PAGANI – La vicenda giudiziaria che sta travolgendo nuovamente la città di Pagani e che è stata denominata “Criniera” dagli inquirenti ha registrato negli ultimi giorni una impennata imprevista, imprevedibile e sconcertante con la lunga ordinanza (5 febbraio 2015) del Tribunale del Riesame (giudici Palumbo, Rulli e Pisapia) che ha dato il via libera all’arresto di Alberico Gambino e di Massimo D’Onofrio. Una ordinanza di circa 80 pagine che sono allo studio di questa redazione per gli approfondimenti del caso. Nel frattempo è uscito allo scoperto, nuovamente, Massimo D’Onofrio con la seguente missiva indirizzata a diverse testate giornalistiche: “”Le vicende giudiziarie che mi vedono coinvolto non minano la mia fede nella giustizia e ne tanto meno la mia serenità di uomo. Sono cresciuto nelle istituzioni con la passione per la politica animato da valori all’insegna della legalità e del rispetto di chi mi ha da sempre affidato la propria fiducia che non ho mai tradito. Pertanto resto fiducioso che la giustizia farà il suo corso e che dimostrerò l’assoluta estraneità ai fatti contestatemi. Insieme ai miei avvocati stiamo preparando una efficace azione difensiva per l’affermazione della verità e soprattutto per quanto mi riguarda difendere il mio onore di persona perbene. Non ho paura della giustizia anzi ho fame di verità e spero in un veloce e rapido processo. Non entro nel merito delle accuse che ho cercato,con documenti alla mano,di spiegare in più occasioni agli inquirenti. Resto sorpreso e amareggiato nel dover rispondere di fatti che un processo, che non mi vedeva coinvolto, ha già ampiamente ritenuto infondati con una sentenza che ha smontato ogni accusa. Rispetto al mio attuale ruolo istituzionale,come già ampiamente dichiarato anche alla stampa locale,deciderò insieme al gruppo consiliare la tempistica delle mie dimissioni non certo legate alle vicende giudiziarie. Nel mio curriculum politico mi sono dimesso da assessore provinciale e da presidente del consiglio comunale perché ritengo che la politica sia un servizio che si può esercitare anche senza incarichi ma con l’impegno nel sociale che non mancherà””. Il nostro pensiero è perfettamente in linea con quello di D’Onofrio, noi siamo abituati a prendere posizione e non soltanto a pubblicare pari pari le note stampa; nei prossimi giorni non mancheranno di certo i nostri approfondimenti. Nel frattempo la nostra solidarietà a Massimo D’Onofrio.
direttore: Aldo Bianchini