DA SILVIA LAMBERTI
CAVA de’ TIRRENI – “La letteratura ha una funzione civile, contribuisce a mantenerci umani, ma non serve a risolvere i problemi”.
Così Nicola Lagioia, autore del romanzo La ferocia (Einaudi), semifinalista al Premio Streg, nel corso del salotto letterario della IX edizione del Premio e Rassegna letteraria Com&Te Comunicazione, giornalismo e dintorni, organizzato dall’Associazione Comunicazione & Territorio, che si è svolto all’Hotel La Conca Azzurra a Conca dei Marini.
Al centro del romanzo Clara Salvemini, prima figlia della piú influente famiglia di costruttori baresi, forse morta suicida. Ma le cose sono davvero andate così? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli – in particolare quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle – può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Nicola Lagioia ha sapientemente utilizzato le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell’azione.
“In Italia – ha spiegato l’autore- è difficile raccontare una storia senza passare attraverso il racconto di una famiglia, poi chiunque riesca a superare l’infanzia può diventare scrittore”.
Nicola Lagioia, nato a Bari, dirige Nichel, la collana di letteratura italiana di Minimum fax. Dal 2010 è alla conduzione di Pagina3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Rai Radio 3. Con il romanzo Riportando tutto a casa edito da Einaudi, si è aggiudicato il premio Siae – Sindacato scrittori, il premio Vittorini, il premio Volponi, il Premio Viareggio 2010 per la narrativa.
Ad intervistare l’autore sono stati, dopo il saluto del padrone di casa e direttore della prestigiosa struttura ricettiva, Salvatore Criscuolo, i giornalisti Rosanna Di Giaimo e Angelo Ferraro.
Presente la folta platea di studenti che compongono la giuria popolare del Premio Com&Te, che non hanno mancato di rivolgere all’autore numerose domande e curiosità stimolate dalla lettura del libro.
