Antonio Citera
SALERNO – Sembrava quasi una gara di giavellotto quella consumatasi rispettivamente a Napoli e a Salerno nella giornata di ieri. Da una parte Silvio Berlusconi che prende per mano Stefano Caldoro e dall’altra il Premier Matteo Renzi che fa la stessa cosa con Vincenzo De Luca. Il Cavaliere e il Premier, amici-nemici di un’Italia stordita, lo stesso giorno, alla stessa ora, con le stesse parole, danno man forte ai rispettivi candidati alla poltrona che più conta nella Regione forse meno ambita. I due pretendenti alla Presidenza della Campania sono apparsi spaesati nella loro terra, “lanciati” in aria, non abituati a spalle grosse di quel calibro, sembravano fuori luogo, fuori legge in mezzo a quella folla arrabbiata, quasi disinteressata alla politica, con in testa i problemi quelli veri, quelli che dovrebbero caratterizzare un buon Governo. Una folla travestita da sostenitori incalliti, i soliti noti, chiamati di prima mattina dalle rispettive segreterie politiche a far scena e a far sembrare tutto dorato. Ma in realtà la farsa era evidente, si percepiva l’odore del “tutto organizzato” nei minimi dettagli, del volemose bene nonostante tutto. Nonostante la disoccupazione alle stelle, la sanità al ribasso, i trasporti smezzati, la dignità calpestata. Dare la colpa all’uno o all’altro potrebbe sembrare retorico, dare i meriti all’uno o all’altro altrettanto, quindi, possiamo solo augurarci che o l’uno o l’altro sappiano fare meglio di chi li ha “preceduti”. Le prospettive di crescita sono tante, ribadite a più voci anche oggi, sia a Napoli che a Salerno. La grande giornata si è conclusa con auspici di speranza, di proiezione verso una nuova Regione. Una giornata da ricordare e da segnare negli annali della storia d’Italia come la giornata del “lancio”. Da Napoli a Salerno e viceversa. Speriamo solo che le traiettorie non siano le stesse. Che vinca il migliore!!!!!