Aldo Bianchini
SALERNO – Lo ripeto per l’ennesima volta; ogni qualvolta mi tocca parlare o scrivere dell’inchiesta giudiziaria denominata “Mastrolindo” (inerente la “presunta truffa all’Inps di Nocera Inferiore” per via delle false assunzioni di migliaia di lavoratori/trici alle dipendenze di fantomatiche “imprese di pulizia”) lo faccio sempre con una certa riluttanza. Probabilmente perché, come ho già scritto nei precedenti articoli, il mondo del lavoro legato all’INPS e all’INAIL ed anche all’ Ispettorato del Lavoro è un mondo che conosco benissimo per averlo “vissuto direttamente sul campo” per oltre trent’anni. E quando uno conosce bene un argomento o uno spaccato sociale deve cercare di non farsi prendere dalla smania di raccontare la sua verità perché rischia di fare danni, peggio di un elefante quando si muove in una cristalleria. Nell’articolo del 15 marzo 2015, pubblicato su questo stesso giornale, con il titolo “Mastrolindo/4: truffa Inps … è voto di scambio ?” ho cercato di raccontare (ma solo parzialmente) la mia verità mettendo in risalto quanto era già accaduto nel contesto dell’inchiesta giudiziaria che, secondo gli inquirenti, aveva scoperchiato la pentola delle malefatte; nel fare il racconto parziale della mia verità ho verosimilmente ma involontariamente prodotto i danni di cui sopra, tanto è vero che il direttore della “Direzione Provinciale del Lavoro” (l’ex Ispettorato del Lavoro) mi ha scritto per reclamare e declamare la sua verità: “”Egregio Direttore, leggo solo ora l’articolo del 15 marzo 2015 del “Quotidiano di Salerno”, titolato: “Mastrolindo/4: truffa Inps … è voto di scambio?”. Con grande sorpresa e rammarico leggo che, Ella, dopo aver dispensato elogi a destra e a manca, abbia accomunato il mio trasferimento ad altra sede, alla vicenda in questione. Nulla di più falso e offensivo. Sarebbe stato più opportuno verificare da parte Sua le motivazioni della mia nuova assegnazione di sede, prima di fare affermazioni gratuite e superficiali sulla mia persona. Mi preme chiarire solo due aspetti dell’articolo: 1) L’operazione Mastrolindo è partita qualche anno fa proprio dall’attività di indagine dell’Ufficio da me diretto, con la partecipazione in prima persona del Nucleo Carabinieri da me coordinato e di unità ispettive del personale dell’Ufficio in veste di P.G.; 2) Il trasferimento ad altra sede della mia persona è stato causato dall’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 04 novembre 2014 che ha azzerato tutti gli incarichi dirigenziali delle Direzioni Territoriali del Lavoro d’Italia, con conseguente trasferimento a sedi diverse di tutti i Dirigenti. La invito, pertanto, a pubblicare questa mia, al solo fine di ristabilire la verità nei lettori. Ing. Rossano Festa””. Soddisfatta la richiesta di rettifica devo subito precisare un aspetto molto importante della querelle che ha colpito, al di là della mia specifica volontà, l’immaginario del direttore di cui sopra; nell’articolo del 15 marzo scorso ho testualmente scritto: “Intanto sono stati decapitati, in via cautelare, i vertici dell’INPS (Salerno e Napoli) e della Direzione Provinciale del Lavoro di Salerno” volendo significare che i vertici di quei due enti erano stati improvvisamente e quasi contemporaneamente decapitati (così come nella realtà è stato) tra dirigenti e funzionari, senza ricorrere all’elenco nominativo (come hanno fatto, con grande enfasi e commenti, diversi altri giornali di carta stampata !! -dei quali conservo copia-) che solo se pubblicato, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto far rizelare il direttore che, ripeto, non è stato mai da me direttamente citato o minimamente chiamato in causa. Nessun altro riferimento è stato scritto o semplicemente ipotizzato circa il coinvolgimento di qualcuno in particolare nell’inchiesta; anzi per il ripristino della verità va aggiunto che nello stesso articolo ho precisato il mio pensiero scrivendo: “Ritorno sull’argomento perché in questi giorni sono stati perquisiti gli studi e gli uffici di diversi personaggi “attenzionati” dagli inquirenti e i giornali si sono divertiti a pubblicare elenchi e contro elenchi di tutti i personaggi sottoposti ad indagini … ma questo modo di fare giornalismo a me non piace e prima di andare avanti intendo precisare il mio pensiero in merito agli “attenzionamenti” delle varie Procure per dire che sono meno di niente e che un soggetto attenzionato non è assolutamente ancora colpevole di nulla”; e sempre senza citare alcun nominativo. Perché, questo dovrebbe essere chiaro, a me interessa la sostanza del problema (non di certo “la motivazione della nuova assegnazione di sede”) e la sostanza del problema si sostanzia, amici lettori, in un sistema di potere ormai marcio in tutti i suoi aspetti, che riguarda tutta la vita lavorativa e associativa di questo Paese; non a caso parlavo in quell’articolo di “orticelli di potere” che ogni delegato di funzioni pubbliche di controllo crea e gestisce per mille cause diverse che molto spesso i dirigenti non conoscono perché non hanno vissuto sul campo (o lo hanno vissuto molto approssimativamente) “il mestiere” che sono chiamati ad organizzare e, soprattutto, a sorvegliare. Quanti dirigenti in questo Paese possono dichiarare alla propria coscienza di conoscere tutti gli aspetti del mondo che devono governare ? Pochissimi, come le mosche bianche (e il direttore di cui innanzi è sicuramente una di queste); il problema, dunque, è proprio tutto racchiuso nella domanda. Qualche anno fa il Prefetto dr. Efisio Orrù mi convocava spesso nei suoi uffici di Piazza Amendola per scambiare informazioni sui nostri rispettivi punti di vista sul mondo del lavoro, sul lavoro nero e sul modo di portare avanti le famose “ispezioni coordinate” tra Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, Asl, Inps e Inail, ecc.; mi chiamava perché mi conosceva nella duplice veste di “ispettore di vigilanza” e di “giornalista” (una specialità non molto frequente) e perché pensava e credeva di potersi avvalere dei consigli di un soggetto che conosceva quel mondo operando sul campo. Questo fatto, ovviamente, diede fastidio a qualcuno (i famosi orticelli !!) e fui convocato da “una dirigente dell’ispettorato” che mi invitò a respingere gli inviti del Prefetto perché io non avevo le prerogative dei dirigenti e di chi doveva prendere parte alle riunioni ufficiali in Prefettura; le risposi dicendole semplicemente “Glielo vada a dire Lei gentile dottoressa …”. Ho riferito questo episodio per meglio esplicitare come in questo Paese “i sistemi di potere consolidati” devono continuare a proliferare, come proliferano, senza possibilità di poterli minimamente cambiare. E’ assolutamente vero che l’inchiesta “Mastrolindo” è partita proprio da un’indagine della Direzione Provinciale del Lavoro e senza voler andare alla ricerca della vera genesi va detto che la stessa ha scoperto solo un aspetto del sistema cui io mi riferivo e mi riferisco; ed è un sistema talmente marcio da aver avuto bisogno di “ispettori del lavoro e dell’Inps” venuti dal nord Italia quasi a significare che quelli locali non erano più buoni (e così non è affatto !!). Come ho già scritto in precedenza è altrettanto vero che ogni tanto parte uno scandalo clamoroso che investe il mondo del lavoro ma poi tutto finisce nel dimenticatoio e il sistema continua, e forse dopo ogni inchiesta si rafforza e si specializza. Ci sarebbero centinaia di casi da raccontare, di connivenze tra consulenti del lavoro – commercialisti e addetti alla vigilanza, di favori a parenti ed amici, di clientele per i figli consulenti, di gestione allegra dei rimborsi chilometrici e delle fatture pasti, ecc. Mi chiedo se i dirigenti degli Enti preposti al controllo queste cose le conoscono ?, e da qui discenderebbero anche specifiche responsabilità, ovviamente di natura oggettiva. Ma come dicevo in apertura, quando si tratta di argomenti inerenti il mondo del lavoro, è giusto finirla qui ed è meglio che io taccia.
direttore: Aldo Bianchini
E’ Tanto tempo che la leggo con interesse, ma devo dire è che per la prima volta non la riconosco ( è possiile che mi sbagli).
Una cosa che ho sempre apprezzato di questo “spazio libero” è il “non avere mai avuto peli sulla lingua” o , lasciare “inquietanti” dubbi su vicende, che Lei , ci ha sempre insegnato a valutare “scartando il fango che potrebbe, dico potrebbe………. essere…………. gratuito”.
Se le cose stanno come Lei lascia intendere ( quì e là nello scritto), se pure ,poi dice “meglio non parlarne”, all’ora perchè ne parla e lascia,poi, le cose sospese?Non è il suo stile.Se le cose stanno come lei lascia liberamente pensare (conoscendola per come scrive ne avrà i suoi buoni motivi)….altro che mastrolindo ci vorranno damigiane e damigiane di ipoclorito di sodio (canceggina).Spero sinceramente di essermi sbagliata.Con stima.