SALERNO – Dopo il blitz eclatante del 24 luglio 2014, con una decina di ispettori del lavoro che fanno irruzione nella cittadella del cinema di Giffoni Valle Piana, gli accertamenti come sempre accade si spostano sugli atti diventando statici e cartacei. Il primo atto è quello di chiedere il “durc” famoso “documento unico di regolarità assicurativa” dal quale i funzionari delegati al controllo evincono due irregolarità: INAIL, non risultano pagati premi assicurativi 2013/2014 per euro 998,00=; INPS, non versati pagamenti gestione separata – cartelle ferme al febbraio 2014 per euro 27.772,24=. Leggendo questi dati (esposti nella relazione inviata all’assessore regionale Caterina Miraglia) ed avendo io svolto per decenni l’attività di “ispettore di vigilanza” mi sono chiesto se era proprio il caso di mettere in piedi una specie di “assalto alla diligenza” per scoprire delle irregolarità che potevano essere contestate anche acquisendo semplicemente quel benedetto “DURC”; ma si sa, la politica a volte esige i suoi momenti di rappresentazione scenica alla napoletana. Il rappresentante legale dell’Ente Autonomo Giffoni Experience nei giorni 11 e 30 luglio 2014 (come scritto in relazione) provvede ad esibire nelle sedi opportune i pagamenti richiesti; pagamenti insoluti e maturati più per meri calcoli cervellotici dei due Enti (non nuovi a questi fatti) che per specifica volontà dell’Ente di evadere contributi previdenziali. Comunque sia da quel momento, siamo al 30 luglio dell’anno scorso, di quel blitz e di quell’accertamento non si è saputo più niente. Dalle ultime notizie filtrate dalla stretta maglia di segretezza delle indagini ho appreso che le stesse indagini sono tuttora in corso e che è in via di ultimazione la fase della raccolta delle dichiarazioni di tutti quei 150 giovani assunti con “contratto d’opera” e immessi nel ciclo lavorativo a tempo determinato, molto determinato, dell’evento festivaliero. Bisognerà vedere se i predetti, a distanza di molti mesi dalla loro contestazione, hanno ancora le idee chiare ed hanno la voglia di fornire elementi sulla loro posizione lavorativa; aspettare per credere. In verità dal blitz e dal successivo accertamento sugli atti è emerso anche che la situazione debitoria/contributiva dell’Ente è stata sanata anche in conseguenza di specifici condoni-rateali presentati da Pietro Rinaldi (presidente e legale rappresentante dell’Ente) presso l’Agenzia delle Entrate (cartelle esattoriali per € 163.777,28=), presso Equitalia Sud spa (cartelle esattoriali per € 303.203,94=) e presso l’INPS (per un totale di poco superiore ad € 164.490,52=); insomma una sofferenza complessiva di circa € 631.471,74= che in termini strettamente tecnici è stata coperta con condoni rateali. Fin qui la descrizione del blitz e degli accertamenti. Rimane, però, appeso un problema che è grosso quanto una casa ma che non attiene alla regolarità assicurativa dell’Ente. Dagli accertamenti sarebbe risultato che il predetto Ente avrebbe ricevuto, almeno sulla carta, concreti contributi di denaro pubblico: risorse Por Fesr 207-2013, € 3.750.000 per il 2010; € 3.750.000 per il 2011; € 3.600.000 per il 2012; € 4.000.000 per il 2013. Per quest’ultimo anno il contributo si è praticamente raddoppiato perché, sembra, la Regione Campania ha trovato nelle risorse Fondi PAC III un altro sussidio pari ad € 4.000.000=. Cioè per l’anno 2013 l’Ente Autonomo Giffoni Experience avrebbe, almeno sulla carta, ricevuto il modesto contributo di ben 8milioni di euro. E allora ? direbbe qualcuno. Beh !! allora mi viene spontanea una domanda: “Può un Ente che riceve in quattro anni contributi per € 15.860.000= risultare debitrice verso lo Stato per un importo di € 631.471,74= per contributi previdenziali ?”. Secondo me assolutamente no; queste situazioni, piccole o grandi che siano, non dovrebbero mai e poi mai essere tollerate; ma il nostro anche per questo viene spesso definito il “BEL PAESE”. Infine c’è un altro aspetto che non va mai sottovalutato e che riguarda la trasparenza esterna dell’immagine di un Ente o di un’Associazione che per doveroso rispetto nei confronti del “denaro pubblico” amministrato e/o gestito dve essere sempre cristallina. In tutti i Paesi del mondo, o quasi, c’è la prassi (per non dire l’obbligo !!) di far seguire alla fine di un evento una conferenza stampa consuntiva nel corso della quale esporre pubblicamente le modalità di spesa del pubblico denaro; in Italia non accade quasi mai. Ecco mi sarei aspettato dall’Ente Festival una conferenza stampa conclusiva per fari il pari almeno con quella d’apertura che è sempre sfarzosa e molto ben fatta. Il tempo, però, è galantuomo. Con la presente mini inchiesta abbiamo, forse, soddisfatto anche le richieste del deputato pentastellato Angelo Tofalo; almeno lo speriamo.
direttore: Aldo Bianchini