CAVA de’ TIRRENI – Cari lettori, ponete, per cortesia, la massima attenzione a quanto state per leggere: è semplicemente vergognoso quello che è accaduto ad un giovane diversamente abile della “nostra” Città di Cava de’ Tirreni.
Mercoledì 17 dicembre 2014, alle ore 17,30, nel mentre Giove pluvio scaricava sulla “valle metelliana” le sue bombe d’acqua, Antonio Apicella, di anni 32, primogenito di Onorino e Lucia Di Domenico, residente a San Giuseppe al Pennino, sin dalla nascita affetto da “TETRAPARESI SPASTICA AGLI ARTI INFERIORI” si è portato presso l’Ufficio delle poste centrali di via Andrea Sorrentino per eseguire un semplice versamento.
Giunto dinanzi alla porta d’ingresso, constatata la presenza di una moltitudine di persone, ha chiesto cosa fosse successo.
Uno dei presenti gli riferiva che stante la presenza di un folto numero di persone al’interno dell’ufficio postale, le porte non venivano aperte. Immediatamente i presenti hanno ceduto il passo al giovane disabile, noto a Cava de’ Tirreni col sinonimo di “Tony Bianco Blu”, per essere tifosissimo di quel che resta della Cavese Calcio 1919, il quale, nonostante affetto dalla grave patologia, ha dovuto attendere, nonostante le furiose rimostranze, per ben 90 minuti, in piedi, sorretto dalle due stampelle (questa è la circostanza di estrema gravità) prima di vedersi aprire le porte d’accesso alla sala d’attesa delle PP.TT. cavese.
Come si può pensare che un diversamente abile, per un’ora e mezza, debba restare in piedi, davanti alle porte di un pubblico ufficio, per poter fruire di un servizio: dov’è la nostra Cava de’ Tirreni “Città della disabilità”?