Maddalena Mascolo
SALERNO – Fin da bambina mi è stato chiarissimo un principio: “I libri non si buttano mai … al massimo si regalano”. Con questa convinzione mi sono recata, non senza qualche remora, la sera del 27 gennaio scorso nel Circolo Canottieri Irno dove era in programma la presentazione di “Libri in guerra: la biblioteca provinciale di Salerno durante la II guerra mondiale” organizzata dal “Parco storico Sichelgaita” guidato dall’ottima prof.ssa Clotilde Baccari Cioffi.. Ho scoperto un mondo nuovo, un mondo che non conoscevo, un mondo affascinante, un mondo tutto da esplorare. Un gigantesco lavoro di raccolta durato alcuni anni e curato con grande professionalità da Wilma Leone e Annamaria Vitale sotto la guida di Barbara Cussino; un lavoro che ha trovato nella prestigiosa sede dei Canottieri la sua apoteosi alla presenza di Michele Ingenito (docente universitario, scrittore e giornalista). Addirittura Wilma e Annamaria, con la loro dialettica coinvolgente e trascinante, hanno fatto quasi rivivere, passo dopo passo, anche i grandi sacrifici compiuti negli anni della guerra dai pochi responsabili della Biblioteca Provinciale che, andando anche al di là delle loro mansioni e competenze, sono riusciti a preservare un patrimonio librario-culturale che ancora oggi è possibile consultare ed apprezzare. “Libri in guerra” ha inteso sottolineare come, anche nella drammaticità del conflitto, il semplice soldato in trincea avesse la necessità di leggere, e non solo per distrazione. Un problema che sia gli alleati che gli altri eserciti posero tra gli obiettivi principali da raggiungere e risolvere; libri, sempre libri, da recuperare dai donatori, da stampare, da ristampare in formato tascabile, da adattare alle esigenze del fronte e delle difficoltà logistiche ed operative; fino al punto di trasfondere nei libri anche l’attualità e le varie evoluzioni del conflitto. Non mancarono le riviste e neppure gli specchietti pubblicitari che, ovviamente, occorrevano per far fronte alle spese di stampa, di trasporto e di distribuzione. Libri in guerra che molto spesso venivano, poi, lasciati, nelle varie localizzazioni dei numerosi fronti di battaglia e che grazie alla lungimiranza di personaggi locali sono stati preservati e conservati per le future generazioni. In questo il lavoro di ricerca e di catalogazione di Barbara, Wilma e Annamaria è stato assolutamente professionale e scientifico.L’altra sera ho anche appreso che proprio da alcuni di questi “libri in guerra” sono stati poi tratti alcuni film capolavoro, fiction e diverse serie televisive che hanno lanciato nomi nuovi nel firmamento delle star dai registi agli attori che ancora oggi ammiriamo sul grande schermo nei molteplici revival del passato. “Libri in guerra” fu una gigantesca campagna editoriale che raggiunse milioni di persone (militari e civili) nel corso del secondo conflitto mondiale. Anche la Croce Rossa svolse, naturalmente, un ruolo molto importante soprattutto nella raccolta e nella conservazione di migliaia di testi man mano che venivano abbandonati dalla truppe. I libri in guerra ritrovati e raccolti dalla biblioteca provinciale di Salerno sono numerosissimi; sono stati catalogati con logica nelle seguenti categorie: adventure, aviario, biographies, classics, cartoons, contemporary fiction, countries and travel, current affair and the war, dramma, fantasy, historical novels, history, humor miscellaneous, music and arts, mystreries, nature, poetry, science, sea stories and navy, self-help, inspiration, short story collections, sports, westerns. Servirono per lo svago ma anche per la cultura delle truppe tra singoli eroismi e coraggio collettivo. Molto profondo il commento del prof. Michele Ingenito che ha parlato del “valore di testimonianza” del lavoro ri ricerca e raccolta fatto dalla Biblioteca Provinciale. “Da un lato –ha detto Ingenito- esso è un’ottima spia dell’impegno civile e culturale in un’epoca storica così drammatica e perciò particolarmente meritevole; dall’altro esso costituisce un ampio esempio di storia bibliografica che per puntualità, ricerca e uso fonti, sembra richiamarsi alla grande tradizione storica dei grandi librai-antiquari del nostro ottocento i quali, benché per esigenze commerciali, furono in grado di rendere essenziale i loro prodotti attraverso una puntuale organizzazione dei loro cataloghi compilati come prescrizione, descrizione e valorizzazione del libro nel senso della lettura e del relativo uso”. Non rimane che invitare tutti i lettori, i cittadini normali, a visitare la nostra biblioteca provinciale per omaggiare il grande lavoro svolto, spesso con non troppi mezzi, da Wilma Leone e Annamaria Vitale grazie anche alla disponibilità di Barbara Cussino.