetti ai lavori ? La Scabec è una società regionale, a partnership pubblico-privata, che opera nel settore dei beni culturali e raccoglie al suo interno società specializzate leader in quest’ambito. Eroga servizi al pubblico e alle committenze, elabora progetti e attua azioni di valorizzazione, promuove e mette in circuito i principali musei e siti della Campania. E cosa c’entra la Scabec con le “Luci della ribalta” di Padula ? C’entra e come. La Scabec elabora e intercetta i “grandi progetti” ammessi a finanziamento dall’ Unione Europea e surroga gli impegni di compartecipazione (e di partnership pubblico-privata) degli Enti Locali nell’ambito di una gestione globale dell’evento. Ma questo cosa vuol dire ? Potrebbe voler dire che la Scabec ha legalmente intercettato il grosso finanziamento per Luci della Ribalta (non dimentichiamo che il contributo pubblico è di 250mila euro) per surrogare i famosi 37mila euro che il Comune di Padula doveva rimetterci come compartecipazione al contributo europeo ed affrancare lo stesso comune da una spesa che verosimilmente non poteva sostenere, pena la non concessione del contributo e la cancellazione della rassegna. E visto che molto probabilmente neppure Carmine Giannella era in grado di anticipare 37mila euro che toccavano al Comune, quest’ultimo è stato costretto a liquidarlo bruscamente per salvare capre e cavoli, cioè il progetto, i fondi europei e il contributo di compartecipazione. Insomma siamo di fronte ad una grande macchina organizzativa, la Scabec, che è in grado di anticipare centinaia di migliaia di euro per portare avanti progetti ambiziosi e per poi recuperare i fondi europei rendicontando tutto quello che è avvenuto, sempre in maniera lecita, ovviamente. Anche la partnership con i comuni di Positano, Centola, Cappaccio, Castellabate, Sapri, Vibonati e Ravello potrebbe rientrare nel “pacchetto complessivo” di grandi eventi “acquistato” dalla Scabec; non dimentichiamo, difatti, che nelle cittadine innanzi citate si svolgono manifestazione ed eventi anche di rilevanza internazionale. In pratica la partnership enfatizzata stoltamente da Imparato come un punto d’onore per Padula non sarebbe altro che un passaggio fondamentale voluto dalla Scabec che ha necessità di acquisire quanti più grandi progetti per poter rientrare con le spese. Tutto assolutamente lecito, per carità !! Ma la UE non si è resa conto, forse, di aver messo in piedi (ma solo per noi italiani sempre furbi !!) una mostruosa e colossale possibilità di acquisizione da parte di privati di enormi finanziamento europei, per le grandi manifestazioni pubbliche, senza colpo ferire; con la complicità naturalmente della politica che a livello nazionale e regionale non ha fatto altro che scaricare su queste grandi società, favorendo la loro azione di acquisizione, tutto il peso e l’onere dei progetti. A questo punto, dunque, il Comune di Padula uscirebbe completamente dalla responsabilità di aver fatto fuori il malcapitato Carmine Giannella (stritolato soltanto da una macchina molto più grande ed infernale della sua !!). Da tutto questo, ovviamente, discende anche la scelta dell’Area Comunicazione che sarebbe ricaduta nelle facoltà della Scabec che, a sua volta, non ha guardato alle radici che l’Area predetta potrebbe avere o non avere con il territorio, e questo a discapito anche dei rapporti con la stampa (leggasi Il Mattino, come scritto nella prima puntata). E’ accaduto questo ? Difficile rispondere, per quanto mi riguarda ho lanciato un’ipotesi; il resto non spetta certamente né a me e né a questo giornale. Intanto domani la rassegna è pronta a partire. Ma con quale cartellone ? Quello predisposto da Carmine Giannella o quello preparato dalla Scabec all’ultimo momento. Insomma il cartellone di chi è ? Il mistero è fitto; dovrebbero rispondere, all’unisono, sia il sindaco Paolo Imparato che l’assessore Tiziana Bove Ferrigno. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini