SALERNO – E’ vero (come scrive qualche giornale) che “magari sono mezze verità ma ormai tocca fare i conti con la velocità della rete, con quella di un video che di per se è già notizia”, ma è altrettanto vero che sul famoso social network c’è di tutto e il contrario di tutto e che, per queste ragioni, andrebbe sicuramente disciplinato e reso identificabile con immediatezza per tutte le porcherie che contiene. Rischio, però, di inoltrarmi in un sentiero alquanto pericoloso e di allontanarmi dal fatto-notizia che ha visto coinvolto in queste ultime ore il sindaco di Salerno, un questuante nigeriano, due vigili urbani pestati dal nigeriano e le fasi caotiche con espressioni poco civili dello stesso sindaco all’indirizzo della gente che cercava di giustificare l’atteggiamento del nigeriano. Quest’ultimo davanti al supermercato Maxisconto in Via Capasso a Torrione chiedeva l’elemosina e cercava anche di aiutare a sistemare i carrelli all’uscita. Un po’ come fanno nei parcheggi cittadini quelli che si impalano davanti alla colonnina e premono il tasto prima degli automobilisti, un po’ come fanno i venditori di fiori e di oggetti vari in quasi tutti i bar e i ristoranti della città con una assiduità ed una insistenza che spesso, pur non travalicando le regole della buona educazione, lasciano sinceramente perplessi non solo gli avventori ma anche gli stessi proprietari degli esercizi commerciali. Insomma un po’ come accadeva qualche tempo fa ai semafori per il lavaggio dei vetri, un fatto che il sindaco De Luca (devo riconoscere !!) ha letteralmente sradicato, tanto da poter annoverare Salerno tra le poche città d’Italia che è stata capace di annullare quel triste e squallido fenomeno che qualche volta ha visto anche litigi e percosse, dall’una e dall’altra parte. E tra i lavatori di vetri ed i questuanti non c’è alcuna differenza. Vincenzo De Luca, a mio modo di vedere, non ha fatto bene ma benissimo; probabilmente avrà esagerato nei toni e nelle espressioni ma questo fa parte del suo carattere: prendere o lasciare. Chi, piuttosto, mi lascia perplesso sono tutte quelle persone (alcune anche intervistate sui vari giornali) per le quali De Luca è un grande quando usa lo stesso frasario contro gli altri politici, contro i magistrati, contro il soprintendente, contro i funzionari del Comune e degli altri Enti; insomma De Luca è unico e insuperabile finchè aggredisce verbalmente tutti tranne chi, secondo una concezione non ben definita, vivacchia ai margini della nostra società (dalle prostitute ai mendicanti !!) utilizzando l’arma sottile ma non meno ficcante e pericolosa dell’apparente “bontà verso il prossimo”. Fa specie il commento della commessa di un bar (Camilla Garimede), vicino alla zona del delitto, che avrebbe dichiarato “Reazione assurda e fuori misura, quell’uomo aiuta gli anziani”; come se fosse possibile fare un netto distinguo tra chi apparentemente aiuta e chi è pronto, semmai, a delinquere facendo sparire borse e portafogli dalle mani di poveri anziani. Ma la commessa, mi chiedo, ha pensato anche solo per un momento al dramma di quei due vigili urbani (uno dei due è addirittura ricoverato) che nell’adempimento del proprio dovere hanno dovuto subire i maltrattamenti di quella specie di energumeno stando anche attenti, semmai, a non colpirlo per non essere accusati di violenza privata da qualche zelante investigatore. Né di certo si può accusare Vincenzo De Luca di razzismo; a tutti vorrei ricordare l’incontro con l’extracomunitario che vive praticamente vicino al semaforo del Carmine per vendere fazzoletti di carta. Ma questa, si sa, è la città delle contraddizioni e dei silenzi. Poche settimane fa, un altro nigeriano all’altezza dell’ex UPIM ha scippato brutalmente la borsa ad una anziana rifilandole anche un calcio in pieno petto per buttarla a terra. Inseguito da un poliziotto in borghese (a passeggio con la moglie incinta !!) viene raggiunto in Piazza Portanova, violenta colluttazione e il nigeriano viene fermato, arriva la volante e lo arresta. Il malcapitato poliziotto riporta graffi e contusioni per tutto il viso e sul collo e qualche costola ammaccata, il nigeriano nulla. Anche in quel caso, mentre il poliziotto teneva fermo il nigeriano nell’attesa dei rinforzi, qualcuno passando ha sussurrato di lasciarlo andare perché sono poveri cristi. Bene, saranno pure poveri cristi ma devono imparare a rispettare le regole e le usanze del nostro Paese se vogliono continuare a rimanerci. Ecco perché, tutto sommato e al di là dei toni aggressivi, non me la sento di dare torto al sindaco di Salerno che sicuramente si è mosso soltanto per tutelare proprio quegli anziani che il nigeriano, a suo modo, cercava di aiutare, almeno nell’immaginario della commessa. Mi sembra deontologicamente corretto dare a Cesare quel che è di Cesare.
direttore: Aldo Bianchini