Aldo Bianchini
SALERNO/PADULA – Nella battaglia che era ampiamente prevedibile (così come ho già scritto !!) tra gli organizzatori di “Luci della ribalta 2015” e l’ex direttore artistico Carmine Giannella, quest’ultimo ha fatto una mossa intelligente, del resto era l’unica possibile. Ha diffidato tutti (e per tutti intendo la Regione Campania, il Comune di Padula e la stampa) dall’utilizzare il marchio “Luci della ribalta – Certosa di Padula” che è di sua esclusiva proprietà come da registrazione presso la Camera di Commercio di Salerno al n. 302015000035899 nell’elenco “Marchi” del Ministero dello Sviluppo Economico. Al momento si ha assoluta certezza e contezza della diffida inviata alla stampa dal Giannella che per notificare simile diffida avrà certamente già dovuto notificarne una analoga agli Enti preposti all’erogazione dell’impegno spesa di denaro pubblico ed agli organizzatori materiali dell’evento rappresentati, probabilmente, dalla SCABEC, una società regionale, a partnership pubblico-privata, che opera nel settore dei beni culturali e raccoglie al suo interno società specializzate leader in quest’ambito, e che eroga servizi al pubblico e alle committenze, elabora progetti e attua azioni di valorizzazione, promuove e mette in circuito i principali musei e siti della Campania. Questa la descrizione ufficiale della società che chiunque può trovare sul web; di questo però scriverò nelle prossime puntate di questa inchiesta giornalistica, anche perché a Padula potrebbe essersi verificato quanto accaduto in altre realtà e per eventi anche di natura economica molto più grandi. Solo per la cronaca ricordiamo che a Padula per “Luci della ribalta 2015” sono stati stanziati ben 250mila euro. In apertura parlavo di “mossa intelligente” di Giannella nel notificare la diffida a quegli organi di informazione che hanno ricevuto il regalo della pubblicità per propagandare la manifestazione attraverso il marchio di cui il Giannella rivendica la titolarità; la brusa sospensione degli spot equivarrebbe ad una mazzata frontale alla rassegna. E se, fino ad ora, l’ex direttore artistico non ha ancora notificato agli Enti di cui sopra la diffida ma soltanto alla stampa, è stato ancora più intelligente in quanto va a colpire gli organi che fanno da grancassa propagandando un marchio ed un prodotto che apparterrebbe ad un altro che non ha concesso alcuna autorizzazione. Il caso, senza dubbio, è complicato e lascia spazi per numerose interpretazioni; del resto Giannella, nell’azione di dossieraggio portato avanti nell’androne del palazzo dell’ PEPT di Salerno (Via Velia) la mattina del 22 luglio scorso, lo aveva ampiamente anticipato per iscritto inserendo in calce alla prima pagina del suo dossier la dicitura: “Gli avvocati determineranno il seguito”, che se in quel momento poteva apparire come una delle solite minacce nervose e nevrotiche, oggi si appalesa come una brutta e sconcertante realtà. Perché i rapporti tra Comune di Padula e Giannella si sono incrinati fino a questo punto ? La risposta non è facile; da un lato, Paolo Imparato, spiega che l’esautoramento del “direttore artistico” è dovuto alla strategia in “spending review”; dall’altro, Carmine Giannella, parla invece di complotto ordito ai suoi danni. Sempre per la cronaca è bene ricordare che Giannella è stato il direttore artistico delle precedenti diciotto edizioni della manifestazione. Ma in definitiva come finirà questa brutta vicenda e, soprattutto, la rassegna Luci della Ribalta si terrà ? La data di inizio della manifestazione, il 2 agosto, incombe e questo dovrà per forza far affrettare le decisioni; ritengo che la manifestazione, al momento, non corra alcun rischio; probabilmente ci si dovrà affrettare a cambiare il marchio per poterla effettuare. Ma il cambiamento del marchio prevede notevoli difficoltà di registrazione e di riproposizione nelle sedi europee e nazionali che dovranno riconfermare il finanziamento. Mancano due-tre giorni pieni per il via, i dubbi sono tantissimi, personalmente spero che si riesca a trovare una soluzione anche in extremis. Gli unici che per il momento potrebbero subire un danno immediato sono le testate giornalistiche che hanno ottenuto gli spot pubblicitari che recano ancora il marchio ”Luci della ribalta – Certosa di Padula” che, stante alla diffida, apparterrebbe a Carmine Giannella, operatore culturale con sede in Salerno alla Via Valerio Laspro n.25. Nella prossima puntata indirizzerò al sindaco di Padula le domande che vi avevo annunciato nella puntata scorsa. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini