SALERNO – La risposta alla domanda posta nel titolo è “Quasi mai”. E allora perché tutto questo tam-tam per la ricerca delle famose scatole nere subito dopo un incidente aereo, navale o ferroviario, perché questa spasmodica attesa (che dura solo qualche giorno !!) del loro ritrovamento come accade in questi giorni ? Probabilmente perché le cosiddette “scatole nere” (che in realtà sono di colore arancione) diventano subito un “alibi per tutti”, presunti responsabili, controllori e accusatori; insomma la ricerca, a volte disperata, delle scatole nere (ce ne sono sempre due per ogni mezzo di trasporto) accontenta tutti prima ancora del loro ritrovamento e, poi, una volta ritrovate (cosa non facile e non molto frequente) le risposte non arrivano mai, o quasi; o almeno non arrivano risposte talmente sicure da dipanare ogni dubbio. Ma c’è un altro aspetto che va ricordato, un aspetto che è molto importante: la scarsa pubblicità che viene data agli esiti dell’esame dei dati in esse raccolti nell’immediatezza del disastro. Difatti prima di ritrovarle ogni giorno anche i media battono sul ferro caldo con un tambureggiamento ossessivo, subito dopo il ritrovamento però l’attenzione scema di giorno in giorno fino a scomparire del tutto. Probabilmente perché l’analisi dei dati (da effettuare quasi sempre a Londra) non dà quasi mai le risposte che si attendono; anzi nella maggior parte dei casi non dà alcuna risposta concreta. E cadono tutti nella trappola dell’inutile attesa di queste benedette scatole nere; l’ultimo della lista è stato il procuratore capo di Brindisi che poche ore fa ha pronunciato la fatidica frase: “Abbiamo ritrovato le scatole nere”, quasi come a dire di avere già risolto gli enormi interrogativi posti dall’inquietante incendio scoppiato bordo della Norma Atlantic che ha provocato decine di morti e di dispersi in pieno Mar Mediterraneo. Per capire meglio il problema delle scatole nere è utile riportare la dichiarazione del comandante Arturo Radini (Responsabile Task force Comitato 8 Ottobre 2001 ed esperto internazionale di incidenti aerei) alla domanda “se dalla lettura delle scatole nere si può evincere con certezza se l’aereo è stato abbattuto da un missile?” che era ed è la cosa più importante da capire sulle cause che hanno prodotto la caduta dell’aereo della Malaysia Airlines nei cieli dell’Ucraina e quali potrebbero essere i dati utili da estrapolare dalle scatole: “”Direi che è molto difficile che si possa accertare e non credo che i dati delle due scatole nere siano sufficienti e risolutive per fare chiarezza su questo incidente e sulle sue cause. Credo invece che sia fondamentale la lettura degli eventuali dati che emergeranno dalle scatole nere con un’analisi meticolosa e scientifica del relitto. Adesso le autorità dovrebbero concentrarsi sul recupero di ogni singolo frammento dell’aereo. E’ il relitto che potrà fornire più dati di quanti non ne possano fornire entrambe le scatole nere. Si potrà accertare che l’aereo è precipitato a seguito di un evento catastrofico. E questo mi pare sia già abbastanza evidente. Si potrà verificare con assoluta certezza a quale altezza stesse volando, la rotta precisa che stava seguendo e le ultime conversazioni tra i piloti ed eventualmente tra quest’ultimi e gli assistenti di volo. Nel caso ce ne fossero state. Tutti i dati relativi alla struttura e al funzionamento dell’aereo. Ad esempio il livello di carburante, la pressurizzazione del velivolo. Tutti dati che non potranno essere di grande interesse al fine di stabile chi sia stato ad abbatterlo””. Insomma un po’ come dire che i dati rilevabili dalle scatole nere, sia per l’aereo presumibilmente abbattuto in Ucraina che per quelli scomparsi nell’Oceano Indiano così come per la nave traghetto Norman Atlantic, non saranno utili o sufficienti a dare della risposte esaustive; sempre che queste risposte le vogliamo davvero, perché molto spesso si ha la sensazione che anche quelle poche cose che le scatole possono dirci le accettiamo con sufficienza o, nel peggiore dei casi, con chiara riluttanza. Insomma la verità non la vuole quasi mai nessuno e si è costretti a trovarla cerchiamo sempre di adattarla alle nostre esigenze politiche, sociali, morali, assicurative, ecc. E allora perché dopo ogni disastro viene messa in campo, soprattutto mediatico, tutta quell’attenzione quasi asfissiante nella ricerca delle “inutili scatole nere” ? Forse per soddisfare la bramosia della gente di sapere almeno per qualche giorno e poi per gonfiare la notizia da vendere in tutte le salse, prima dell’oblio del silenzio nell’attesa di un altro disastro.
direttore: Aldo Bianchini