SALERNO – L’on. Giovanni Baldi, consigliere regionale della Campania, è tornato alla casa d’origine … finalmente !! Si potrebbe sintetizzare con questa semplice espressione la decisione del noto esponente politico cavese di spostarsi nelle file dell’ UdC (Unione di Centro) che pur avendo subito varie trasformazioni con diverse denominazioni è sempre rimasta al “centro” del sistema politico del Paese. Da un’analisi più attenta e dettagliata dei personaggi che la compongono dal suo fondatore Pier Ferdinando Casini alla vasta “famiglia De Mita” è facile affermare che l’Unione di Centro è la vera ed unica erede della DC (Democrazia Cristiana) di un tempo. La radice profondamente democratico-cristiana di Giovanni Baldi non poteva non riapprodare, dunque, nell’UdC che il consigliere regionale aveva già conosciuto ai tempi del CCD con la seconda candidatura nel consiglio comunale di Cava de’ Tirreni. Nel 2001 addirittura il CCD vinse le elezioni amministrative a Cava con una coalizione promossa dallo stesso Baldi che divenne “presidente del consiglio comunale” metelliano avendo come sindaco Alfredo Messina. Poi il passaggio nel PdL (Popolo della Libertà) dal 2008 in poi fino al grande successo personale nelle elezioni regionali del 2010 e la nomina a presidente della III commissione consiliare. Negli ultimi mesi una certa turbolenza ha caratterizzato la definitiva scelta politica del consigliere regionale che dal PdL era transitato per un breve periodo nel N.C.D. e in F.I. per entrare, da ieri mattina, ufficialmente dell’Unione di Centro. Nel corso del suo intervento l’on. Giovanni Baldi ha ribadito con forza e serenità che la sua scelta è caduta sull’ UdC e non su altri raggruppamenti (se arriveranno altre intese bisognerà discuterne a fondo !!) e che la sua aspirazione è quella di rimanere fermamente nella coalizione elettorale che fa capo al governatore Stefano Caldoro sempre che lo stesso, ovviamente, accetti l’alleanza determinata da una precisa programmazione politica in favore del territorio e non della spartizione delle poltrone. Anche dagli interventi di Giuseppe De Mita e di Luigi Cobellis è apparsa con chiarezza la linea del partito tesa a rinnovare l’accordo di coalizione con Caldoro anche se, è stato rimarcato, l’esperienza salernitana della scelta di appoggiare il nuovo presidente della Provincia Giuseppe Canfora non è da rispedire velocemente nel cassetto. Insomma, quasi come a dire, che pur essendoci ancora tempo per le scelte definitive è corretto ed utile non disconoscere la gestione governativa regionale durata cinque anni e che dovrà essere rifondata su nuove basi, senza trascurare la possibilità di nuovi equilibri qualora quelli esistenti non avessero un esito finale positivo. Il tutto -ha detto De Mita- avverrà sempre e soltanto in maniera pubblica senza accordi sotto banco e senza scambi di poltrone finalizzate ad arraffare quanto più potere possibile. Per quanto riguarda la situazione incandescente per l’amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni era presente anche il presidente del consiglio comunale metelliano, Antonio Barbuti, che ha confermato la nascita del “gruppo UdC” al fine di risolvere il problema e salvare il salvabile per garantire governabilità e rispetto della cittadinanza.
direttore: Aldo Bianchini