Aldo Bianchini
SALERNO – Venerdì 10 luglio 2015 la giornalista Sara Varetto (direttrice responsabile di Sky Tg/24) ha ricevuto il premio dedicato a “donna Matilde Serao” (fondatrice de Il Mattino) per l’indipendenza e l’autonomia che sta dimostrando nella difficile gestione delle news di Sky. Non tutti sanno che Sara Varetto è la moglie del giornalista Salvo Sottile che, dopo le esperienze del Tg/5 e di Quarto Grado, ci sta deliziando ogni giorno con “La vita in diretta – estate” insieme alla conduttrice Eleonora Daniele. Ebbene la prima nota di autonomia e indipendenza la Varetto l’ha dimostrata quando, in un momento certamente non edificante per il marito sul piano lavorativo, è stata capace di rimanere insensibile alle esigenze di coppia (credo di comune accordo con il marito) e di non trascinare il congiunto tra i “profughi dell’informazione” che Sky ha raccolto con amore e in quantità industriale in questi ultimi anni. Veramente apprezzabile il comportamento della Varetto che come prima dichiarazione, dopo il premio, ha testualmente detto: “Nel mondo dell’informazione le donne sono tante e in posti di responsabilità, si avverte meno la questione del genere. Alan Friedman mi ha insegnato a portare in tv il rigore del giornalismo economico che era appannaggio della carta stampata”. Sarebbe sufficiente questa dichiarazione, piena di grande umiltà, per delineare la figura di “una donna al comando ed in carriera” in un mondo molto particolare e difficile come quello dell’informazione a tutto tondo ed a tutte le ore del giorno e della notte. Ma c’è un aspetto della dichiarazione di Sara Varetto (che non si è limitata alla frase prima riportata) che è degna di un approfondimento specifico. Ha detto la sua su come il mestiere di giornalista si è evoluto in questi ultimi anni e su come lo stesso mestiere deve apportare delle necessarie novità, e nel merito la Varetto ha dichiarato: “Credo che il giornalismo sia stato uno dei settori dove l’innovazione tecnologica ha avuto l’impatto più forte. Ho iniziato poco più di venti anni fa e questo mestiere aveva modalità e tempi completamente diversi da oggi. Lo stesso canale che dirigo è mutato profondamente nel giro di pochi anni. Se pensiamo che oggi da un tablet possiamo vedere tutte le breaking news, è chiaro che anche un canale tematico di informazione deve avere la capacità di ripensarsi e di offrire qualcosa di più. Devi, cioè, andare in profondità e non puoi limitarti a dare le ultime notizie, come si faceva prima. Esiste la competizione, ma io credo che le diverse piattaforme possano continuare tranquillamente a convivere. A patto però che la tv sia capace di anticipare il cambiamento e differenziarsi lavorando sugli approfondimenti”. E’ proprio nell’analisi delle frasi, evidenziate in grassetto, che sta tutto il futuro del mondo della televisione e, perché no, anche dell’informazione in generale che non è più capace di produrre approfondimenti o semplicemente perché non può a causa di scellerate scelte editoriali che hanno pensato soltanto agli incassi immediati senza guardare un po’ più in là del proprio naso. Non nascondo che mi ha fatto molto piacere leggere queste dichiarazioni di Sara Varetto che, in pratica, ricalcano quello che è stato ed è il mio pensiero sulla televisione (soprattutto quella locale !!) che non riesce a staccarsi da certi canoni provenienti dal passato remoto ed ormai fuori anche dal mercato commerciale. Probabilmente abbiamo giornalisti preparati a questo grande salto di qualità ma abbiamo editori sicuramente non al passo con i tempi. E questo investe sia la carta stampata che le televisioni e i giornali online. Per buona pace di tutti e di quelli che si affannano, giorno dopo giorno, sugli schermi televisivi locali a fare da grancassa, con i loro microfoni, a questo o quel personaggio; così, purtroppo, si va soltanto verso la fine.
direttore: Aldo Bianchini