SALERNO – Sinceramente mi meraviglia non poco l’atteggiamento di alcune categorie di professionisti, tra avvocati e studiosi, che restano disorientati “per un andamento ritenuto altalenante” della giustizia di questo benedetto Paese. Parlo della famigerata “Legge Severino” approvata nel 2012 dal Parlamento quasi per alzata di mano, tanto era la fretta di tutti i gruppi politici, compreso il PdL, di liquidare quella legge sicuri che la sua applicabilità non avrebbe avuto alcuna retroattività. Il 27 novembre 2013, un anno fa, con un quadro politico notevolmente cambiato è stata invece applicata retroattivamente proprio nei confronti del leader del PdL e Forza Italia ed ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. I grandi soloni (avvocati e studiosi che oggi sono disorientati) non avevano forse intuito che quella legge, artatamente voluta dalla sinistra, poteva e doveva servire solo per far fuori Berlusconi; ora ha esaurito il suo compito e può tranquillamente essere affossata, non era nata per frenare la corruzione nella pubblica amministrazione ma aveva solo uno specifico compito. A tutto questo si è aggiunto il fatto che il Consiglio di Stato ha smentito se stesso ed ha bocciato i ricorsi del Prefetto e del Ministro dell’Interno contro la decisione del TAR che aveva sospeso la sospensione di Luigi De Magistris da sindaco di Napoli, decretata dal Prefetto, trasmettendo tutti gli atti alla Corte Costituzionale che dovrebbe pronunciarsi nei prossimi mesi. Il CdS, stessa terza sezione, ha sementito se stesso, dicevo, perché il 6 novembre 2014 ha deciso di respingere il ricorso che il sindaco Stefano Nicotra di Torri del Benaco (comune veronese) aveva proposto contro la decisione del TAR del veneto che aveva confermato la sua sospensione per gli effetti della Legge Severino. Insomma, come dire, piccola cosa il sindaco veneto rispetto al monumento De Magistris; altro che storie e ricorsi. Questo il quadro nazionale della situazione, mentre a Salerno c’è già qualcuno che parla di “slalom decadenza” per il verdetto sulla eventuale sospensione per il sindaco Vincenzo De Luca sempre a causa della benedetta Legge Severino. Il 18 novembre scorso la Corte di Appello aveva accolto l’intelligente richiesta dei difensori di De Luca (Edilberto Ricciardi e Angelo Caramanno) ed aveva fissato la data del 2 dicembre 2014 per la discussione orale (non più la presentazione delle memorie conclusionali !!) della causa di decadenza. Ma la prematura scomparsa dell’avv. Edilberto Ricciardi (già sottosegretario di stato nell’ultimo governo Prodi) ha nuovamente graziato (se così si può dire !!) il sindaco De Luca che ha richiesto ed ottenuto altri 90 giorni per la nomina del successore di Ricciardi. Poi ci potrebbero essere altri 60 giorni per la sentenza; insomma si arriverebbe direttamente alle elezioni regionali senza alcuna decisione. Mi fa sorridere il commento del senatore Andrea Cioffi del Movimento Cinque Stelle quando dice: “Come mai è cambiato l’orientamento della Corte ? Questa storia è alquanto bizzarra. A chi giova ? Non giova ai cittadini che si trovano un sindaco che fa un po’ come gli pare, non giova alla causa della giustizia giusta perché è una situazione talmente chiara ed evidente che non si capisce perché allungare il brodo”. Evidentemente il senatore penta-stellato non si rende ancora conto che sulla legge Severino non è cambiato soltanto l’orientamento della Corte di Appello di Salerno ma di tutto l’ordinamento giudiziario del Paese; probabilmente il senatore ha dimenticato in fretta tutta la guerra fatta dai suoi compagni di partito solo e soltanto contro Berlusconi in forza di una legge che non avevano capito e che fortunosamente se la sono ritrovata sul loro cammino. Gentili grillini, i giudici di Salerno non stanno perdendo tempo o stravolgendo le regole, stanno soltanto studiando a tavolino la maniera migliore per uscire fuori dal tunnel in cui loro stessi si sono cacciati prendendo per buono il vostro ricorso contro il sindaco che alla luce del “caso De Magistris” dovrà non soltanto essere assolto ma quasi beatificato dagli stessi giudici. Nessun calcolo strumentale, quindi, per baipassare le eventuali primarie del PD e le stesse elezioni regionali o, peggio ancora, per porre “in naftalina” la delicata questione della decadenza che poteva avere un qualche reale valore diversi mesi fa, sicuramente non adesso. Dunque i deluchiani aspettino con fiducia e gli antideluchiani (che si nascondono di giorno !!) cerchino di trovare qualche altro argomento a cui aggrapparsi perché Vincenzo De Luca continuerà a fare il sindaco di questa città fino alla naturale scadenza del mandato. Anche perché soltanto questo può fare e sa fare; sempre che non diventi “governatore”, ma questo è altamente improbabile.
direttore: Aldo Bianchini