NAPOLI – “E’ uno schifo”. Così urlano le persone. Le Primarie del PD in Campania prima di essere fatte hanno già lasciato il segno. Un segno indelebile di falsità e di inciuci. Dopo il ritiro di Gennaro Migliore, anche Nello Di Nardo ha gettato la spugna. Segno concreto che sotto la presunta democrazia si nasconde il marcio. Un marcio visto e rivisto, toccato con mano, pesato sulle fragili spalle dei cittadini indifesi e imbarazzati da cotanta arroganza. Domenica si voterà, forse, domenica si ripeterà la solita sagra, domenica trionferà il potere, quello che da trent’anni si ripercuote senza fine. Dietro lo specchio Vincenzo De Luca, Andrea Cozzolino e quel socialista dalle promesse facili chiamato Marco Di Lello. La vera sfida però sarà tra i primi due. Alla fine chi vincerà sarà il RE indiscusso del populismo senza freni. Collusioni, intrallazzi, le Primarie almeno in Campania rappresentano questo, nomi fittizi, registri truccati, tutto per far vincere il marcio, il clientelismo diffuso, le poltrone d’oro. Conservare a tutti i costi, e per far ciò sono disposti a tutto, anche a vendere la propria mamma. Insomma, domenica come negli anni scorsi, la macchina organizzativa porterà il risultato sperato, non importa chi vota, l’importante sono i numeri, non importa chi paga, l’importante sono i numeri, tutto ruota intorno ai numeri, le persone per questa gente sono numeri da esibire come contrassegno, come garanzia. Trecento voti a x per Vincenzo De Luca, quei voti in realtà sono cento, gli altri duecento derivano dalla fantasia del capostazione di turno, dai database di qualche facoltoso professionista, dedito alla politica, quella di puro interesse personale naturalmente. Come fu nel 2012, nel 2013, anche domenica assisteremo all’ennesimo trionfo della falsa democrazia , una festa per tutti, anche per chi è sul letto di morte ma, ha voluto dare il suo appoggio a questo o a quel politico. W le Primarie dunque e che vinca il miglior imbroglione.