Da Livio Trapanese
CAVA de’ TIRRENI – Poteva essere un’unica e propositiva realtà di sostegno anche all’Amministrazione Comunale, al Corpo di Polizia Locale, ma anche a tutta la comunità di Cava de’ Tirreni, invece è fallita, forse, ma senza forse, sin dal nascere. Parliamo, con doglianza, degli Ispettori Ambientali, dai quali ci attendevamo tantissimo, “reclutati” fra i cittadini e le associazioni di volontariato cavesi e sottoposti ad un corso teorico-pratico della durata di alcuni mesi.
Agli esami finali furono oltre cento (102 per esattezza) i volontari cavesi a vestire la pettorina ed il cappellino verde (vedasi foto), identificativi per espletare l’attività d’affiancamento all’assessorato all’Igiene Urbana ed alla Sezione Ambiente e Degrado Urbano della Polizia Locale, con la vigile direzione dell’Assessore Fortunato Palumbo e del Comandante pro-tempore del Corpo dei “caschi bianchi”.
Nel volgere di pochi mesi, ahinoi, stante la carenza della volontà politica e quindi d’indirizzi precisi, nonché le pressanti limitazioni atte frenare, anziché far esercitare, pienamente, le funzioni d’incaricati di un pubblico servizio, che ben potevano fronteggiare lo sconsiderato sversamento di rifiuti lungo le strade e la periferie cittadine, ma anche la necessaria attenzione all’omessa rimozione delle deiezioni canine e non solo, gli oltre cento ispettori ambientali sono ormai rimasti solo nel ricordo di chi li ha visti percorrere, mesi or sono, il “borgo porticato”.
Per potenziare l’operatività degli ispettori ambientali, grazie ai fondi di “cartoniadi”, l’Assessore Palumbo fece acquistare due scooter elettrici, che non sono mai stati effettivamente impiegati per la repressione delle violazioni in tema ambientale e di degrado urbano; concludendo: ““una realtà venuta alla luce e “fallita” sul nascere””!