Il mal tempo ironico

 

Barbara Filippone

PALERMO – Il Dipartimento regionale della Protezione Civile ha diffuso nella giornata del 6 novembre, un’allerta meteo con allarme rosso dalla mezzanotte e lungo tutto venerdì per il rischio idrogeologico in diverse provincie della Sicilia tra cui quella di Palermo.Si prevedevano precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia occidentale ed orientale, con quantitativi cumulati elevati o molto elevati. Si prevedevano  inoltre forti raffiche di vento, in intensificazione fino alla burrasca forte, con possibili mareggiate lungo le coste interessate. Così in relazione a quanto detto il sindaco Orlando firmava, insieme a tanti altri sindaci, un’ordinanza sindacale che stabiliva  per  venerdì 7 novembre, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e i servizi educatici del Comune. Ho usato i verbi al passato non solo perché parlo di ieri ma perché ciò che si era previsto non si è invece verificato. Un’allerta che dunque si è presa gioco di noi, letteralmente. Ieri sera infatti intorno le 20,00 un tam-tam di notizie si sono rincorse per verificare che questa ordinanza del sindaco fosse vera. Sui social e su whatsapp si rincorreva la notizia della chiusura delle scuole; io per prima ricevendo la notizia via  e-mail dal Comune l’ho condivisa. Così reduci di ciò che era accaduto il giorno prima ad Acireale e dintorni, e temendo il peggio, visto anche  che le infrastrutture della nostra città non sono ancora adeguate alle crisi del maltempo, stamattina la nostra città si è risvegliate come fosse stata una città fantasma; la paura si era impossessata delle nostre menti costringendoci a tapparci in casa e ieri sera sentendo qualche piccola raffica di vento credo un po’ tutti ci siamo affidati al buon Dio. Invece oltre qualche goccia non è caduta, e io personalmente  ho pensato che fosse stata una buona cosa; non si era verificato il diluvio annunciato e ho tirato solo un sospiro di sollievo, ringraziando Dio, avevamo scongiurato una tragedia; non per tutti è stato così. Stamattina aprendo le nostre finestre infatti tutto sereno, niente non era ancora successo niente; e qui si sono scatenati i palermitani pessimi che hanno trovato un motivo nuovo per criticare qualunque cosa venisse fatta per loro. Pagine web inondate da commenti irriverenti nei confronti di chi aveva dato  l’allerta, genitori arrabbiati che stamattina sono stati trovati costretti a prendere magari permessi a lavoro, vista la sosta forzata dei loro figli in casa per la chiusura delle scuole. Addirittura il Codacons è sceso in campo: “Il Comune deve rimborsare i genitori per le spese sostenute a causa dell’errato allarme maltempo, pagando loro i costi di baby sitter e le giornate di ferie dal lavoro.”Insomma il sindaco anche questa volta ha dovuto difendersi:

in riferimento all’allerta meteo e alla conseguente chiusura delle scuole, è bene ricordare che vi sono delle procedure ben precise che il Sindaco, quale autorità di Protezione Civile, deve seguire quando viene fornito un bollettino con codice ROSSO, che il Dipartimento di protezione civile infatti classifica di “Allarme. Alla luce di tale allerta il Sindaco, applicando un ovvio principio di prevenzione, ha deciso, come tanti altri sindaci in Sicilia, la chiusura delle scuole.”Il Sindaco ha il dovere – afferma Orlando – quando viene allertato in modo così chiaro ed autorevole, di agire per la tutela dei cittadini.”

Ma l’allarme non è ancora rientrato perché un ciclone di tipo tropicale potrebbe abbattersi nel tardo pomeriggio di venerdì sulle coste siciliane, anche se la traiettoria del fenomeno “non è esattamente prevedibile”.Il ciclone adesso s’è spostato su Malta e in serata potrà interessare la Sicilia sud/orientale, tra ragusano e siracusano. La protezione civile è mobilitata e ha già inviato un’allerta massima. La visibilità di questo ciclone è stata sin dai primi momenti incerta in quanto le proiezioni dei vari centri di calcolo per il capoluogo siciliano non sono state chiare e riportavano notizie discordanti: in una proiezione Palermo sarebbe stata esclusa completamente e un’altra invece riportava che nel capoluogo si sarebbero potute verificare precipitazioni alluvionali. Purtroppo il ciclone c’è e fra le 12,30 e le 14,00 raggiungendo i 56 nodi  ha colpito Lampedusa sradicando alberi, pali d’illuminazione, insegne di negozi e finestre…. In realtà non è ancora finita… (aggiornamento delle 17,30 di venerdì 7 novembre) ma sta di fatto che un motivo per lamentarsi il cittadino lo trova comunque!

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