Aldo Bianchini
SASSANO/MONTE S. G. – Anche se la si pensa diversamente sulla questione di carattere generale e di opportunità, non riconoscere il grande successo di una manifestazione sarebbe soltanto da persone e/o da giornalisti poco credibili, per non dire idioti. Ebbene la Beer Fest, in programma in una location che ha impegnato due territori comunali tra Sassano e Monte San Giacomo, ha registrato un enorme successo di pubblico; si calcola che nelle cinque serate tra il 17 e il 21 luglio scorso oltre diecimila persone abbiano partecipato alla “festa della birra” o meglio alla “festa delle birre” perché di birra ce n’era di tutte le marche di ottima qualità, e scorreva a fiumi.
Tutto nell’organizzazione della festa ha funzionato alla perfezione (dall’accoglienza alle casse, dai gazebo per la distruzione a quelli delle esposizioni di prodotti locali, artistici e artigianali), ma quello che ha impressionato di più è stato il cartellone delle serate (con canti, suoni e balli) che ha avuto il suo apice lunedì sera 20 luglio con la presenza di Enzo Avitabile. Circa cinquemila persone hanno assistito al suo concerto andato avanti fino a notte fonda, per la gioia incontenibile di Carmine Ponzo che è stato il grande manovratore del cartellone con cantanti, gruppi musicali, gruppi folkloristici e scuole di danza. Ma non va dimenticata l’opera dei tantissimi volontari che a turno, dandosi il cambio, hanno lavorato per intere giornate e per consentire alla gente di trovare sempre tutto in ordine e funzionante. Tutto organizzato alla perfezione, addirittura alcune navette che collegavano i vari paesi con il sito della festa; non è dato sapere, però, quanti hanno davvero usufruito del previdente servizio. Ha colpito molto la sfilata iniziale delle majorette venute da lontano, cioè dalla Bulgaria; tutte ragazze belle, alte, bionde e slanciate che hanno dato il via ai festeggiamenti la sera di venerdì 17 luglio partendo, con tanto di bande musicali (una locale e l’altra bulgara), dalla piazza principale del paese fino ad arrivare nella location prescelta non senza aver prima attraversato tutto il cuore del centro storico sassanese. I complimenti vanno a tutti i ragazzi dell’associazione culturale che fin dall’anno scorso hanno ideato e realizzato la “Festa della birra”; l’anno scorso ci fu un po’ di maltempo a guastare i piani, quest’anno ancora più rodati di prima è stato sicuramente un grande successo di pubblico.
Ho seguito l’avvenimento fin dalla prima serata partendo, anch’io, dalla piazza Umberto 1°; ho partecipato a tutte le serate ed ogni sera ho, doverosamente, bevuto l’ottima birra insieme al mio amico Pierino Cusati che in precedenza aveva avuto modo di intervistare uno degli organizzatori nell’ambito della sua nota rubrica televisiva “Spazio Cusati” in onda sulle frequenze di Uno/TV. La sera del 20 luglio sono rimasto letteralmente impressionato dalla marea di gente accorsa per la performance di Enzo Avitabile; in alcuni momenti clou della serata non c’era posto neanche per stare in piedi e con il caldo clamoroso di quei giorni si respirava anche a fatica. Ho avuto anche modo di incontrare il sindaco Tommaso Pellegrino che a ripetizione ha espresso il suo compiacimento nei confronti dei ragazzi, tantissimi, che si erano impegnati per la buona riuscita della grande manifestazione. In pratica l’associazione di Sassano ha messo in pratica un nuovo modo di organizzare le feste e/o le sagre, il tutto deve girare intorno ad un prodotto specifico (in questo caso la birra) con il necessario condimento degli spettacoli serali che attirano e intrattengono la gente. Fin qui la cronaca di quanto accaduto e di quanto mi è stato dato di vedere; una cronaca necessaria anche al fine di distinguere i due piani di un eventuale dibattito che potrebbe svilupparsi dopo che avrò pubblicato anche il secondo articolo che non sarà più di cronaca ma di approfondimento sulla necessità di una festa della birra in un paese particolare, molto particolare. Io la penso in un determinato modo e fino a quando farò il giornalista cercherò sempre di esprimere la mia opinione su quanto vedo e su quanto sento, ma anche su quanto molti fanno finta di non vedere e di non sentire. E per dire come la penso ho dovuto opportunamente attendere la conclusione della festa perché, neppure lontanamente, quello che scriverò riguarderà gli organizzatori della festa della birra di Sassano, o quanto meno non riguarderà soltanto loro ma tutto quello che avviene intorno a queste feste nel Vallo di Diano, nel Cilento e nell’interland salernitano. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini