SALERNO – La notizia è riservatissima e naturalmente deve essere presa con le molle e con tutti i condizionali possibili. Nel corso della mattinata di ieri (giovedì 23 ottobre) il soprintendente ing. Gennaro Miccio avrebbe avuto una lunga conversazione con una avvocatessa rappresentante del Comune; nel corso di questa conversazione avrebbe anticipato la sua decisione positiva a patto che il Comune rispetti gli adeguamenti strutturali dallo stesso Comune proposti prima, durante e dopo il tavolo tecnico di concertazione. Ovviamente la riservatezza della notizia non consente di andare oltre, è necessario aspettare la data ultima a disposizione di Miccio, cioè domani 25 ottobre, per capire se la notizia debba essere destituita di ogni fondamento o, invece, sarà confermata in via definitiva. Fra qualche ora, quindi, potrebbe concludersi la lunga querelle sulla “idoneità paesaggistica” della mega struttura del Crescent, una querelle cominciata nel lontano 2008 quando l’ex soprintendente Giuseppe Zampino si trincerò al riparo del “silenzio – assenso” per non esprimersi nel merito consentendo così al Comune di dare il via ai lavori per l’edificazione di quello che oggi buona parte dei salernitani giudicano un mostro a cielo aperto anche perché non completato. Se davvero la decisione di Miccio sarà favorevole al Comune si riaccenderanno sicuramente le violentissime polemiche tra gli ambientalisti e l’Amministrazione comunale, polemiche che per il momento stanno covando sotto la cenere della lunga attesa. L’unico commento possibile in questo momento è che la capillare azione di mediazione portata avanti con grande apertura mentale dal capo della delegazione del Comune, Felice Marotta, sembra stia dando i suoi buoni frutti a conferma che ancora una volta il sindaco Vincenzo De Luca quando si tratta di dover scegliere l’uomo giusto per una “mission impossible” riesce sempre a scegliere la persona più affidabile ed estremamente capace di tessere dialoghi ai limiti dell’impossibile; del resto lo avevo anticipato nella puntata n. 76 di Caimangate pubblicata su questo giornale il 13 settembre 2014. Sempre se la decisione dovesse essere favorevole al Comune si riaprirebbero anche nuovi scenari sugli annunci del sindaco che intenderebbe chiedere a Italia Nostra ed al Comitato No Crescent tutti i danni riconducibili alla perdita di tempo e di denaro in forza della sospensione dei cantieri di lavoro che la magistratura ha bloccato con specifiche ordinanze proprio sulla base dei ricorsi prodotti nel tempo dalle due associazioni di stampo ambientalistico. Comunque è giusto, ora, zittire ed attendere il verdetto ufficiale della Soprintendenza, soltanto allora potremo con maggiore libertà e cognizione di causa passare al commento della stessa decisione di Gennaro Miccio. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
Ritengo che un giornalista deve dare notizie non indiscrezioni. Quindi è preferibili zittire senza gli atti ufficiali e soprattutto evitare di prefigurare futuri scenari sempre sulle base di indiscrezioni.