SALERNO – Per me che sono un garantista convinto la notizia dell’inclusione di Vincenzo De Luca tra “gli impresentabili” giunta il venerdì pomeriggio a 48 ore dalle elezioni mi sembra “una porcata”. C’erano modi, luoghi e tempi per farlo in maniera diversa sempre che la cosa, come sembra certo, ricada tra le prerogative della Commissione Nazionale Antimafia. Lo dico per non far apparire la Commissione come uno strumento per vendette politiche personali, cose che speravo fossero state sommerse per sempre. Ma la Commissione, da un po’ di tempo a questa parte, ha assunto le sembianze di quella magistratura politicizzata che spesso emette le sue sentenze il “venerdì” prima delle elezioni. Anzi la Commissione, andando alla ricerca di capi d’accusa (concussione e truffa) ben diversi dal presuntivamente più leggero “abuso d’ufficio” che De Luca andava menando per l’aia ad ogni piè sospinto come prova a discarico e non a carico, è’ andata oltre quello che la magistratura riesce ad imbastire per le sue lotte politiche. De Luca ha parlato troppo e la Commissione lo ha infilzato, pensando e credendo di aver così infilzato in un sol colpo anche il presidente del consiglio Matteo Renzi che con la Bindi di certo non è stato dolce in passato ed è stato pesantissimo ieri pomeriggio, anche lui è andato fuori le righe. La Commissione, senza parlare troppo, ha inferto un colpo durissimo al PD che si è visto colpire il suo esponente più rappresentativo, almeno per questa tornata elettorale regionale. Chi di coltello ferisce, di coltello perisce !! diceva l’antico detto, mai così azzeccato. Ma io sono garantista e non ammetto che oggi, sabato di vigilia elettorale e di silenzio, tutti i giornali possano sbandierare la notizia bruttissima per De Luca; ma è cronaca diranno in tanti, è vero ed è qui la cosa più abietta che è stata consumata in danno del candidato governatore ma anche di tanti altri candidati minori. Dal PD qualcuno, forse lo stesso Renzi, ha sbandierato la foto di Alberico Gambino per dire che lui è il vero impresentabile in Campania, c’entra poco con De Luca il cui carico non viene affatto alleggerito. Assolutamente ingiusto e non vero anche questa volgare aggressione pseudo mediatica contro Gambino. Credo anche che oggi in tantissimi insorgeranno contro la Bindi e la sua Commissione, ma bisogna tener conto che le regole alla Commissione le ha dettate lo stesso PD. E allora di cosa parliamo se non del nulla. Un venerdì nero, non c’è dubbio, non solo per Vincenzo De Luca ma anche per tutta la società civile che merita rispetto e tempistiche diverse, anche nei casi di vendette personali all’interno dei partiti. Ma di venerdì nero a Salerno non c’è stato solo questo. Alcuni anni fa, dopo i disastri di tangentopoli, Carmelo Conte che era già stato ministro riuscì a candidarsi come capolista al senato nel Nuovo PSI sorretto da Caldoro; da capolista sembrava già eletto per il gran ritorno alla politica attiva. E invece no. Cosa accadde. Accadde che nel corso del pomeriggio del venerdi pre-elettorale il tribunale di Salerno emise la sentenza di condanna in primo grado per Conte a quattro anni di reclusione per la vicenda dei finanziamenti al quotidiano “Il giornale di Napoli” (il famoso caso Infomer); un processo che stava durando da oltre dieci anni e che il tribunale trovò il modo e il tempo di chiudere proprio in quel venerdì pre-elettorale. Il giorno dopo, sabato, esattamente come oggi, tutti i giornali a pubblicare la condanna di Conte che alla fine perse le elezioni e rimase al palo. Non so se in quel caso, in cui fui uno dei pochissimi a difendere lo stato di diritto di Conte e di tutti noi, l’effetto sentenza produsse la non elezione di Conte; il dubbio, comunque è ancora forte oggi. Esattamente come non so se la dichiarazione di impresentabilità a carico di De Luca potrà avere riflessi sulle elezioni di domani. So per certo che nel caso di Conte nessuno alzò un dito, mentre per De Luca è sceso in campo addirittura il presidente del consiglio forse perché ha capito di aver commesso un tragico errore. Così, comunque, non va bene, se si è garantisti lo si deve essere sempre e per tutti senza problemi di colori e di appartenenze.
direttore: Aldo Bianchini
Troppo buono Direttore………troppo buono, ma serio e onesto.
Come finiranno, finiranno queste” Elezioni Farsa”, ormai, non mi impota più niente.
Non mi interessa nemmeno qualche considerazione “fuori luogo” fatta su qualche altro “impresentabile” da qualche sciacallo di turno.
Più che un mondo di uomini è un mondo di “animali”, anche se , ne sono certo, gli animali certe cose non le fanno e quindi siamo solo in mondo di “poveri uomini”.
Non è giusto nemmeno che si utilizzi il termine “porcata”, i porci, forse certe cose non le farebbero.
Diamo alle cose il loro nome………..è una “Bindiata”.
Avrei desiderato festeggiare la vittoria di Caldoro in un altro modo, ma non sono un maramaldo che uccide un uomogià morto.
Come al solito a pagare il prezzo più grande sarà la nostra Regione,che sarà dipinta per quello che non è o certamente non nella misura di come sarà dipinta dalle solite “bestie-uomini”……….non animali.
Lo sospettavo queste Elezioni erano iniziate male (i morti per i manifesti”), finiranno nel ilquido che più le può descrivere : nella M****.Mi dispiace per tutti, vincitori e vinti……….non c’è lo meritavamo.
Gentile Direttore,
le sue posizioni sono state sempre anche le mie, ma che Il nostro “amico-nemico” (politico) fosse “impresentabile” mi sembra veramente troppo.
Al di la dei distinguo politici, “certe “bassezze” se le potevano risparmiare.
Voleva fare una Piazza ( criticabile quanto si vuole) un passo più larga di piazza Plebiscito (scandalo)….voleva ,forse spostare l’asse di interessi un pò più vicino a salerno (arciscandalo).
ha creduto di poter sfidare i poteri forti e rancorosi della nomenclatura Dem scalzata da Renzi…..è stato punito, nel modo più miserabile possibile.
Un salernitano a Napoli……….non era possibile.Ma non con questi metodi.
Sapevo che la politica è sporca ma questa è acqua di fogna.
Ho l’impressione che passi Salerno per “impresentabile”.Che vergogna.
Domani metterò una maglietta “io sono impresentabile” alla faccia della Santa Inquisizione di Roma.
Direttore, quello che dice un vecchio proverbio siciliano è vero : gli uomini si dividono in uomini,omminicchi e quaquaraquà.A Salerno siamo uomini, altrove si sono classificati da soli.
Un famoso spot televisivo ripeteva : vi piace vincere facile? Serviti.
Niente contro il suo giornale, Direttore…….fossero tutti come Lei.
Malauguratamente non stiamo parlando di un “gratta e vinci”, avremmo dovuto parlare di Elezioni Regionali,
ma la “fantasia” non ha limiti.Il livore non conosce freni.Consegnati alla sconfitta dagli stessi amici di Partito?
Penso che il povero Vincenzo aveva messo in conto tutto….ma questo no è troppo è indecifrabile.
Credo che lo stesso Caldoro avrebbe preferito vincere in modo diverso.Potrebbero proclamarlo Governatore già questa sera per “impraticabilità del campo” a tavolino.Non sarà una bella vittoria.
Si può prevedere tutto, ma , come Cesare, non si possono prevedere “Bruto”.La storia però ci ha detto che fine fanno i “Bruto”.far scendere l’ombra della Antimafia su Salerno è una gratuita indecenza.,
Vincenzo perderà pure….ma non politicamente ma per una mela velonosissima tirata fuori da una strega malefica.Povera Campania.
Non so se lunedì sarà più impresentabile De Luca o chi ha detto che è impresentabile.
Possibile che pur di fare una vendetta si faccia quello che si è fatto? E’ possibile. E’ stato fatto.
La politica è scesa sotto il livello del “rosso fisso”. Peccato….non ha perso,giustamente, l’occasione per ribadire quello chè è : “beceri interessi incofessabili”.Caino e Abele non ha insegnato niente alla “prima donna intrasigente veneta”. Caino ha vinto ancora.Complimenti per la bella trasmissione.