SALERNO – A parole sono due grandi amici. Ai tempi del reciproco potere rispettivamente amministrativo e accademico, è sempre corso buon sangue tra il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e l’ex-Rettore dell’Ateneo Raimondo Pasquino. Due vecchie volpi del potere che mai avrebbero potuto azzannarsi. E, infatti, mai lo hanno fatto. Poi, Pasquino, concluso lo scorso anno il proprio mandato rettorale ed accademico (avendo compiuto i fatidici 70 anni) se ne è andato in pensione. Dall’università ovviamente, non dal potere. Perché, fallite clamorosamente le sue aspettative di occuparsi di sanità pubblica nelle vesti di Direttore Generale della ASL cittadina, si è dovuto ‘accontentare’ di quella meno appariscente, ma non meno concreta e sostanziosa, di Commissario del CSTP, il consorzio pubblico dei trasporti di Salerno. Vivendo sempre a Napoli, naturalmente, per un contemporaneo e non meno prestigioso incarico pubblico: quello di Presidente del Consiglio Comunale di quella città. Una vetrina di primo piano, che contribuisce a tenere viva l’immagine del calabrese Pasquino. Perché, detta in breve, sarebbe lui il braccio destro del popolare sindaco della città partenopea Luigi De Magistris che dopo la sentenza di condanna e la sospensione ha stravinto la battaglia innanzi al TAR che “ha sospeso la sospensione” rimettendo la patate bollente dinanzi alla Corte Costitutuzionale, cosa non riuscita finanche a Berlusconi. Fatto sta, però, che, nonostante il peso in termini di potere non aggettivabile, l’ex-Rettore dell’Università di Salerno non avrebbe alcuna chance di subentrare a Luigi De Magistris nella carica di sindaco di Napoli. Insomma, quella realtà politico-amministrativa avrebbe già rivolto le spalle all’ipotetico o aspirante successore Raimondo Pasquino. Un modo come l’altro per arrendersi? Manco per idea. Pasquino è da sempre una volpe del potere. Per dodici anni ha ricoperto le funzioni di rettore dell’università di Salerno. Dodici anni, mica due o tre o quattro. Tre mandati, l’ultimo dei quali consentito con una manovra a suo tempo contestata da più parti perché ritenuta illegittima. Ma ancor prima, il calabro-napoletano Pasquino fu anche preside della Facoltà di Ingegneria, sempre a Salerno, e prima ancora, Direttore di Dipartimento. Una carriera dedicata alla gestione del potere, per quanto bene abbia saputo fare. Ma una cosa è certa. In tutti questi lustri ha consolidato intorno alla propria persona un enorme potere sul territorio salernitano, sbagliando raramente una mossa nei confronti dei propri padrini politici, Nusco in testa. Non a caso è stato ‘ricompensato’ con l’incarico di Amministratore del CSTP e di Presidente del Consiglio Comunale di Napoli. Ma è sul territorio capoluogo e provincia di Salerno che il buon Pasquino mantiene intatto il proprio potere. Nella massima discrezione, nel silenzio più totale, dietro le solite pareti oltre le quali è vietato proferire verbo. Il verbo dei giochi e delle poltrone future. Tra queste, quella di Sindaco della nostra città-capoluogo. Volete che l’ex-Rettore dell’Ateneo salernitano Raimondo Pasquino se la lasci scappare? I suoi amici di palazzo sanno bene che non sarà così. Che è già in moto la macchina silenziosa ma produttiva dei passaparola tra coloro che contano, sempre meno amici di Vincenzo De Luca. Del resto, morto il re, viva il re! Pasquino sarebbe un candidato pericoloso per tutti, soprattutto per coloro che, sotto sotto, aspirano alla medesima poltrona. Certo, non sarà facile. E, infatti, tutti si nascondono in questa fase. Annunciare o predire la candidatura di Tizio o Caio equivarrebbe quasi certamente a bruciarlo. Ne sa qualcosa proprio l’ex-Rettore dell’Ateneo salernitano Raimondo Pasquino che, forse, si vide sfuggire anni fa la direzione generale dell’ASL della nostra città a causa delle fuga di notizie che l’aveva annunciata. Pasquino al posto di Attilio Bianchi e, in un certo senso, viceversa. Un’operazione riuscita a metà a favore di Bianchi e, quindi, dell’Università di Salerno che, Pasquino in testa, lo volevano. ‘Sopravvissuto’ all’incarico nonostante un ricorso attendibilissimo amministrativo di altro candidato nei confronti dei titoli di Bianchi, ritenuti insufficienti attesa l’esperienza triennale maturata e non quinquennale, come esplicitamente dettato dal bando di concorso dell’epoca. Un caso anche questa volta risolto, a quanto pare, a favore del candidato pasquinano, in virtù di una sentenza estesa anche questa volta dal giudice del TAR-Salerno Gianmario Palliggiano, tra l’altro professore a contratto per più discipline (pare proprio in quegli anni) nell’Università di Salerno (cfr. anche GIURISPRUDENZA: i giudici e l’università … quali incompatibilità ?Inviato da Redazione di 12: 01 am ottobre 17, 2014). De Luca, che tutto capisce e tutto sa, attiverà sicuramente le antenne. Se Pasquino gli è gradito, il gioco è fatto. Salerno vedrà l’ennesimo sindaco ‘straniero’. In caso contrario, per l’ex-rettore potrebbe profilarsi sin da ora l’ennesima bruciatura e un probabile ritiro definitivo dalle scene del potere.
direttore: Aldo Bianchini