La redazione
ROMA – “La condanna nei confronti dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per la vicenda della scuola Diaz non va usata come grimaldello contro la professionalità e la lealtà allo Stato da parte degli uomini e delle donne del comparto Difesa”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
“C’è stato un lungo processo che ha fatto emergere, secondo i dettami del nostro processo penale, responsabilità individuali, in alcuni casi, di una certa gravità. Ma da qui a trarre conclusioni sul senso di legalità e trasparenza delle nostre Forze di Polizia ce ne passa. In una Nazione dove rapinatori e spesso omicidi scorrazzano in libertà, stupirsi se non ci siano pene esemplari per un poliziotto che sbaglia, mi sembra incredibile”.
“La cosa grave, invece, è che nessuno degli autori della devastazione di Genova e delle gravissime aggressioni ai danni dei poliziotti e dei carabinieri che, in alcuni casi, sfiorarono il tentativo di linciaggio come l’episodio in cui perse la vita Giuliani, sia in galera. Di questo dovrebbe occuparsi la Corte europea. Dovrebbe tutelare i cittadini perbene dai teppisti, a volte anche olandesi, liberi e impuniti di devastare l’Italia”.
“Sull’introduzione del reato di tortura – conclude Cirielli – si scrivono tante sciocchezze, perché attualmente il codice penale prevede già tutti i reati che si possono consumare con una condotta siffatta ed è previsto l’aumento di un terzo nel caso in cui a commetterle sia un pubblico ufficiale”.
direttore: Aldo Bianchini