SALERNO – Oggi si vota, tutta la Campania alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale; in molti paesi si vota anche per le rispettive comunali. E come da copione, nelle ultime ore prima delle elezioni, sono andate in onda le porcate contro questo o quel candidato. Nell’articolo di ieri denominato “Regionali: Rosy … tra cronaca e vendetta” parlavo di un appiattimento della Commissione Antimafia sulle posizioni della Magistratura in una sorta di emulazione al ribasso per architettare e far venire fuori colpi bassi micidiali contro questo o quel candidato. E secondo i canoni più prevedibili della storia ecco che, dopo la porcata dell’antimafia contro De Luca, arriva la porcata della Magistratura contro “Lello Ciccone” candidato di spicco di Forza Italia per il Consiglio Regionale. Parlo di questi due personaggi, uno di sinistra e l’altro di destra, perché per anni hanno collaborato nella gestione amministrativa e di potere della città di Salerno ed anche perché sono tra i tanti che non hanno neppure lontanamente mai pensato di poter far passare su questo giornale la loro pubblicità elettorale; non posso essere, quindi, accusato di parzialità. Io sono garantista e non mi vendo per una pizza ed una birra co9me spesso De Luca dice dei giornalisti salernitani. Dopo anni di apparente amore e dopo anni e anni di guerra fredda i due personaggi politici, Vincenzo e Lello, sembrano essere legati da un unico destino: quello di soccombere sotto i colpi squallidi di rivelazioni dell’ultima ora. Non tifo né per l’uno e né per l’altro, spero soltanto che gli elettori sovrani nel loro giudizio sappiano votare senza farsi condizionare né dalla Commissione Nazionale Antimafia, né dalla Magistratura inquirente salernitana. Per Vincenzo De Luca il discorso sarebbe più semplice se mi fermassi allo storico proverbio che recita così: “chi semina vento raccoglie tempesta”. Difatti il candidato governatore da oltre venti anni non trascura occasione per bacchettare (è dir poco !!) i vertici regionali e nazionali del suo partito che se una volta poteva essere identificato sicuramente nel PCI oggi difficilmente può essere il PD. Dunque De Luca qualche tempesta, per non dire qualche porcata, se la poteva anche aspettare; che avvenisse a 48 ore del voto certamente è molto più grave e potrebbe condizionare l’elettore più sprovveduto. Da tempo era nell’aria ma ora il “fuoco amico” è uscito allo scoperto e la paventata vendetta di Rosy Bindi è soltanto un piccolo spigolo dell’enorme iceberg che sta venendo alla luce contro Vincenzo De Luca che anche in caso di vittoria avrà un bel da fare per sedare i bollenti spiriti dei suoi avversari interni. Per Lello Ciccone il ragionamento è più semplice; ha mantenuto una linea e un profilo abbastanza basso, nel senso che non ha lanciato proclami e non ha strombazzato proclami apodittici come usa fare Vincenzo; eppure anche a lui qualcuno ha pensato di riservare una delle porcate più brutte di questa campagna elettorale. Pensate che nella giornata di giovedì scorso qualcuno ha sganciato ad una giornalista de “Il Mattino” la porcata di una presunta e pretestuosa intercettazione telefonica avvenuta tra la vedova di Antonio Procida e una signora non ancora identificata. Nella telefonata la vedova riferirebbe all’anonima signora di aver saputo da un altro non citato che il defunto marito aveva avuto dei soldi per attaccare i manifesti e la promessa di un incarico lavorativo sotto forma, anche, di una cooperativa. Per chi non ha seguito la cronaca nera ricordo che Antonio Procida fu ucciso insieme al suo amico Angelo Rinaldi la mattina del 5 maggio 2015 in quel di Ogliara, si dice per una lite con il “clan Vaccaro” per l’attacchinaggio. Sulla stampa e sul suo modo di pubblicare le notizie posso soltanto evidenziare l’assoluto squallore. Sul perché e su chi certe notizie, sul piano giudiziario assolutamente irrilevanti, le mette fuori nei momenti cruciali bisogna necessariamente dedicare un articolo a parte. Molti personaggi politici, prima fra tutti Mara Carfagna, hanno evidenziato tutta la loro indignazione chiedendosi perché e da chi vengono messe fuori certe notizie che dovrebbero essere saldamente inchiodate nel segreto istruttorio; mi viene da ridere. Come se non sapessero da dove escono fuori certe carte e credono di poter essere credibili di fronte all’opinione pubblica. Quello istruttorio è come il segreto di pulcinella, viene mantenuto quando conviene, viene violato quando conviene. E nel caso di Lello Ciccone qualcuno si è vendicato o, forse, semplicemente divertito (che è ancora più grave). Per scoprire da dove vengono fuori le notizie e le famigerate veline basta ripercorre l’attività lavorativa dei giornalisti di cronaca e i loro spostamenti quotidiani per capire, anche velocemente, come e da chi hanno ottenuto le notizie che se giustamente vanno pubblicate dovrebbero anche essere un tantino commentate non dagli interessati ma dagli stessi giornalisti. Ma si sa in certi ambienti non si può sbagliare, il rischio di non ricevere più notizie è altissimo; tanto gli interessati, cioè gli intercettati, comunque si serviranno sempre dei loro giornali anche se dagli stessi sono stati massacrati ingiustamente e vergognosamente. Dopo la tempesta, la stessa cosa farà di sicuro Lello Ciccone che non potrà rimanere senza Il Mattino o La Città; un po’ lo farà De Luca ma lui ha altri canali e può guardare dall’alto in basso tutto e tutti.
