Antonio Citera
“Fuori dall’euro c’è salvezza, ma il tempo è scaduto. Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall’incubo del fallimento per default. Per non finire come la Grecia. Fuori dall’euro o default. Non ci sono alternative”. Con questo auspicio, il Movimento 5 Stelle ha coniato lo slogan #FuoriDallEuro. Come fare?, lo spiega Antonio Gallo ( esponente di spicco del M5S del Vallo di Diano )
Nei prossimi giorni saranno raccolte in tutti i paesi del Vallo di Diano le firme per presentare la legge di iniziativa popolare con lo scopo di indire un referendum consultivo come già è avvenuto per l’ingresso nell’euro nel 1989.
Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Considerato i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015, gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro con il referendum consultivo.
L’euro sta distruggendo l’economia italiana. Dal 1997, quando l’Italia rivalutò la lira per agganciarla all’ECU (condizione per poter entrare nell’euro) la produzione industriale italiana è scesa del 25%, nello stesso periodo in Germania è cresciuta del 26%. Sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 43% e circa mezzo milione di lavoratori sono in cassa integrazione. L’Italia non può fare investimenti a causa del debito pubblico e degli interessi che comporta agganciati all’euro, gli interessi passivi annui sul debito pubblico arrivato a luglio alla quota record di 2.168,6 miliardi di euro sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015. Stiamo soffocando. Nel primo semestre del 2014 hanno chiuso più di 8.000 imprese, due all’ora. Dobbiamo svincolarci dalla morsa dell’euro il prima possibile. Prima del default.
Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.
Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Considerato i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015, gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro con il referendum consultivo.
L’euro sta distruggendo l’economia italiana. Dal 1997, quando l’Italia rivalutò la lira per agganciarla all’ECU (condizione per poter entrare nell’euro) la produzione industriale italiana è scesa del 25%, nello stesso periodo in Germania è cresciuta del 26%. Sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 43% e circa mezzo milione di lavoratori sono in cassa integrazione. L’Italia non può fare investimenti a causa del debito pubblico e degli interessi che comporta agganciati all’euro, gli interessi passivi annui sul debito pubblico arrivato a luglio alla quota record di 2.168,6 miliardi di euro sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015. Stiamo soffocando. Nel primo semestre del 2014 hanno chiuso più di 8.000 imprese, due all’ora. Dobbiamo svincolarci dalla morsa dell’euro il prima possibile. Prima del default.
Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.