Filippo Ispirato
SALERNO – Si terrà oggi 25 Novembre, presso il Teatro Municipale Verdi di Salerno, avrà luogo l’Assemblea Pubblica di Confindustria Salerno dal titolo: “Al Lavoro! Ripensiamo le politiche industriali per ridare vita alla fabbrica.”
Confindustria Salerno intende porre al centro della discussione la necessità di riconferire centralità alle politiche industriali e all’importanza di rinnovate Relazioni Industriali, onde consentire un rapporto più disteso tra imprenditori e lavoratori e favorire un terreno più favorevole allo sviluppo aziendale sul nostro territorio; non a caso la ricetta per uscire dalle secche della crisi deve necessariamente essere imperniata su tre parole-chiave: lavoro, fabbrica e politica industriale.
“Abbiamo inteso porre al centro del dibattito due assi su cui lavorare tutti insieme – spiega il Presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro – Da un lato, anche in vista dell’avvicinarsi di importanti scadenze elettorali, avvertiamo l’esigenza di sottoporre all’attenzione delle Istituzioni locali e regionali le nostre proposte per rilanciare l’industria attraverso una programmazione strategica innovativa, capace di creare condizioni più favorevoli allo sviluppo. Senza una politica industriale lungimirante, che garantisca alle aziende le condizioni di contesto adatte per poter portare avanti la sfida che ogni si trovano ad affrontare, ogni sforzo da parte degli imprenditori e dei lavoratori è vano.”
“Al contempo – prosegue Maccauro – nelle more della annunciata riforma del lavoro, riteniamo che le Relazioni Industriali possano e debbano rappresentare un fattore di competitività. Per tale ragione, in occasione dell’Assemblea pubblica, presenteremo un documento teso a stabilire nuovi terreni di confronto con le Organizzazioni Sindacali e con tutti gli altri stakeholders che hanno a cuore un interesse condiviso: la tutela dell’economia del territorio.”
Quello a cui punta Confindustria Salerno è il recupero della propduttività ed il ripensamento delle relazioni industriali che mirino ad un recupero dell’efficienza del sistema produttivo ed industriale delle aziende del territorio attraverso un atteggiamento collaborativo tra le parti, sindacati e lavoratori, piuttosto che di contrapposizione e di scontro, come spesso accade, tra le raprresentanze degli industriali e quelle dei lavoratori.
Il confronto ed il dialogo hanno senza dubbi, secondo Maccauro, dei punti di forza e dei benefici per entrambe le parti ed è necessario un attegiamento collaborativo e di avvicinamento tra le parti.
Condindustria punta senz’altro ad una maggiore correlazione tra salario e produttività, affinchè ciò possa tradursi in un maggior valore sia per le imprese che per i suoi dipendneti.
“Abbiamo l’ambizione – spiega Maccauro – di fare di Salerno un laboratorio di rinnovate Relazioni Industriali per realizzare, già all’interno delle nostre aziende, piccole e grandi metamorfosi positive in una dimensione collaborativa. In quest’ottica riteniamo che debba essere sostenuto il percorso di consolidamento del ruolo e del peso della contrattazione aziendale, in particolare di quella legata all’aumento della produttività, capace di creare maggior valore alle imprese da ridistribuire anche ai lavoratori, attraverso elementi sia retributivi in senso stretto, sia di welfare aziendale.”
A nostro avviso questo primo segnale è un passo importante verso un recupero della competitività del tessuto imprenditoriale del nostro territorio che, un po’ come tutto l’Italia e l’Europa occidentale, soffre sempre più della concorrenza dei paesi emergenti dell’Asia e dell’Africa.
Il problema, però, è che solo con la ricerca di una maggiore produttività attraverso il rinnovamento delle relazioni industirali non si può andare molto lontano.
Si rischia solo di vedere diminuire i diritti e la busta paga dei lavoratori senza un reale recupero di efficienza da parte del sistema produttivo.
Vanno necessariamente aggiunti due ingredienti fondamentali per completare il quadro generale:
– investire il ricerca, in quanto solo attraverso l’innovazione e la ricerca, sarà possibile realizzare e creare prodotti e servizi competitivi, che possano rendere il prodotto locale, salernitano o italiano che sia, differenziabile ed identificabile rispetto ai loro diretti concorrenti cinesi o vietnamiti, che si connotano per l’alta standardizzazione e il basso costo del lavoro e della manodopera.
Ripensare infatti alla produttività del lavoro va bene, ma da sola non basta; per arrivare ad essere competitivi con i prodotti manufatti in Vietnam o Bangladesh il costo del lavoro dovrebbe essere tagliato di oltr eil 90%
– diminuire il costo del lavoro legati alla farraginosità e alle inefficienze della macchina burocratica. E’ assurdo pensare ancora che per avviare un’attività produttiva o per fare impresa nel nostro paese ci siano ancora tempi così lunghi, a volte cinque o sei volte maggiori, che in altri paesi, o che ci sia bisogno di svariati adempimenti normativi e burocratici per fare impresa che scoraggiano non solo gli invesitori locali, ma soprattuto quelli stranieri, che preferiscono investire e dirottare lavoro, soldi e ricchiezza in altri paesi.