PARCO: sulla nomina del Presidente interviene il coordinatore PD del Vallo di Diano

Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Come dire che i “liberi pensatori” anche quando sono momentaneamente sciolti riescono a colpire. Non poteva rimanere come lettera morta l’intervento di pochi giorni fa in merito alla mancata elezione del nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni (PNCVDA), e così non è stato; sulla vicenda è intervenuto direttamente il coordinatore del PD per il comprensorio del Vallo di Diano, Domenico Cartolano (detto Mimmo), che sul mio precedente approfondimento ha così commentato: “”caro direttore,
mi permetto di precisare che il pd del Vallo di Diano all’unisono con forza e determinazione ha sostenuto, sostiene e sosterrà la candidatura di Tommaso Pellegrino alla presidenza del parco.
gli ostacoli ed i veti sulla candidatura di Pellegrino se provengono dal pd, non certo possono essere imputabili al pd locale ma ad altri esponenti appartenenti ad altri territori.
a rafforzare quanto affermato, ieri pomeriggio il presidente della comunità montana mi ha raggiunto personalmente per esprimere la sua contrarietà insieme al consigliere provinciale della mancata nomina di pellegrino. noi non molleremo e continueremo a lottare con forza affinchè pellegrino venga nominato presidente del parco, avendo tutte le carte in regola per svolgere questo ruolo prestigioso ed anche un riconoscimento per il territorio. con stima il coordinatore pd vallo di diano. F.to: mimmo cartolano””. Ancora una volta, quindi, abbiamo centrato l’argomento che si apre a tante sfaccettature e pone nuovi interrogativi per il futuro. Dunque sia il Presidente della Comunità Montana, Raffaele Accetta, che il sindaco di Padula nonché consigliere provinciale, Paolo Imparato, hanno ritenuto necessario (presumibilmente dopo aver letto l’articolo) di partecipare al coordinatore territoriale la loro ferma decisione di sostenere il sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino nell’eventuale corsa verso la presidenza del Parco che è vuota da anni. Dando per buona l’affermazione di Mimmo Cartolano “i veti sulla candidatura di Pellegrino se provengono dal pd, non certo possono essere imputabili al pd locale ma ad altri esponenti appartenenti ad altri territori” dovremmo registrare che, dopo la dichiarazione del coordinatore con l’avallo del presidente della Comunità Montana e dell’unico consigliere provinciale del Vallo, finalmente in tutto il comprensorio del Vallo di Diano, per la prima volta dopo tanti anni, è stato raggiunto un accordo complessivo su un nominativo da proporre e sostenere in sede di segreteria provinciale del Partito Democratico per la benedetta presidenza del Parco. Ammesso e non concesso che debba spettare al PD provinciale la scelta e la proposizione del nominativo atto alla presidenza, questa è la volta buona per imporre con forza il nominativo di Pellegrino. Perché ? Semplicemente perché il comprensorio del Vallo di Diano sembra essere la roccaforte deluchiana in netto vantaggio rispetto al comprensorio di Vallo della Lucania che, invece, è frastagliata ed in cui il candidato governatore è assolutamente in minoranza. Insomma questo benedetto Vincenzo De Luca qualcosa deve pur darla al Vallo di Diano perché da tanti anni sta succhiando consensi bulgari nelle varie primarie, parlamentarie ed elezioni regolari. Ma c’è di più. Proprio dal Vallo di Diano potrebbe venir fuori (visti i consensi bulgari che sono passati tranquillamente da Bersani a Renzi !!) una mazzata incredibile per il PD provinciale; difatti non bisogna dimenticare che l’inchiesta sul presunto falso tesseramento 2012 del PD è tuttora aperta e potrebbe sfociare in sorprese molto interessanti partendo proprio da alcune sezioni valdianesi che già da tempo sono sotto stretta osservazione del sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro: da più parti si sussurra che le famose 48 tessere in bianco in possesso della Procura provengano proprio da una sezione valdianese. Se esplode il Vallo di Diano esplode anche il partito a livello provinciale; e da qui tutti gli amministratori valdianesi dovrebbero trovare la forza necessaria e la giusta pretesa di vedere un proprio concittadino salire sulla poltrona più importante del Parco che è stata sempre terra di conquista degli uomini della politica di Vallo della Lucania. Per chiudere, se l’affermazione del coordinatore Mimmo Cartolano è il frutto di una condivisione generale senza condizioni e/o condizionamenti ci sarà poco da fare per chiunque volesse ancora una volta azzerare le legittime aspettative del Vallo di Diano. A meno che, come ho scritto la volta scorsa, gli amministratori valdianesi di giorno filano la tela e di notte la sfilano. Il tempo ci dirà la verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *