di Barbara Filippone
Una grave minaccia incombe sul mare del Canale di Sicilia: la corsa al petrolio. L’estrazione dell’oro nero porterà profitti solo alle compagnie petrolifere mentre rappresenta un rischio inaccettabile per l’ambiente, l’economia e il benessere delle comunità costiere.
Sembra che l’Italia sia davvero un paese in cui giacimenti di petrolio e gas non ancora sfruttati siano adesso a disposizione. Ciò si evince dalla lettura di quegli articoli il 36 e il 38 del decreto Sblocca Italia. Il Governo Renzi non ha fatto che mettere sul piatto un pasto ricco ma solo per le aziende interessate a sfruttare le nostre terre; la trivellazione interesserebbe la ricerca di gas e idrocarburi nella Pianura Padana, ovvero Lombardia ed Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata e infine Canale di Sicilia.
Tanto che Legambiente, WWF e GreenPeace, oltre le proteste, hanno chiesto congiuntamente l’abrogazione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia.
E’ necessario avviare una seria azione di tutela del nostro mare, e in particolar modo delle zone come quella, ad esempio, delle Isole Egadi, in cui vigono aree marine protette, ove persino l’ancoraggio è vietato, e dove quindi appare quanto mai insensata una ipotesi di sondaggio ai fini dell’estrazione di idrocarburi, così parla la parlamentare Pd Antonella Milazzo, promotrice della convocazione della Commissione in merito al “rischio trivelle”.
In realtà la Sicilia non può essere ridotta a piattaforma militare ed energetica, perché merita un futuro all’altezza del suo passato, della sua storia e della sua rilevanza geopolitica mediterranea, così argomenta invece il coordinatore nazionale Fabio Granata di Green Italia.
Ma stasera abbiamo raggiunto un traguardo e la Sicilia non è rimasta ferma, non guarda soltanto senza agire:
“Il voto con cui l’Assemblea Regionale Siciliana ha detto un chiaro NO alle trivellazioni petrolifere nei mari della Sicilia è un grande risultato dei movimenti, dei Comuni e dell’ANCI Sicilia, che insieme alle organizzazioni ambientaliste stanno conducendo una battaglia di civiltà e legalità per lo sviluppo sostenibile della Sicilia e contro le speculazioni.”
Questo il commento del Sindaco di Palermo e Presidente di ANCI Sicilia al commento del voto con cui l’ARS ha approvato le mozioni che impongono al Governo regionale di farsi parte attiva per bloccare lo
sviluppo delle trivellazioni in Sicilia.
Un passo di notevole civiltà e sviluppo per il bene comune stasera è stato fatto!