Da Franco Pelella
ROMA – Caro direttore, molti commentatori hanno sottolineato l’irritualità della famosa frase del Papa sul pugno che avrebbe dato a chi avesse offeso la madre. Nessuno, naturalmente, ha visto nella frase del Papa un invito all’utilizzo della violenza estrema nei confronti di chi offende la fede religiosa di un altro; la contestuale e ferma condanna degli uccisori dei redattori di Charlie Hebdo ha evitato in partenza che sorgessero tali equivoci. Sarebbe stato assurdo interpretare in questo modo il pensiero del Papa. Altri commentatori lo hanno criticato; secondo il teologo Vito Mancuso il Papa avrebbe dovuto dire: a chi insulta mia madre rispondo che questo è il segno della tua ignoranza. Secondo me, invece, la frase del Papa è una frase storica perché ha infranto il linguaggio diplomatico e retorico per sottolineare una cosa fondamentale: le credenze religiosi sono importanti e vanno rispettate e chi non lo fa si deve aspettare una reazione che può arrivare anche all’aggressione. L’aggressione, naturalmente, in questo caso va intesa come un gesto istintivo che è comprensibile ma non giustificabile. In questo modo, secondo me, il Papa ha dato un riconoscimento importante alla sensibilità religiosa dei musulmani e ha, indirettamente, favorito una grossa distensione nei rapporti tra i musulmani e i cristiani. Una frase come quella detta dal Papa vale più di mille discorsi ufficiali nel far capire lo spirito amichevole con il quale la Chiesa di Roma guarda ai rapporti col mondo musulmano.
Gentilissimo signor Pelella l’altra sera ascoltai per caso,in TV, l’indefinibile Vittorio Sgarbi in una delle sue uscite irrituali ” questo Papa per me è un ateo”, lì per lì mi sembrò come al solito sopra le righe, poi riflettendo, anche sulla frase del “pugno” qualche piccolo dubbio è venuto anche a me.
Parlare a braccio non è sempre positivo, ricordo il buon Papa Luciani quando si lasciò andare: “Dio è papà e mamma”, apriti cielo tra i teologi come se non bastasse già il Mistero della Trinità….dopo poco morì.
La sua interpretazione è profonda ma “laica”……intelletuale, ma che non tiene conto della teologia.
E’ sicuramente intrigante ma poco religiosa….diplomatica.
Dio ( il Padre) ha permesso che gli uomini mettessero in crocie al Figlio (esso stesso Dio) e cosa ha fatto? Non ha sferrato cazzotti.
E il porgi l’altra guancia dove lo mettiamo? Se si tratta della mamma non se ne deve tener conto? (chiaramente parlo per i credenti). Sembrano particolari di poco conto ma per i credenti sono sostanza,non forma.
La religione o la Chiesa o l’Islam non sono la mamma, altrimenti i fondamendalisti hanno ragione ha tirare pugni……sparare……..far scoppiare bombe……se si tocca la mamma?
I Cristiani non possono tirare pugni se si parla male della mamma, neanche se si parla male della mamma devono essere l’esempio vivente del perdono……della misericordia o almeno così dovrebbe essere.
Più che una apertura di credito agli Islamici, l’uscita del Papa,mi è sembrato ricordare a questi che tutti hanno una mamma (la religione) e tutti possono reagire tirando dei pugni.Posso dire ecumenico……….non in linea con l’insegnamento di Gesù.Aspetto chiarimenti, se possibile e sicuramente non ho capito quello che il Papa e Lei volevate dire.