Antonio Citera
SANZA – Con 439 voti alle ultime primarie, Sanza conferma di essere una roccaforte di Vincenzo De Luca. Hanno votato 454 persone, 9 i voti a Cozzolino e 6 quelli a DiLello. Tutti per De Luca dunque, un antico legame che lega l’ex sindaco di Salerno al piccolo centro ai piedi del Cervati, un legame forte, indissolubile, vecchie battaglie con l’amico di sempre Michele Giffoni, un pioniere della politica, un fedelissimo di Vincenzo De Luca, un amico di cui ci si può fidare. Sanza dunque il simbolo della nuova era del Pd campano che si erge su piedistalli di ideali mai abbandonati, a volte oscurati, ma mai ceduti al miglior offerente. De Luca per sempre, un motto, un grido, una speranza forse. Oggi come ieri, il traguardo è a portata di mano, la corsa dell’ex sindaco di Salerno a Palazzo Santa Lucia, rispolvera le bandiere, pronte a sventolare al vento, quel vento di “vendetta” che solo cinque anni fa si affievolì proprio sul più bello. Oggi invece la gente vuole cambiare, vorrebbe una Regione scolpita sul modello “Salerno luccicante”, la Salerno da bere, dove a quanto pare tutto funziona alla perfezione, niente crisi, occupazione per tutti, tasse eque e chi più ne ha ne metta. Utopia o realtà?. Insomma la tanto acclamata Rivoluzione buona di De Luca presto potrebbe essere attuata, presto potremmo assistere alla “metamorfosi” tanto annunciata. Tutto è possibile quando il popolo lo vuole, quando l’acclamazione prende il sopravvento. Le primarie di domenica scorsa hanno dimostrato tutto ciò almeno sulla carta, ora arriva la sfida più dura, quella seria di maggio.