Aldo Bianchini
SALERNO – Il nome di Michele Santoriello sarebbe rimasto chiuso per sempre negli scaffali del Comune di Sala Consilina dove è stato ed è consigliere comunale legittimamente eletto. Poi d’improvviso, utilizzando ed abusando per mezzo planetario di Face Book (una fogna planetaria a cielo aperto), commentò liberamente e spontaneamente le dichiarazioni rese alla stampa dalla giornalista Giuliana Sgrena (salvata da Calipari -che rimase ucciso- in Irak) sulla vicenda dei “marò” affermando che dovevano essere giudicati in India. L’inizio dell’intervento, nel marzo del 2013, non fu tanto drammatico perché si limitò a dire che “Sgrena ti ricordo che Calipari è morto per salvarti”, ma poi in rapida successione il suo intervento salì di tono fino ai limiti della correttezza istituzionale. La stampa raccontò di tutto e di più: “I comunisti? Da sterminare come ai tempi di Hitler” oppure “Ai tempi della guerra in Iraq, fosse stato per me, l’avrei fatta marcire a Bagdad. Si tratta di una ignobile miserabile”, soltanto per ricordarne alcune delle più ripetibili. Le reazioni sulla rete, ovviamente, non mancarono ma anche nell’amministrazione salese ci fu chi prese posizione. Elena Gallo, eletta nella stessa lista di Santoriello: “Da amministratore dello stesso Comune, provo un forte senso di vergogna per quanto affermato. Da semplice essere umano sono semplicemente senza parole”. Franco di Paola, avvocato salese vicino al Pd, immediatamente scrisse una lettera aperta al sindaco Gaetano Ferrari nella quale chiese addirittura il “licenziamento” dell’assessore. Infine Erminia Pinto, candidata Sel di Sala Consilina alle ultime elezioni: “Coi fascisti non ci parlo. Sono disgustata, e comunque sono comunista e se queste persone vogliono spararmi io sono pronta, cammino sempre a testa alta per le vie di Sala Consilina. Chiederemo le sue dimissioni”. Una serie di reazioni che all’epoca ebbi modo di definire quanto meno esagerate ed esasperate da quella sorta di “intangibilità” di alcuni personaggi della sinistra; in pratica facendo la giusta differenza sia sul piano ideologico che culturale e politico tra la Sgrena e Santoriello mi appariva molto più grave l’affermazione della Sgrena rispetto alle farneticazioni di Santoriello. In fin dei conti l’esponente politico salese è stato sempre un personaggio molto istintivo e precipitoso, assolutamente lontano dal modello di politico che ama parlare in politichese anziché esporsi dichiarando il proprio pensiero; in fin dei conti Santoriello per chi lo conosce è sempre stato un soggetto estremamente genuino che non conosce l’infernale macchina della comunicazione che in gran parte è la “cassa di risonanza” della sinistra italiana, prendere o lasciare. Questo per dire che la sinistra nel nostro Paese, e non solo la sinistra, è più scientificamente allenata ad utilizzare lo strumento della comunicazione soltanto a suo vantaggio anche a causa di una “deficienza patologica” della destra di misurarsi su temi che hanno ampia ricaduta politico-sociale-culturale. Se Michele Santoriello, ex assessore comunale di Sala Consilina, avesse saputo tutto questo di certo non si sarebbe lasciato andare ad apprezzamenti, assolutamente e comunque vergognosi e incomprensibili, nei confronti di una razza (i comunisti !!) che si è già da tempo auto-estinta per ragioni innanzitutto anagrafiche. Nell’immediatezza dei fatti Michele Santoriello venne raggiunto da un avviso di garanzia notificatogli dall’allora Procura di Sala Consilina che intendeva procedere ad indagini sulla vicenda. Il fatto mi apparve subito, e lo scrissi, al di sopra delle righe; poi il 28 maggio 2014 arrivava anche la notizia della richiesta di rinvio a giudizio a carico del Santoriello avanzata dalla Procura di Lagonegro per <
direttore: Aldo Bianchini
Per essere comprensivi nei confronti di questi fascistelli di sagrestia abbiamo subito vent’anni di Berlusconi&Co. Meditate gente!