CAVA de’ TIRRENI – Come ampiamente previsto il Consiglio Comunale che doveva tenersi lunedì 1° dicembre è saltato per mancanza del numero legale. Le decisioni irrevocabili sulla sfiducia al sindaco Marco Galdi sono state rinviate, sine die. Meglio di così per Galdi non poteva andare. In pratica tutti hanno paura di tutto; chi pensa di non essere più rieletto, chi crede di poter dare ancora le carte, chi medita un passaggio da salto della quaglia e, infine, chi vorrebbe defenestrare subito il sindaco ma non ha il coraggio di farlo. E tutti, politicando in politichese, cercano di arrivare quanto più sotto possibile alla scadenza naturale del mandato elettorale ed andare al voto naturalmente e senza la necessità di avere un commissario prefettizio che, a questo punto, non si lascerebbe tirare per la giacca da nessuno. Tutti, dunque, ci perderebbero almeno sotto un profilo di calcolo squallidamente elettorale; ma questo lo sapevano e lo sanno tutti. E allora perché inscenare un giorno si, e l’altro pure, tutte le macchiette che siamo stati abituati a vedere sul palcoscenico della politica metelliana. E’ la politica cara giornalista, mi ha detto silenziosamente un consigliere comunale, e qui nessuno è fesso fino al punto di sacrificarsi a nome di tutti sull’altare di una patria che ormai non c’è più da tempo. C’è, comunque, la corsa al posizionamento strategico nell’attesa sia delle amministrative che delle elezioni regionali non meno importanti, anzi tremendamente importanti per più di qualcuno. Nelle more del consiglio comunale della prossima settimana è stato, intanto, costituito il gruppo consiliare UdC a sostegno del sindaco Galdi; il capogruppo è Germano Baldi (passato dalla minoranza del cirielliani con la maggioranza) con i componenti Giovanni Senatore e Antonio Barbuti (presidente del consiglio). Un gruppo che chiaramente è sulla stessa rotta politica del consigliere regionale Giovanni Baldi che in tantissimi a Cava de’ Tirreni vorrebbero come diretto candidato alla poltrona di sindaco anche se l’on Baldi, almeno per il momento, è fermamente convinto di doversi ricandidare alla Regione. Ma i tempi sono ancora lontani per una decisione irrevocabile. Ora c’è molta attesa per il prossimo consiglio perché bisognerà deliberare su una vicenda molto delicata che potrebbe avere un notevole peso sul voto amministrativo della prossima primavera: dare la concessione degli immobili abusivi agli stessi occupanti. Non è una questione da poco, anzi è assolutamente importante; e su questo si innestano varie correnti di pensiero. In realtà, con la scusa dell’ housing sociale, si farebbe leva su una norma regionale del 2013 che dà la possibilità di requisire gli alloggi abusivi e di cederli in fitto agli stessi occupanti; così si salverebbero capre e cavoli e si andrebbe di filato verso le elezioni. Contrario a questa soluzione è il NCD perché di mezzo ci sarebbe la Soprintendenza e qualche pronuncia del TAR. Resta il fatto, però, che alcuni immobili sorgono in mezzo ad altri edifici già condonati e, quindi, si troverebbero in ambiente paesaggisticamente già povero senza la necessità di un abbattimento. Insomma la questione è assai complessa e si gioca tutta sul filo della politica; prova ne è il fatto che l’altra sera, vuoi per i numeri mancanti, vuoi per ragioni di opportunità, il centro-sinistra cavese non si è pronunciato in attesa della sede più consona che è e rimane il consiglio comunale della prossima settimana … se si farà … e se nel frattempo il “gioco della scacchiera” avrà portato acqua al mulino di ognuno.
direttore: Aldo Bianchini