direttore: Aldo Bianchini
Gentile Direttore,
ho esercitato il mio diritto civile del voto, ma ,mai,come questa volta ho sentito quanto fosse inutile.
Più che una scheda elettorale mi sono visto depositare in mano un lenzuolo con sigle risibili.
Mi sembrava il volantino di un super mercato……ci mancavano solo le offerte speciali, per il resto era uguale.
Posso esprimermi come vorrei……….una scheda IMPRESENTABILE.
Tra poche ore sapremo come è finita quest’,altra, pagliacciata.Ci sarà chi crederà di essere andato in paradiso e chi si ritroverà all’inferno………noi di certo resteremo in purgatorio con i nostri problemi.
Mai come questa volta, da nessuno, ho sentito un piccolo riferimento ad un programma….una idea ,solo un mantra ripetuto alla noia : votatemi…..votatemi…..votatemi ma perchè?
Spero che come le Provincie, anche gli Enti Regione seguano al più presto la stessa fine.
Non servono a niente, sono solo un inutile carrozzone mangia soldi ,anzi non li riescono nemmeno a spendere (rimandano indietro i fondi Europei per certificata incapacità). Più che qualche candidato è impresentabile l’intera Regione (l’istituzione Regione).
Speriamo che sia l’ultima volta.Il mondo è cambiato e cambia velocemente.La Regione dei Guitti (Destra,Sinistra ed altro…..sfuso e chili) sembra incartapecorita nella sua ineluttabile indecenza, e non da segni di accorgesserne.Caro candidato un voto non ti cabia la vita ( bell o’fess, replicherai, sai tu che me vaca a’magnà) non lo so e nonlo voglio sapere….”abboffati se sarai eletto”….ma..lasciami sperare che ti mettino a pane e acqua.Vi siete accorti che nella vostra palese vacuità e inutilità siete tutti “impresentabili”?
Non per motivi giudiziari ma per acclarata assenza di neuroni.Vinca il migliore dei peggiori.
Povera Campania, questi ci faranno rimpiangere il Comandante Lauro, quello almeno dava una scarpa prima e una dopo il voto.Questi le scarpe le tengono solo per correre a “scarfare” l’ambita poltrona.
Porcate e fuoco amico a parte, Direttore, ma Lei veramente è convinto che certe cose sposteranno il risultato?
Sa quanto se ne fregano del lavoro dell’Antimafia ( che poi non ho capito cosa centri con la “impresentabilità),a Scampia,a Forcella, ai Quartieri Spagnoli, al Pallonetto ( e mi crede e gente che rispetto e cerco di capire) o ai Barbuti, a “ciamp e’cavall”, dove sono impegnati con il problema di mettere la “tiana” sul fuoco della questine dell’impresentabilità………è una questione di lana caprina per gli addetti ai lavori……….alla gente…..quella che si smazza non è arrivata nemmeno o se è arrivata sarà considerata un “titolo meritorio”.
Non voglio fare la sociologa del c*****, ma credo che a vincere,purtroppo,sarà il partito della “zongna” (lo strutto) che con le porcate fa pandan.
Fin quando non ci sarà lavoro “onesto” per tutti, il voto non non sarà mai una libera espressione e il più “furbo” vincerà, anzi, più è impresentabile e meglio è……ci si fida, vivendo una certa condizione, più dell’impresentabile che dell’onesto che non promette niente.
Il concetto del bene comune è ancora un traguardo da raggiungere e i professionisti della politica ci azzuppano
Vincerà il motto : “azzuppa e lascia azzuppare”……e alla Regione Campania si azzuppa se no perchè tanti valorosi candidati? “Ma mi faccia il piacere” avrebbe detto il buon Antonio e si pure a malincuore lo ripeto io oggi a poche ore che si spacchi il melone.Uscirà bianco……..come sempre.