Filippo Ispirato
Ha preso il via il tanto atteso Quantitative Easing, il programma di acquisto dei titoli pubblici” della BCE, denominato ufficialmente “PSPP” (Public Sector Purchase Programme) con l’obiettivo di rafforzare la ripersa economica dell’area Euro e di far risalire l’inflazione, oggi in territorio negativo, ed evitare una pericolosa spirale deflazionista che potrebbe minare sul nascere la ripresa, come accaduto in Giappone negli anni ‘90.
In parole povere, con la deflazione, il livello dei prezzi cala continuamente; con il calo dei prezzi si è meno invogliati ad acquistare beni, soprattutto durevoli, nell’immediato, e si rimanda in futuro ogni acquisto in quanto meno caro. In tal modo la riduzione degli acquisti rallenta l’economia ed aumenta la recessione.
La Banca Centrale Europea nella riunione di giovedì scorso ha fornito alcuni dettagli tecnici riguardo agli aspetti implementativi cercando comunque di mantenere la massima flessibilità nell’’’esecuzione del programma”.
L’istituto di Francoforte acquisterà 60 miliardi di Euro al mese, per un totale di 1140 miliardi, almeno fino al settembre 2016 o comunque e in ogni caso fino a quando non si riscontrerà una ripresa della crescita dei prezzi attorno al 2% nel medio termine.
Gli acquisti saranno ripartiti in tal modo:
– 45 miliardi di euro di titoli di Stato, solo se Investment Grade ovvero con un rating superiore a BB (al momento, quindi, rimangono esclusi i titoli della Grecia e di Cipro)
– 8 miliardi di euro di obbligazioni emesse da Istituzioni Internazionali o sovranazionali
– la quota rimanente sarà composta da titoli cartoralizzati (ABS) e obbligazioni bancarie garantite (covered), titoli questi ultimi che la BCE sta già acquistando dall’ottobre scorso
Gli acquisti verranno effettuati in proporzione alla quota di capitale che ciascun Paese detiene in BCE, anche se l’applicazione di tale criterio guida non sarà strettamente applicato ogni mese, come ha dichiarato lo stesso Presidente Draghi, ma su base flessibile.
Per il nostro paese sono previsti circa 7,7 miliardi di Euro al mese per un totale di 147 miliardi fino al settembre 2016.
Nel comunicato tecnico di giovedì scorso la BCE conferma che cercherà il più possibile di non influenzare o distorcere il mercato, cercando di rispettare un principio di neutralità. I titoli acquistabili avranno durate comprese tra i 2 e 30 anni, e gli acquisti dovrebbero essere pesati in base al debito in circolazione e alla liquidità dei diversi segmenti curva dei singoli paesi, con la BCE che verificherà in corso d’implementazione e in base ai flussi giornalieri come rispettare il principio di neutralità.
Importanti limitazioni ci saranno anche rispetto alla quantità di singoli titoli acquistabili: non potranno superare il 25% di ogni singola emissione e il 33% delle emissioni totali di ogni paese della Zona Euro.
Tra i titoli acquistabili sono comprese anche le obbligazioni emesse da sette Istituzioni in internazionali e Sovranazionali, tra cui la BEI e quelle dell’”European Financial Stability Facility” (EFSF) e European Stability Mechanism (ESM) nonché quelle di alcune Agenzie Nazionali, tra cui al momento non è compresa la Cassa Depositi e Prestiti.
Un limite rigido è stato fissato con riguardo al rendimento a scadenza dei titoli acquistabili che non potrà essere inferiore al tasso applicato sui depositi presso la BCE, attualmente a – 0,20%.
La BCE comunicherà settimanalmente gli importi delle diverse tipologie acquistate e ogni fine mese i dati relativi alla vita residua delle emissioni Paese per Paese.
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