SALERNO – Preciso subito il fatto di sentirmi alquanto onorato di aver partecipato, come semplice cittadino, alla convincente affermazione del Comune di Sassano come miglior “comune riciclone” della Campania e premiato addirittura con la medaglia d’oro. Difatti trascorro molto del mio tempo a Sassano che alterno con il tempo trascorso a Salerno, città capoluogo dove comunque risiedo. L’altra cosa che intendo chiarire subito sono tutti i miei dubbi sulla credibilità dell’indagine promossa da Legambiente innanzitutto perché non ci è dato di conoscere con certezza assoluta sia i parametri di riferimento per l’indagine che la veridicità delle risposte da parte dei comuni, ed in secondo luogo perché la classifica annuale dei comuni ricicloni è molto variabile, quasi ondivaga, un po’ come le famosissime “bandiere azzurre” che sempre Legambiente assegna come leader-schip alle spiagge estive. Mi spiego meglio, se quest’anno Sassano è il miglior comune dovrei trovarlo inserito l’anno precedente o l’anno successivo nelle immediate posizioni di rincalzo; invece accade che alcuni comuni premiati anche con la medaglia d’oro perdono e/o conquistano decine di posti in classifica anno dopo anno, fino quasi a scomparire; quasi come a dire che la gente ama fare la differenziata soltanto una volta nella vita. Giusta, comunque, l’euforia con cui ha accolto la medaglia d’oro il sindaco di Sassano, noto ambientalista e persecutore (fin dalla prima ora !!) degli inquinatori abituali, come del resto egli stesso ha dichiarato dalla tribuna del Grand Hotel Salerno dove è stata celebrata la premiazione. Ma sono anche convinto di un’altra cosa, cioè che il dato riferibile a Salerno non è assolutamente reale. Vivo a Salerno da cinquant’anni, conosco le abitudini dei salernitani e il loro modo di fare la raccolta differenziata. Il dato di Legambiente non mi convince, in primo luogo perché anche Salerno sembra in leggera flessione rispetto al passato e poi perché mi sembra un dato alquanto politico al contrario di quello di Sassano che, seppure probabilmente leggermente gonfiato, è senza dubbio più genuino per una serie interminabile di motivi a cominciare dalla scarsa quantità di organico che la popolazione conferisce ai raccoglitori. La tipicità della raccolta differenziata tra Sassano e Salerno è totalmente diversa; a Sassano si vive con i raccoglitori un rapporto personale (quasi familiare !!) che alla fine induce entrambi al reciproco rispetto e ad una maggiore affidabilità del prodotto conferito; a Salerno il rapporto con i raccoglitori praticamente è nullo e, poi, basta spostare di pochi metri ciò che si deposita per non poter mai essere individuati, da qui un conferimento poco affidabile e credibile per le classifiche che, nella fattispecie, sono di merito e non massimaliste. Solo per questo mi permetto di mettere in dubbio i risultati altalenanti di Legambiente che sembra quasi scegliere chi premiare di anno in anno. Mi sembra, invece, abbastanza punitivo il dato riferito alla città di Napoli che, nonostante le ataviche non virtù dei napoletani rispetto alla pulizia della città, non può mai essere addirittura tre volte inferiore a quello di Salerno. La storia è sempre quella, quando si parla di Salerno, in quanto si è costretti a tirare in ballo il sindaco della città capoluogo che, vantando ormai da anni la supremazia tra le varie province in fatto di raccolta differenziata, utilizza a suo piacimento il dato di Legambiente a favore della costruzione del termovalorizzatore quando (appena qualche anno fa !!) lo doveva realizzare lui ovvero contro la costruzione del termovalorizzatore, anche se depotenziato rispetto a quello da lui ispirato, perché ora non deve realizzarlo più lui. Una politica spocchiosa che si radica, però sui dati di Legambiente che continua, anche se inconsapevolmente, a supportare la politica sfascista del sindaco di Salerno che da qualche giorno è anche a capo della Provincia, anche se solo virtualmente. Ma riflessioni a parte, condivisibili o meno, un’altra cosa mi interessa mettere in evidenza con questo approfondimento e cioè lo strano rapporto nell’ambito della comunità valdianese che esiste, da tempo, tra il sindaco ambientalista di Sassano e il responsabile del Codacons del comprensorio. La cronaca di questi ultimi anni ha registrato spesso duri attacchi da parte del Codacons del Vallo di Diano contro il Comune di Sassano reo (a dire del Codacons) di non essersi attivato affatto o a sufficienza contro il presunto degrado ambientale in cui verserebbe l’intero territorio comunale (boschetto paleo-palustre, fiumi inquinati, rifiuti tossici dappertutto, acqua sporca, ecc.). Tenuto conto che i rifiuti solidi urbani rappresentano una parte molto significativa per una obiettiva e indipendente valutazione ambientale sarei curioso, alla luce di una bella medaglia d’oro attaccata sul petto del sindaco di Sassano, come sarà salutato questo evento dal massimo responsabile del Codacons valdianese; sarà ancora una volta capace di disintegrare quanto di buono è stato comunque fatto dall’amministrazione in carica ? Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini