SALERNO – “Se è vero come è vero che la filosofia ossia l’amore per la sapienza è un campo di studi in cui si pongono domande sul mondo, si riflette sull’uomo, si indaga sul senso dell’essere e dell’esistenza umana, allora sicuramente al principe Antonio De Curtis, in arte Totò, bisognerebbe attribuire anche il titolo di filosofo”. Sarebbe sufficiente questa frase per sintetizzare il grande personaggio di Totò che il principe Antonio De Curtis seppe creare e far crescere mantenendolo intatto ed inimitabile per tutta la vita. A poco più di 48 anni dalla sua morte, avvenuta a Roma il 15 aprile 1967, il mito di “Totò” è rimasto intatto, anzi se possibile è cresciuto sempre di più con il passare degli anni. Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, più semplicemente Antonio De Curtis ha illuminato le scene teatrali e cinematografiche di tutto il mondo con la sua comicità coinvolgente e trascinante. Insomma “il principe della risata” è considerato, anche in virtù di alcuni suoi ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani, campi dove si affermò particolarmente, ma si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, paroliere e cantante. Una maschera perfetta nella tradizione della commedia dell’arte è stato accostato ai grandi comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini. Sabato pomeriggio alle 17.30 nella Chiesa di Sant’Apollonia a Salerno (Via San Benedetto) tutti insieme per “filosofare su Totò”. Aprirà la cerimonia Marco Falvella che poi lascerà la parola al relatore avv. Gianni Ferrara (presidente dell’Accademia Emmanuele De Feo). Saranno presenti l’attrice Lucia Cassini e il maestro Decio Delle Chiaie. Nel corso della cerimonia saranno recitate anche poesie del grande maestro con le voci di Gaetano Maisto, Antonio Santorelli, Luigi Longobardi, Carmine Ascione e Domenico Errano.
direttore: Aldo Bianchini