Dio ha sete di noi, dei nostri cuori, del nostro amore

Da Luca Roncolato

ROMA – Dio ha sete di noi, dei nostri cuori, del nostro amore“: Papa Francesco nel corso della riflessione antecedente la preghiera dell’Angelus di oggi, domenica 25 gennaio 2015, prendendo spunto dalle parole che Gesù rivolge alla donna samaritana, incontrata presso il pozzo di Giacobbe, ha spiegato non solo che Gesù è l’acqua viva che disseta il nostro cuore, ma anche che “Dio facendosi uomo, ha fatto propria la nostra sete”.

La Liturgia del giorno, ha spiegato Papa Francesco, “presenta l’inizio della predicazione di Gesù in Galilea” facendo notare come “Gesù cominciò a predicare «dopo che Giovanni [il Battista] fu arrestato» (1,14). Proprio nel momento in cui la voce profetica del Battezzatore, che annunciava la venuta del Regno di Dio, viene messa a tacere da Erode – ha commentato – Gesù inizia a percorrere le strade della sua terra per portare a tutti, specialmente ai poveri, «il Vangelo di Dio» (ibid.)“.

A differenza di quanto annunciava Giovanni, però, “Gesù non indica più un altro che deve venire: Gesù è Lui stesso il compimento delle promesse“: “Gesù è il compimento delle promesse divine – ha ulteriormente spiegato il Vescovo di Roma – perché è Colui che dona all’uomo lo Spirito Santo, l’“acqua viva” che disseta il nostro cuore inquieto, assetato di vita, di amore, di libertà, di pace: assetato di Dio“.

Dio, facendosi uomo, ha fatto propria la nostra sete, non solo dell’acqua materiale, ma soprattutto la sete di una vita libera dalla schiavitù del male e della morte, di una vita piena“, ha aggiunto Papa Francesco “Nello stesso tempo, con la sua incarnazione Dio ha posto la sua sete – perché anche Dio ha sete – nel cuore di un uomo: Gesù di Nazaret“.

Dio ha sete di noi, dei nostri cuori, del nostro amore – ha quindi concluso il Santo Padre – e ha messo questa sete nel cuore di Gesù. Che questa sete di Gesù diventi sempre più anche la nostra sete!

 

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