ROMA – “Un figlio è un miracolo che cambia una vita“: con queste parole Papa Francesco ha espresso ai membri dell’Associazione Nazionale delle Famiglie Numerose, riuniti ieri in Aula Paolo VI per una udienza privata con il Pontefice, l’importanza di quel dono di Dio che sono i figli.
I figli, infatti, ha sottolineato il Santo Padre, sono un miracolo e al contempo un Dono di Dio; sono i “frutti più belli” dell’amore degli sposi. Infatti benché sia vero che “maternità e paternità sono dono di Dio“, quello di “accogliere il dono” nonché di “stupirsi della sua bellezza e farlo splendere nella società” è il compito che Dio affida alle famiglie.
La cultura moderna, centrata sull’efficienza e su culto del denaro, insegna a pensare al figlio come un elemento della catena produttiva, che va programmato e che ha valore in quanto efficiente: Bergoglio, invece, ha invitato a vedere i figli come “una creatura unica che non si ripeterà mai più nella storia dell’umanità. Quando si capisce questo – ha precisato – ossia che ciascuno è stato voluto da Dio, si resta stupiti di quale grande miracolo sia un figlio!“
Infatti “un figlio cambia la vita! Tutti noi abbiamo visto – uomini, donne – che quando ricevono un figlio la vita cambia, è un’altra cosa. Un figlio è un miracolo che cambia una vita” e rivolgendosi ai bambini presenti all’udienza il Papa ha detto loro: “ognuno di voi è frutto unico dell’amore, venite dall’amore e crescete nell’amore. Siete unici, ma non soli! E il fatto di avere fratelli e sorelle vi fa bene: i figli e le figlie di una famiglia numerosa sono più capaci di comunione fraterna fin dalla prima infanzia“.
“In un mondo segnato spesso dall’egoismo, la famiglia numerosa è una scuola di solidarietà e di condivisione; e questi atteggiamenti vanno poi a beneficio di tutta la società. – ha quindi concluso Bergoglio – La grande famiglia umana è come una foresta, dove gli alberi buoni portano solidarietà, comunione, fiducia, sostegno, sicurezza, sobrietà felice, amicizia. La presenza delle famiglie numerose è una speranza per tutta la società“.