NAPOLI – Ultime ore per scongiurare il pericolo primarie in Campania. Nonostante tutto, Vincenzo De Luca e Andrea Cozzolino insistono fino all’ultimo per far svolgere regolarmente la primarie domenica 1 marzo. I due aspiranti “RE” hanno sfidato tutti, anche coloro che ancora oggi le primarie non le vogliono. Eppure questa dimostrazione di pura democrazia derivante dalle primarie dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di un Partito che in teoria, sulla carta, punta tutto sulla rappresentanza popolare, invece da più parti e specialmente da Roma, la Campania rappresenta un serio pericolo per la stessa democrazia dettata proprio dalle Primarie. Un gioco di parole che sintetizza la cruenta e a volte vile lotta per il potere. Nei cassetti sia di De Luca e forse anche di Cozzolino, chiusi a chiave, ci sono già i nomi e i cognomi di chi voterà domenica. A parte i sedicenni e gli extracomunitari, tanto declamati dall’attuale sindaco di Salerno Enzo Napoli che ha sponsorizzato in prima persona , ci sono tanti nomi fittizi , persone che a loro insaputa si recheranno alle urne e voteranno. A questo punto voi direte? Questo è pazzo!!! Come è possibile tutto ciò?. Semplice da dimostrare. Basterebbe dare un’occhiata ai registri delle primarie del 2012 e del 2013 per rendersi conto che cio che ho detto potrebbe essere la pura e sacrosanta verità. Faccio l’esempio di Salerno e provincia dove prima con Bersani e poi con Renzi i voti raccattati dallo sponsor Vincenzo De Luca sono stati quasi gli stessi. Percentuali altissime. Decine di migliaia di preferenze venute essenzialmente da nomi che col Pd non hanno nulla a che vedere. Brogli e falsità ben coordinate in ogni Circolo Cittadino dove, due o al massimo tre persone hanno garantito i voti che servivano. In questo scenario , Circoli con 40 tesserati hanno fatto registrare anche 300, 350 voti alle primarie. Voti falsi naturalmente, già falsati dal numero dei tesserati che corrisponde alla metà, voti manipolati, spesso presi direttamente dai database di professionisti legati indissolubilmente al Partito, un legame dettato da un tornaconto personale, da ambizioni politiche, da incarichi e quant’altro. Un clientelismo diffuso dunque, “ io do a te, tu dai a me”. Ecco spiegato in sintesi il diniego verso le primarie campane proveniente dal Nazareno. La paura dell’ennesimo bluff che potrebbe compromettere in maniera seria il buon nome del Partito Democratico. Sui fatti sopra descritti, ossia sui misfatti inerenti alle primarie nel salernitano, la magistratura ha un fascicolo in corso, sta indagando sia sui falsi tesseramenti che sui voti gonfiati nelle varie tornate delle primarie del 2012 e del 2013 in cui ebbero la meglio Bersani prima ( candidato alla Presidenza del Consiglio ) e Renzi poi ( alla carica di Segretario Nazionale del Partito) per non parlare delle varie tornate interne inerenti alla candidatura dei vari Deputati e Senatori che tutt’ora siedono tra i banchi del Parlamento. Insomma un circolo vizioso che ha come comune denominatore il controllo del potere.
direttore: Aldo Bianchini