SALERNO (27 nov. 2014) – Il secondo ciclo di eventi di alta formazione professionale dei Consulenti del Lavoro iscritti all’Albo dell’ordine provinciale di Salerno è stato celebrato (ieri 27 novembre 2014, presso la “SALA Giove” del Mediterranea Hotel di Salerno. Importanti gli argomenti all’ordine del giorno: POTERE DISCIPLINARE E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA a cura dell’avv. Roberto Tempesta (avvocato e consulente del lavoro); EFFETTI DEL MANCATO VERSAMENTO DELLE QUOTE A CARICO DEL LAVORATORE: IRPEF – INPS a cura dell’avv. Filomena Foccillo (prof.ssa a contratto di Diritto del Lavoro Università di Salerno). Per la prima volta assente il presidente dell’ordine Alberico Capaldo, a Roma per una riunione presso l’ordine Nazionale dei Consulenti del Lavoro, il suo posto è stato preso dal dr. Giovanni Borgia (consulente del lavoro di lungo corso) che in maniera brillante ed appassionata ha condotto i lavori che non è stato facile gestire anche per via della complessità e della profondità degli argomenti trattati. In questo compito è stato sicuramente aiutato e facilitato dall’esperienza e dalla maestria del coordinatore scientifico del 2° ciclo di alta formazione professionale (prof. avv. Armando Lamberti, ordinario di diritto costituzionale dell’università di Salerno). Come avevamo anticipato nel precedente articolo (quello di presentazione di questo secondo modulo del 2° ciclo) l’argomento trattato dalla prof.ssa Foccillo ha trascinato anche gli altri relatori, insieme a diversi consulenti presenti, in una accorta e costruttiva discussione sul problema del “mancato versamento delle quote Irpef-Inps a carico del lavoratore” considerato ancora un illecito di natura penale, nonostante l’intera legislazione si stia muovendo in direzione diversa (e quindi per la sanabilità dell’illecito) da quella che ancora pende sul capo dei datori di lavoro nel caso incorrano in simile dimenticanza-illecito. Fino a qualche tempo fa alcuni magistrati, sulla strada del libero convincimento a tutto campo, ritenevano che il reato penale sussistesse anche quando il D.L. provvedeva a sanare ogni sua inadempienza. Fortunatamente la giurisprudenza si va mano a mano evolvendo ed oggi quell’illecito non è più reato penale almeno quando l’azienda consegna la documentazione all’Inps (DM) anche se non ha versato alcunché come retribuzione e come contributi. Alla fine nel dibattito è intervenuto anche il direttore della Direzione provinciale del Lavoro, ing. Rossano Festa, che ha anticipato la probabile futura costituzione di una “agenzia ispettiva unica regionale” che dovrà contenere gli ispettori di tutti gli enti previdenziali, compresi quelli del lavoro, per una radicale rimodellazione della funzione ispettiva anche alla luce della nascita già in atto dei cosiddetti “enti bilaterali” ai quali sarà affidata la formazione di “white list” e di “black list” (La legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalita’ nella pubblica amministrazione” -art. 1, commi dal 52 al 57- ha previsto l’istituzione presso ogni Prefettura dell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa -c.d. white list-. Tale elenco ha lo scopo si rendere più efficaci i controlli antimafia nei confronti di operatori economici operanti in settori maggiormente esposti a rischi di infiltrazione mafiosa) attraverso una specifica certificazione di qualità anche per il mondo del lavoro fine a se stesso e senza necessità di sfociare automaticamente negli strali della legge di cui innanzi. In pratica gli enti bilaterali avranno il compito di svolgere (se così si può dire) la prima fase operativa di cernita tra le aziende rispettose di tutte le regole che governano il mondo del lavoro e quelle che già sono incappate in alcune inosservanza o illeciti. Questo, almeno nello spirito del legislatore, dovrebbe agevolare il compito dell’agenzia ispettiva unica regionale; nella pratica quotidiana bisognerà vedere se lo spirito verrà osservato o se si tratta di una mera occupazione da parte del potere economico di un settore, quello ispettivo, da sempre demandato esclusivamente agli organi di controllo. E pensare che della unificazione degli uffici ispettivi del lavoro e previdenziali si era già occupato, all’inizio degli anni ‘70, il ministro del lavoro socialista Bertoldo che dovette subito fermarsi senza poter attuare una riforma utilissima così come lui l’aveva prospettata (piena autonomia degli organi di controllo) e non come potrebbe essere realizzata oggi. Ma questo è un argomento che bisognerà seguire molto attentamente. Per la cronaca ricordiamo a tutti i consulenti del lavoro che il terzo modulo si terrà, sempre presso il Mediterranea Hotel, il 18 dicembre 2014, occasione giusta anche per lo scambio degli auguri natalizi.
direttore: Aldo Bianchini