Da Piera Carlomagno
SALERNO – Tutto è pronto, lassù in quota, per accogliere gli appassionati di trekking lungo un percorso suggestivo: venti chilometri tra faggete ultrasecolari, pianori che ricordano i paesaggi alpini, pascoli incontaminati e antichi abbeveratoi, sorgenti purissime. Un ambiente che accoglie il lupo e il nibbio, il capriolo e la quaglia. Nel sottobosco, il preziosissimo tartufo nero di Colliano. Siamo per buona parte oltre i mille metri di quota, traversando una delle zone più belle dell’Appennino meridionale, e stiamo parlano del sentiero Francesco Tullio, che l’Ente Riserve Naturali Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita – Marzano ha riscoperto e riattivato in collaborazione con il Club Alpino Italiano, e in memoria di un grande naturalista appassionato di montagna: il dottor Francesco Tullio, medico di Pescopagano.
Domenica prossima, 28 giugno 2015, taglio del nastro del percorso, che si snoda tra i comuni di Colliano, Laviano e Pescopagano e attraversa una parte del territorio dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano, collegando le Regioni Basilicata e Campania. I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Giunta di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno.
La riattivazione del sentiero, è stata proposta dai Raggruppamenti Regionali di Campania e Basilicata del Club Alpino Italiano, ed è stata accolta con entusiasmo dal presidente dell’Ente Riserve Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano, l’architetto Maria Gabriella Alfano. Notevole è infatti il contributo che il sentiero Francesco Tullio offre alla fruizione dell’area protetta, di elevato valore paesaggistico ed ambientale, e dai Comuni di Colliano, Laviano e Pescopagano. Il Club Alpino, in collaborazione con l’Ente Riserve, è già intervenuto installando la cartellonistica e le indicazioni per gli escursionisti.
Lungo il cammino ci si imbatte in un acero montano alto più di 18 metri, con una circonferenza di quasi cinque metri e una chioma di 21 metri di diametro. La particolarità emersa da uno studio che l’Ente Riserve ha commissionato dottori in Scienze Forestali Antonio Catone e Giuseppe Cardiello, che hanno fornito la propria consulenza professionale gratuitamente, è che questo meraviglioso esemplare di Acer Pseudoplatanus, proposto per il riconoscimento di pianta monumentale, ha quasi due secoli di vita. L’età calcolata dai due specialisti, che hanno applicato un metodo di misurazione rigorosamente scientifico è di 193 anni, quella misurata di 223, per un’età media di 198 anni. L’età probabile è di 175 anni.
Alla conferenza stampa oltre alla presidente dell’Ente Riserve, Maria Gabriella Alfano, hanno preso parte la professoressa Annamaria Martorano, presidente del CAI Campania, che ha fortissimamente voluto la realizzazione del sentiero, Alessandro Giannattasio, presidente del CAI sezione di Salerno, l’avvocato Ennio Capone in rappresentanza del sindaco di Pescopagano, e Pietro Tullio, figlio dell’indimenticato Francesco Tullio.
“La collaborazione con il Cai e con i sindaci dei Comuni di Colliano, Antonetta Lettieri, Laviano, Oscar Imbriaco, e Pescopagano, Crescenzo Schettini – ha affermato tra l’altro la presidente Alfano – ci permette di offrire agli appassionati del trekking montano uno dei più suggestivi percorsi dell’Italia Meridionale. Il sentiero Francesco Tullio, infatti, attraversa una delle aree con il più elevato indice di biodiversità dell’intero Mezzogiorno, e costituisce un irresistibile richiamo per gli amanti della natura e della vita all’aria aperta, fornendo uno spaccato unico della civiltà montana del profondo Sud”. Grande soddisfazione ha espresso la presidente del CAI Campania, Annamaria Martorano, che ha sottolineato come la collaborazione tra il Club Alpino e l’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro Monti Eremita-Marzano stia dotando il territorio di “nuovi e fondamentali strumenti di promozione, anche turistica, offrendo a migliaia di appassionati della vita all’aria irripetibili occasioni di incontro e di svago creativo, a contatto con un ambiente ricco e incontaminato”.
direttore: Aldo Bianchini